Obbligatorio per chi naviga oltre le 6 miglia dalla costa, il Vhf è uno strumento prezioso in mare per comunicare con altre barche, porti, Guardia Costiera e soprattutto è fondamentale nelle situazioni di emergenza. Ecco come funziona e come si usa correttamente.
La radio Vhf è uno strumento di comunicazione fondamentale a bordo delle imbarcazioni da diporto ed è estremamente importante saperlo utilizzare in maniera corretta: come effettuare una chiamata, quali termini conoscere quando si parla e si ricevono messaggi, i momenti di silenzio-radio da rispettare, scegliere i canali giusti, sono tutte operazioni che non solo il comandante di un’unità a vela o a motore deve padroneggiare al meglio, ma anche tutti i componenti dell’equipaggio. Nel testo che segue illustriamo il funzionamento, le regole e l’uso corretto di questo apparato di bordo, indispensabile soprattutto per la sicurezza del diportista.
Vhf Nautico, documenti e autorizzazioni
Primo passaggio fondamentale è conoscere la normativa sul Vhf. Secondo il Codice della Nautica da Diporto (Legge 171/2005) il Vhf, anche portatile, è obbligatorio sulle unità che navigano oltre le 6 miglia dalla costa. Può utilizzare tale strumento solo chi è in possesso di una Licenza di esercizio Rtf che viene rilasciata dal ministero delle Comunicazioni: la radio installata a bordo di un’imbarcazione è a tutti gli effetti una “stazione” che, come tale, ha un proprio Nominativo Internazionale composto da due lettere “IY” oppure “IZ”, seguite da un numero che varia da unità a unità. Inoltre per poter utilizzare il Vhf almeno un membro dell’equipaggio deve essere in possesso del Certificato di operatore, conosciuto come “patentino”, sempre rilasciato dal ministero delle Comunicazioni.
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Vhf marino: quale portata?
Vediamo ora come funziona questa ricetrasmittente. Vhf è l’acronimo di Very High Frequency, vale a dire un dispositivo che sfrutta le onde elettromagnetiche ad alta frequenza (tra i 30 e i 300 Mhz). Tali onde si propagano in linea retta con caratteristiche “ottiche”, cioè raggiungono tutti i punti “visibili” intorno allo scafo. L’intensità del segnale dipende soprattutto dall’altezza dell’antenna, di solito installata nel punto più alto dell’imbarcazione, può essere il flying bridge per le barche a motore o la testa d’albero sui cabinati a vela.
Un Vhf portatile ha in media una portata di circa 9 miglia, mentre uno a installazione fissa di circa 14 miglia ma la posizione geografica da cui si comunica così come le condizioni meteorologiche possono aumentare o ridurre questi valori.

Gestire la potenza del Vhf
Un accenno ora alle frequenze. Le radio Vhf utilizzano frequenze comprese tra i 156 e i 165 Mhz e hanno una potenza di 3-6 Watt, (Vhf portatili) e di 25 Watt (Vhf fissi). Grazie a un sistema di commutazione su entrambi i modelli è possibile scendere a 1 Watt per comunicazioni a corto raggio, mentre per trasmettere o ricevere a lunga distanza si sfrutta la potenza massima. Una buona abitudine è quella di sfruttare solo la potenza ridotta, sia per non creare interferenze ad altre comunicazioni, che garantire la riservatezza delle trasmissioni e preservare la carica della batteria.
Due modalità: simplex o duplex
Passiamo ora a illustrare come si usa a livello pratico il Vhf. Sia sui modelli fissi che su quelli portatili ci sono quattro comandi principali: il tasto di on-off (di solito accoppiato al volume), il tasto di trasmissione, il selettore dei canali e la regolazione dello squelch, ossia il filtro antirumore. La trasmissione può svolgersi in due modalità: simplex o bidirezionale, ossia duplex. Nella modalità simplex la trasmissione e la ricezione avvengono sulla stessa frequenza, quindi non si può parlare e ascoltare contemporaneamente. Per agevolare e rendere più chiare le comunicazioni in simplex, il dialogo tra i due operatori deve essere punteggiato da una serie di parole codificate, come per esempio “passo” o “cambio” per indicare che si passa dalla fase di trasmissione a quella di ricezione, “ricevuto” per indicare che si è ascoltato il messaggio o “passo e chiudo” per segnalare la fine della trasmissione. Se invece si tratta di un Vhf bidirezionale o duplex, allora si può utilizzare il Vhf come con un telefono tradizionale.

Canale 16, il più importante
Il canale più importante è il canale 16 che in tutto il mondo è dedicato all’emergenza e riservato all’ascolto e alle chiamate. La radio dovrebbe sempre rimanere accesa su questo canale (in particolare nell’ingresso e in uscita dal porto), dove peraltro vengono annunciati i bollettini meteorologici, gli avvisi ai naviganti, gli avvisi di burrasca e dove si possono captare eventuali richieste di aiuto.
Per le comunicazioni tra barca e barca è meglio usare i canali 6, 8, 72 o 77. Da ricordare anche che le Capitanerie di porto utilizzano il canale 9.
Come effettuare una chiamata
Per effettuare una chiamata si sintonizza la radio Vhf su un canale noto al ricevente, ci si accerta che sul canale scelto non ci siano altre comunicazioni in corso e si chiama per tre volte il nominativo della stazione, preceduto dalla parola “qui”. Il nominativo della stazione con cui comunicare solitamente è il nome della barca. Se il destinatario del messaggio non dovesse rispondere si attende per 2 minuti e quindi si riprova. Quando si comunica con operatori marittimi, per esempio una Stazione Costiera, in genere sono loro a indicare il canale su cui sintonizzarsi.
Vhf, un dispositivo di sicurezza con delle regole
Il Regolamento delle Radiocomunicazioni disciplina una serie di regole volte a sottolineare come la radio Vhf sia uno strumento strettamente legato alla sicurezza della navigazione. Alcune di queste osservanze sono: rispettare la destinazione di ciascun canale; non trasmettere segnali falsi o ingannevoli; eseguire conversazioni essenziali per non sovraccaricare la rete; non occupare inutilmente il canale 16; utilizzare l’alfabeto internazionale per scomporre in lettere i nomi propri o il proprio numero identificativo o termini difficili per agevolare la comprensione e velocizzare i tempi della comunicazione.

Come lanciare l’Sos con il Vhf
La radio Vhf diventa fondamentale nelle situazioni di emergenza. Tutti i membri dell’equipaggio devono sapere utilizzare la radio Vhf e ricordarsi che le chiamate di soccorso e quelle relative alla sicurezza della navigazione devono essere lanciate sul canale 16. Ci sono tre tipi di chiamate di emergenza: il May day, il Pan e il Securitè.
Il May Day è la chiamata di soccorso che si utilizza in una situazione di gravissimo pericolo imminente per l’imbarcazione e la vita umana. Il messaggio di soccorso comprende: il segnale di soccorso may day ripetuto tre volte, il nominativo dell’unità, le coordinate geografiche, la natura del pericolo, il genere degli aiuti richiesti e ogni altra informazione intesa a facilitare il soccorso.
Ogni eventuale trasmissione in corso deve essere sospesa nel caso in cui si capti un may day. Si resta quindi in ascolto ed eventualmente si resta a disposizione della Capitaneria di porto che assume la direzione dell’intervento. Si può anche agire da “sponda” alla barca in emergenza e rilanciare il suo may day attraverso un segnale apposito: il May Day Relais (relè) che va ripetuto tre volte accompagnato dal messaggio originale come è stato ricevuto.
Poi c’è la chiamata d’Urgenza, composta dalla parola Pan ripetuta tre volte (Pan, Pan, Pan), con la quale si trasmette un messaggio urgentissimo riguardante la sicurezza di una imbarcazione o di una o più persone; deve essere trasmessa soltanto su ordine del Comandante o della persona responsabile dell’imbarcazione e ha la precedenza su tutte le altre comunicazioni eccetto quelle di soccorso.
Infine c’è la chiamata di Sicurezza, composta dalla parola Securitè ripetuta tre volte. In questo caso si trasmette un messaggio riguardante la sicurezza della navigazione, può trattarsi di un bollettino del mare o un avviso urgente ai naviganti. Questi messaggi andrebbero trasmessi subito dopo i tre minuti di silenzio-radio.
Buonasera,
complimenti davvero per la chiarezza e completezza dell’esposizione.
Grazie
Giovanni
molto interessante, ma sopratutto molto utile.
Per me che non conoscevo per niente l’argomento un buon inizio. Qualche esempio, simulando un caso reale non avrebbe guastato. Grazie comunque Ugo Mariani
”Passo e chiudo” non esiste. Esiste solo “chiudo”.
Ciao Luca, grazie di questa precisazione.
semplice esposizione e chiaro.
Grazie
Buonasera, una spiegazione buona ed articolata. Un grave errore devo però segnalarlo. Non esiste il periodo di silenzio da 00-03 e dal 30 al 33 esimo minuto, mentre è obbligatorio il silenzio durante un intervento di soccorso. Il canale 16 non è un canale di solo ascolto, ma anche di chiamata. Il silenzio radio, nei modi menzionati prima, è valido solo ed esclusivamente sulla frequenza 2182 Khz sulle onde mediocorte.
Gentile Marco, grazie innazitutto dell’attenzione con cui hai letto l’articolo e dei complimenti. La tua segnalazione è molto preziosa e abbiamo provveduto a fare le dovute correzioni. Quello della radio è un argomento tecnico, ma sempre molto apprezzato da chi va in mare. Ed è giusto negli articoli di divulgazione come questo essere il più chiari possibile ed evitare di dire cose sbagliate. Grazie a ncora e buon vento!
Grazie per l’interessante articolo. Un buon inizio per me che volevo addentrarmi nell’argomento. Continuate così!