Come scegliere un gommone per pescare

Per molti anni i diportisti appassionati di pesca hanno privilegiato le barche in vetroresina. Negli ultimi tempi tuttavia sono sempre di più quelli che scelgono un gommone per le loro sessioni di bolentino e pesca alla traina. Un’esigenza subito intercettata dai produttori che propongono mezzi dedicati.

Per lungo tempo l’uso del gommone è stato osteggiato dai diportisti pescatori con la convinzione che il tessuto dei tubolari fosse troppo fragile e soggetto a forature, specie quando si maneggiano gli ami appuntiti oppure gli ancorotti, i coltelli e altri attrezzi normalmente utilizzati nelle battute di pesca lungo costa. In seguito, complici anche i nuovi materiali hi-tech utilizzati dai produttori, come per esempio il Pvc, il neoprene o l’Hypalon, ci si è convinti che anche il gommone può essere un ottimo mezzo per pescare. Tutti gli armatori sanno bene che i nuovi tessuti gommati sono estremamente resistenti e non temono affatto bruschi accosti in banchina e urti con altre barche.

Certo, non tutti i battelli gonfiabili sono pensati per la pesca, quindi è bene al momento dell’acquisto ponderare bene gli elementi principali e le caratteristiche tecniche che soddisfano le nostre esigenze.

I vantaggi del gommone da pesca

Ma perché scegliere un gommone per le nostre battute di pesca? Innanzitutto, pur avendo meno spazio calpestabile rispetto a una barca in vetroresina, ha più portata: di norma, infatti, è omologato per sopportare un peso maggiore e quindi più persone, grazie ai tubolari pneumatici. Il gommone, inoltre, è più leggero: si parla di una differenza tra il 20 e il 40 per cento di peso in meno rispetto alla barca. E questo ovviamente si porta dietro altri vantaggi, come le maggiori prestazioni in acqua, i minori consumi di carburante e la indiscutibile maggiore facilità di trasporto a terra. Gli appassionati di pesca infine ne apprezzano molto la sua stabilità trasversale e il rollio minimo, nonché la sua capacità di affrontare il mare formato.

In passato i tradizionali gommoni, non essendo pensati per la pesca, presentavano alcuni svantaggi, come per esempio i posti a sedere fissi e i prendisole spesso doppi, che ingombravano gli spazi e intralciavano i tipici movimenti richiesti in una battuta di pesca. Ecco quindi che, negli anni, i produttori per venire incontro alle esigenze dei pescatori, costruendo battelli pneumatici espressamente pensati per loro: tra le prime aziende del settore a proporli in catalogo sono state la Lomac, la Lucca BiCinque e la Scanner.

Un pozzetto, ampio, libero e attrezzato per la pesca

Vediamo ora quali sono i fattori principali da valutare quando si sta per acquistare un gommone da pesca. Il primo elemento da considerare è il pozzetto. Coloro che praticano pesca a spinning, una tecnica che si distingue proprio per la sua dinamicità e per i larghi movimenti richiesti, deve poter contare su un pozzetto ampio e sgombro. Chi pratica drifting guarderà invece non tanto allo spazio di movimento nel pozzetto, quanto invece ad elementi di servizio, come la possibilità di stivare contenitori per la pasturazione, nonché, ovviamente, dei porta canna. Non va poi dimenticata, inoltre, la necessità in certi casi di installare una vera e propria sedia da pesca.

Diversa ancora l’organizzazione del pozzetto per la pesca a traina: qui, per esempio, subentra la predisposizione di una vasca del vivo. Sembra chiaro, quindi, che nella scelta del gommone a livello del pozzetto è bisogna partire dal tipo di pesca che si pratica.

Una grande consolle, ricca di strumenti e con tetto

Un altro fattore da valutare attentamente nella scelta del gommone è la consolle. Negli ultimi anni, questo spazio di bordo ha preso ad ospitare sempre più dispositivi tecnologici utili alla pesca e alla navigazione, ecoscandaglio, Gps, plotter e via dicendo; per cui la consolle deve essere in grado di accogliere in modo intelligente questi strumenti. Questo, però, senza creare un ingombro eccessivo, vista la superficie calpestabile tipicamente ridotta del gommone. La consolle, parabrezza compreso, dovrebbe essere abbastanza alta da proteggere il pilota dagli inevitabili spruzzi conseguenti alla navigazione con mare mosso; e avere dei tientibene stabili e funzionali, per garantire sicurezza e comodità.

Utile poi una consolle con T-top, ossia dotata di tettuccio, che offre riparo a conducente ed equipaggio ed è ottima per moltiplicare le strutture di servizio senza rubare spazio: porta canne, antenne, ganci, vani portaoggetti, etc.

Gommone Pesca

La vasca del vivo: a poppa o sotto la seduta del pilota

Su un gommone da pesca che si rispetti poi non dovrebbe mancare uno spazio per stivare la vasca del vivo. Su alcuni modelli i produttori predispongono una sorta di cavità a poppa, altre volte dei contenitori ricavati sotto alla seduta di guida. Ovviamente si tratta di contenitori che permettono il ricircolo dell’acqua, di colore chiaro per evitare le temperature troppo alte d’estate e, ancora, di angoli smussati all’interno, per stimolare il nuoto delle esche. Non sempre si riesce a trovare dei gommoni con delle vasche per il vivo effettivamente soddisfacenti; e per questo ci si rivolge di frequente all’acquisto di contenitori termici da usare a questo scopo.

Gommone Pesca

I porta canna: tanti e collocati in punti strategici

Immancabili sono poi i porta canna: possono essere di tanti tipi diversi, in base all’utilizzo e al tipo di installazione. Ci sono quelli da riposo, pensati per sostenere le canne durante la navigazione o mentre non vengono utilizzati; e i porta canna dinamici, realizzati per essere usati durante il vivo della pesca. Un gommone da pesca può ospitare un gran numero di porta canne; di volta in volta installati sul T-top oppure sul retro della seduta di guida; e ancora su supporti realizzati sia nella parte poppiera del pozzetto o nello specchio di poppa o ancora a prua e a mezza barca.

Gommone Pesca

Il motore: da pochi cavalli alla doppia motorizzazione

L’ultimo elemento da tenere in considerazione prima di scegliere il gommone da pesca è il motore fuoribordo. Questo tipo di propulsori di per sé presentano alcuni vantaggi specifici, a partire dalla facilità di liberare l’elica da eventuali lenze. Il pescatore che non possiede la patente nautica preferirà sicuramente i motori fuoribordo da 40 cavalli, mentre chi è dotato di patente potrà pensare a propulsori più potenti.

Si può anche optare per la doppia motorizzazione; una sicurezza in più per coloro che amano spingersi lontani dalla costa, in spot poco battuti e in qualsiasi stagione. In questi casi un doppio motore può essere un compagno prezioso, anche a livello psicologico. Al contrario, chi ha un gommone di piccole dimensioni può scegliere invece motori piccoli e leggeri, a partire da 3, 4 o 5 cavalli.

Barca in vetroresina o gommone? Questo è il dilemma…

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.