L’intensità del vento influenza lo stato del mare, ma valutare l’esatta corrispondenza tra questi due parametri meteorologici non è sempre facile. A definire la misura di vento e onde ci sono la scala Beaufourt e quella di Douglas.
Scale del vento. Oggi durante la navigazione i diportisti possono ricevere informazioni meteorologiche di ogni tipo, leggere bollettini di previsione, consultare stampati meteofax e ricevere l’assistenza da terra di agenzie meteo specializzate. Tuttavia i velisti per interpretare correttamente tutte queste informazioni devono conoscere la terminologia meteo nautica di base.
Alcuni tra i parametri meteorologici più importanti per la navigazione sono l’intensità del vento e lo stato del mare. Vengono codificati in scale standardizzate a livello internazionale al fine di permetterne una chiara individuazione. La corretta interpretazione dei dati così codificati e ricevuti nei bollettini meteorologici costituisce un importante bagaglio per una condotta sicura della navigazione.
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A quale intensità soffia il vento?
Il vento che soffia sulla superficie del mare genera le onde e può rendere difficoltosa la navigazione; oltre che causare problemi di stabilità e danni alle imbarcazioni. È dunque necessario per chi naviga conoscerne la forza attraverso la scala Beaufort che descrive l’intensità del vento. Prende il nome dall’Ammiraglio inglese Francis Beaufort (1774-1857), addetto al servizio idrografico britannico che nel 1805 perfezionò una scala esistente per la misura del vento in mare; si suddivide in 12 livelli di intensità ciascuno dei quali è definito da una descrizione e un relativo range di velocità. Per esempio il livello 1 “bava di vento” va da 1 a 3 nodi di velocità, mentre il livello 12 “uragano” segna velocità maggiori di 64 nodi. Si ricorda che in caso di eccezionale necessità la scala Beaufort può essere estesa fino a livello 17 corrispondente a una velocità di 120 nodi.
Analogamente lo stato del mare si indica la condizione complessiva della situazione ondosa osservata o prevista in un particolare tratto di mare, un’informazione importante per i diportisti: basti pensare a quanto ne è condizionato il comfort della navigazione, la rotta e agli stress che i movimenti di beccheggio e rollio esercitano sul nostro scafo.
Misura delle onde e stato del mare
È la scala Douglas a descrivere lo stato del mare e prende il nome dal capitano della Marina britannica H. P. Douglas che la elaborò nel 1921, mentre nel 1929 venne adottata livello internazionale dalla Conferenza Internazionale della Meteorologia svoltasi a Copenaghen. La scala Douglas descrive lo stato del mare in nove livelli ciascuno dei quali ha una stringa descrittiva e un range di altezza d’onda. Per esempio il livello 1 equivale a “quasi calmo” con da 0,1 a 0,5 metri d’onda; mentre il livello 9 equivale a “tempestoso” con altezze d’onda superiori a 9 metri.
Quale corrispondenza tra scala Beaufort e Douglas?
Nella scala Douglas così con il termine altezza d’onda si intende l’altezza significativa indicata con H1/3. Si tratta di una grandezza statistica che può essere considerata come la media del terzo di onde più alte osservate o previste, una definizione pratica elaborata dagli studiosi statunitensi dello Scrips Institution of Oceanography durante la Seconda Guerra Mondiale poiché ritenuta vicino alla stima di altezza che avrebbe visivamente un esperto navigante.
Da tutto questo si evince che un’altezza significativa di 0,5 metri vuol dire che le onde più alte saranno in media di 0,5 metri, ma ciò non esclude che si potrebbero incontrare anche onde di altezza maggiore. Spesso viene riportata una corrispondenza tra i valori della scala Beaufort e quelli della scala Douglas. Per esempio a un vento forza 9 “burrasca forte” corrisponde un mare 8 “molto grosso” Occorre fare attenzione perché tale stima è valida solamente in ampie zone di fetch. Infatti è ottenuta considerando solamente la forza del vento e tralasciando altri fattori che influenzano l’entità del moto ondoso, quali per esempio la forma della costa o il fondale o la presenza di correnti. Inoltre la correlazione tra i valori delle due scale non tiene conto dell’onda di mare lungo prendendo in esame le sole onde generate dal vento che spira sulla superficie di mare considerata.
Interpretare correttamente i valori
Talvolta inoltre vengono proposte le altezze relative al mare completamente sviluppato; cioè quando il vento spira da sufficiente tempo su una vasta zona di mare. Tuttavia da vari anni la ricerca di settore ritiene questa condizione puramente ideale, pertanto tali dati devono essere interpretati con rigore ed estrema cautela.
Per concludere le scale Beaufourt e Douglas forniscono gli indici per descrivere l’intensità del vento e lo stato del mare in meteorologia nautica. Per una corretta interpretazione dei bollettini ricevuti a bordo e delle informazioni meteo trasmesse da terra è opportuno interpretare i parametri delle suddette scale; tenendo bene in considerazione la zona di mare e la situazione in atto del vento. In questo contesto assume particolare importanza la definizione di altezza d’onda significativa e la conoscenza basilare della genesi del moto ondoso a opera del vento.