Soprattutto durante la stagione invernale non sono rari i passaggi di burrasche che possono mettere a dura prova le barche anche quando sono ormeggiate all’interno di porti e marina, assicurate a un gavitello o rimesse a terra. Ecco tutti i controlli da fare e le misure di sicurezza da predisporre per proteggere la vostra barca nella maniera più efficace.
I mesi invernali sono i peggiori per le richieste di risarcimento per le imbarcazioni, dicono gli assicuratori marittimi. Negli ultimi cinque anni, le richieste legate alle difficili condizioni climatiche durante l’inverno sono aumentate del 40 per cento rispetto al passato. Le tempeste e i danni invernali sono la causa principale. Se queste statistiche non fossero convincenti, l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle coste liguri qualche mese fa provocando gravissimi danni alle barche ormeggiate nei porti dovrebbe avere convinto anche gli armatori più scettici a prendere delle precauzioni se si vogliono evitare danni costosi alle barche proprie e a quelle degli altri. La combinazione di temperature gelide, pioggia battente e venti forti rende questo periodo dell’anno particolarmente micidiale per le barche e le rende più vulnerabili. Nel giro di pochi mesi le cime di ormeggio possono consumarsi, i parabordi scoppiare, le batterie della pompa di sentina scaricarsi, le vele srotolarsi, gli ombrinali del pozzetto intasarsi con sporco, foglie e detriti.
Quando è prevista una tempesta seria, non è sufficiente sapere che la vostra barca è ormeggiata. Sia che sia attraccata in un porto o in un marina turistico, riparata da venti di traversia e frangenti, è necessario essere assolutamente sicuri che sia completamente preparata all’assalto del meteo. Se siete a casa allora vale sempre la pena di andare a controllare, se non altro per la vostra tranquillità. Ecco una serie di consigli e suggerimenti per prepararla al meglio a superare indenne eventi meteorologici virulenti.
Predisporre al meglio la coperta
Rimuovete tutto ciò che potete dal ponte di coperta per ridurre l’attrito al vento e innestare lo scarroccio. Indipendentemente dal fatto che la barca sia solida e ormeggiata in un marina o su un gavitello, rimuovere tutto ciò che il vento può afferrare è fondamentale perché riduce i carichi in gioco. Le vele naturalmente, ma anche tendalini, cappottine, maniche a vento, zattera di salvataggio, tender, coperture dei winch, cuscineria e materassini prendi sole. Lasciare ognuno di questi accessori alla mercé del vento significa certamente la loro distruzione. Si possono stivare sottocoperta se c’è spazio sufficiente o in garage del porto o anche a casa.
Se l’imbarcazione si trova a terra sotto una copertura invernale, dovete assicurarvi che quest’ultima sia il più aderente possibile alla sagoma di scafo e coperta. Evitate inoltre di assicurare la stessa copertura a oggetti che supportano la barca come sostegni, selle o invasi poiché gli stessi potrebbero venire strappati fuori posizione da una raffica. La migliore soluzione per evitare brutte sorprese è di rimuovere la copertura e stivarla al sicuro.
Rimuovere le attrezzature e proteggere le vele
Assicuratevi inoltre che gli ombrinali del pozzetto non siano ostruiti e che l’assetto dello yacht consenta loro di funzionare efficacemente. Altro problema è il boma che deve essere tenuto il più possibile fermo al centro del pozzetto cazzando rispettivamente il vang, la scotta della randa e il rispettivo carrello. La randa sarebbe bene rimuoverla completamente per essere al sicuro, ma se non avete tempo o siete da soli, cercate quanto meno di proteggerla il più possibile con il lazyjack evitando che prenda vento e magari avvolgendo sul boma un’ulteriore cima in varie spire per fissare al meglio il tutto.
Se il fiocco è dotato di avvolgitore prendetevi cura di arrotolarlo ben stretto sullo strallo e assicuratevi che la relativa scotta sia ben cazzata in modo che non ci siano aperture accidentali.
Interni ben sigillati da infiltrazioni
Prendete le attrezzature più costose e sbarcatele, in modo che se il peggio dovesse accadere, non avete perso tutto. Chiudete e bloccate tutti gli osteriggi, gli oblò e le finestre. La pioggia quando è alimentata da una burrasca quasi sempre troverà il modo di entrare, in particolare intorno alle aperture più vecchie e alle finestre con guarnizioni usurate, quindi proteggete i bordi interni di oblò e osteriggi più vecchi con nastro adesivo. Chiudete tutte le prese a mare, tranne le valvole di scarico del pozzetto che devono essere lasciate aperte.
Precauzioni al gavitello
Se siete ormeggiati a un gavitello e non siete del tutto sicuri della sua perfetta tenuta in vista della burrasca in arrivo, potete calare con il tender un’ancora abbastanza lontano dalla barca in direzione del vento, così come assicurare al gavitello stesso la catena dell’ancora data volta alla bitta in aggiunta o in sostituzione del cavo del gavitello stesso.
Pensate anche al fondale: per esempio, nel fango un’ancora di tipo Danforth fornirà una tenuta maggiore rispetto ad altri modelli di ancora. Secondo la posizione e la distanza della barca rispetto alla costa, se questa è sufficientemente vicina potete decidere di portare un cavo a terra assicurandolo attorno a un grosso albero o a una roccia senza ostruire il passaggio di altre barche.
Barca a terra: invasi, sorveglianza e assicurazione
Idealmente la vostra barca sarà sistemata in un invaso d’acciaio di buona qualità. Se non è vostro, chiedete al vostro marina o al cantiere navale quando è stata effettuata l’ultima ispezione e cosa ha riferito il rapporto sulle sue condizioni saldature, spessore del metallo, eventuali cricche). In genere i cantieri ispezionano anche il vostro invaso e in caso di problemi vi avvisano. Si assicureranno inoltre che la vostra assicurazione vi copra per eventuali danni causati direttamente dalle condizioni meteorologiche.
Parlate con il personale tecnico del cantiere e fatevi spiegare le misure di sicurezza che pongono in essere in caso di burrasca. Dove sono i luoghi più sicuri e protetti del cantiere? Verranno usate ulteriori cinghie a cricchetto per assicurare che la vostra barca all’invaso? Se siete parcheggiati in un luogo particolarmente esposto, ci sono punti di ancoraggio al suolo a cui possono essere fissate drizze o cavi? Il cantiere navale è sorvegliato durante una burrasca per monitorarne gli sviluppi? Riceverete aggiornamenti costanti durante e dopo la tempesta?
Ormeggio in porto: rafforzare i cavi
Predisponete lungo le paratie tutti i parabordi a disposizione e considerate l’acquisto di ulteriori per proteggere anche prua e poppa. Non sottovalutate le prove di resistenza e i carichi a cui sono soggetti i cavi di ormeggio durante una burrasca. Rafforzate sempre l’ormeggio, raddoppiate sempre i cavi che devono essere elastici e idealmente di un calibro più pesante. Proteggete dagli sfregamenti le cime di ormeggio laddove siano in contatto con qualsiasi componente della barca, come per esempio i passacavi usando vecchi stracci, sezioni di tubi in gomma o pezzi di una vecchia sacca per le vele e avvolgendole saldamente sulle linee. Valutate anche l’aggiunta di alcuni ammortizzatori sui cavi di ormeggio per assorbire gli inevitabili strappi.
Se in caso di burrasca in arrivo l’ormeggio in porto vi lascia esposti e senza riparo alle peggiori condizioni atmosferiche, prendete in considerazione l’idea di trasferire la barca in un posto più sicuro. Non c’è solo il vento a causare danni, ma anche i frangenti in grado di superare le strutture frangiflutti, nonché le altre imbarcazioni.
Burrasca in porto, non fidatevi
Se la vostra barca è ormeggiata in una posizione esposta e non avete totale fiducia nel vostro ormeggio potete sfruttare un trucchetto molto noto nelle isole Azzorre che gli armatori utilizzano per proteggere le imbarcazioni durante i forti colpi di vento. Consiste nel predisporre una linea di tonneggio sopravento alla barca in modo da contenere l’eventuale scarroccio oppure colpi violenti contro la banchina. Dopo aver controllato l’interruttore a galleggiante della pompa di sentina automatica e aver verificato che le batterie siano completamente cariche per far funzionare la pompa, spegnete tutte le altre utenze e rimuovi l’alimentazione da terra. Controllate anche le barche vicine, in particolare quelle sopravento, per assicurarvi che siano adeguatamente protette. Un buon marina dovrebbe avere personale di sorveglianza a disposizione 24 ore al giorno che ispeziona le banchine in tutte le condizioni per verificare che nessuna barca subisca o provochi danni. Se vedono una barca ormeggiata male, provvederanno ad allertare l’armatore e a prendere le misure necessarie di sicurezza. Una volta che la burrasca è passata, dovreste ricevere una chiamata per farvi sapere che tutto va bene e tranquillizzarvi.
Per quanto possiate essere affezionati alla vostra barca e in ansia per il passaggio della burrasca, non lasciatevi tentare dall’idea di rimanere a bordo. Le barche e le attrezzature in caso di danni sono sostituibili, la vita no. Se vivete molto lontano da dove si trova la barca, potete cercare qualcuno che, in cambio di un compenso, possa tenere d’occhio la vostra barca e agire per conto vostro.
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