Cosa sono e a cosa servono le prese a mare, importanti dispositivi inseriti sotto alla linea di galleggiamento dello scafo. I controlli periodici da effettuare e la manutenzione ordinaria per prevenire brutte sorprese e nel peggiore dei casi l’affondamento.
Presa a mare è il nome con cui nel gergo nautico ci si riferisce a quegli elementi posizionati sotto la linea di galleggiamento che consentono l’ingresso dell’acqua all’interno della barca.

Attraverso queste “porte” munite di saracinesche è possibile infatti fare entrare l’acqua per i vari utilizzi di bordo, dal raffreddamento del motore al wc, e insieme agli scarichi a mare, che al contrario espellono l’acqua all’esterno, sono tra gli elementi più importanti del sistema idraulico di bordo. Il controllo, la manutenzione e il corretto utilizzo di questi fondamentali accessori è dunque di estrema importanza. Basta infatti un loro cattivo funzionamento per creare gravi avarie, fino all’affondamento della barca.
Per prima cosa dunque è bene conoscere a fondo questi strumenti e comprenderne il funzionamento.
Le Valvole a Sfera

Per prendere dimestichezza con le prese a mare installate a bordo della propria imbarcazione sarebbe opportuno ispezionarle a fondo quando la barca è al sicuro a terra, smontarne le parti più soggette a logorio, come le valvole a sfera e rimontarle dopo un’accurata manutenzione. Questi rubinetti di sicurezza tuttavia, si trovano spesso ubicati in zone della barca difficilmente accessibili e buie che rendono il loro utilizzo e ispezione non sempre immediati. In caso di dubbi o problemi, meglio rivolgersi a personale del cantiere o comunque specializzato. Le saracinesche (o valvole a sfera) di una presa a mare sono costruite in metallo (solitamente bronzo o inox) o in particolari materiali plastici che non si deformano a basse o alte temperature ed elettricamente neutri.
Passascafi e Portagomma
Oltre alla valvola, l’elemento sicuramente più delicato di tutto il sistema, ci sono poi il passascafo, la parte filettata della presa a mare che attraversa lo spessore della carena e il portagomma ovvero l’innesto della presa a mare nelle tubazioni che trasportano l’acqua alle varie utenze. In genere si utilizzano tubi flessibili in materiale plastico con inserti spiralati (in acciaio o pvc) capaci di evitare che il tubo si schiacci su sè stesso durante l’aspirazione (gli stessi che si utilizzano per le acque nere, l’acqua potabile etc.). Il tubo viene poi assicurato ai portagomma con fascette di serraggio in acciaio inox (vista la delicatezza dell’applicazione, è consigliabile usarne del tipo più robusto possibile, oppure in coppia).

Valvola troppo dura o molle? Brutto segno
Il buon marinaio dovrebbe controllare periodicamente lo stato di efficienza delle proprie prese a mare, in particolare delle saracinesche, ricordarsi di chiuderle prima di lasciare la barca all’ormeggio e riaprirle ogni qualvolta si renda necessario il prelievo di acqua dall’esterno. Cosa controllare? Occorre accertarsi prima di tutto della loro chiusura stagna, verificando eventuali perdite. Poi è importante verificare la variazione di resistenza della valvola nell’operazione di apertura e chiusura: più dura o più molle. Se questa registra uno scarto importante può essere un allarme di un malfunzionamento. La presa a mare in questo caso va ispezionata a fondo per cercare il motivo del guasto. In genere le prese a mare tendono a bloccarsi per via delle incrostazioni da calcare negli scarichi oppure a causa della presenza di alghe, rifiuti o detriti nelle prese di aspirazione o ancora più frequentemente per l’usura delle valvole a sfera, dovuta alle incrostazioni o alla corrosione galvanica.

Prevenire bloccaggi, ruggine e perdite d’acqua
Per garantire l’efficienza e il corretto funzionamento delle prese a mare è necessario eseguirne la manutenzione ordinaria: tutte le prese a mare andrebbero pulite e ingrassate in modo da prevenire ogni tipo di ossidazione e ruggine e con l’occasione attentamente ispezionate. Quando la barca è in secco, l’operazione è piuttosto semplice. Quando invece lo scafo è in acqua è comunque possibile smontare in parte una saracinesca, per agevolare le operazioni di pulizia e ingrassaggio, avendo cura di accertarsi che la presa a mare sia chiusa.
Nel caso di perdite accidentali, è bene tenere a portata di mano durante la manutenzione un set di cunei di legno per poter velocemente tappare la falla in caso di necessità. In ogni caso procedere velocemente alla manutenzione in acqua e non lasciare mai la presa a mare con la valvola parzialmente smontata.
Mi dicono che ora tutte le saracinesche sono in ottone. Non c’è pericolo di corrosione?
Salve Max, le saracinesche sono solitamente in ottone o bronzo così come le prese a mare e la raccorderia utilizzata per realizzare impianti idraulici in barca, nello specifico le linee di carico dell’acqua (prese a mare) e di scarico (scarichi a mare). Pericoli di corrosione non ce ne sono finchè accoppiamo elementi di uno stesso materiale. Le correnti galvaniche, anche in ambiente in ambiente marino, si sviluppano infatti quando mettiamo a contatto tra loro metalli con potenziali diversi ad esempio ottone e acciaio inox. Per ulteriori informazioni sulla corrosione galvanica può leggere il seguente articolo: La corrosione galvanica in barca
Salve,
sono un CTU che ha avuto l’incarico dal giudice di trovare la causa dell’affondamento avvenuto di di prua di un Jeanneau Sun Odyssey 45 mentre era ormeggiato presso porto di Carloforte. Erano da poco state sostituite le prese mare e il proprietario aveva anche effettuato 3 giorni di prove in mare. Ma dopo qualche giorno la mattina presto è stata trovata la barca semiaffondata di prua.
Le indagini si sono concentrate fin da subito sul wc di con scarico diretto e al wc di centro poppa con scarico da cassa acque nere.
Non si capisce da dove sia entrata l’acqua di mare se le prese mare erano state da poco sostituite. Forse dagli scarichi wc?
Mi sa dare qualche sua autorevole indicazione al riguardo?
Grazie,
Luis
Consiglieresti metallica (che tipo) o in “plastica” (che tipo) e perché?