Quali sono i primi 6 segnali che suggeriscono che le cime della nostra barca sono da sostituire? Ecco come ispezionare le vostre cime di bordo e quali sono i segni chiave di usura e lacerazione da tenere d’occhio.
Scoprire mentre si è in navigazione che una delle cime che abbiamo a bordo è usurata o da sostituire può creare qualche problema. Per evitare spiacevoli sorprese è necessario un accurato controllo preventivo volto a verificare lo stato di salute di scotte e drizze, ma anche dei cavi d’ormeggio. Un’occasione per sostituire qualche cima che è arrivata alla fine della sua onorata carriera prima che causi cedimenti improvvisi creando danni, costi e pericoli nel momento peggiore, ossia mentre si naviga.
Per approfondire:
– Scotte e drizze di bordo: ecco come sceglierle
Un rapido controllo visivo di una cima non racconta tutta la verità sul suo stato di salute. Si parte da lì naturalmente, ma una cima che all’apparenza non ha segni evidenti di usura può in realtà nascondere problemi strutturali. Per un check completo e approfondito, la soluzione migliore è rimuovere tutte le manovre correnti dall’imbarcazione e ispezionarne ciascuna per l’intera lunghezza: solo così ci si può assicurare della loro perfetta efficienza e integrità.
Rimuovere tutte le cime dalla barca
Il momento ideale per procedere a questi lavori di ispezione è durante la stagione invernale quando si mette in secco o a riposo la barca. Questo da tutto il tempo di controllare con calma ogni cima e cavo di bordo. Non è un lavoro tanto veloce se pensate a quanti centinaia di metri di cime in genere una barca anche solo di 12 metri è in grado di imbarcare.
Come procedere all’ispezione? Per ispezionare una cima, è bene controllare una breve sezione alla volta, centimetro per centimetro, rilevando le incongruenze e gli eventuali danni. Se tutto è in ordine, si passa alla sezione successiva e così via. Ma quali sono i primi 6 segnali a cui prestare attenzione e che devono farci scattare il campanello di allarme?
Variazioni del diametro
Una cima in genere ha un diametro univoco per tutta la sua lunghezza. Se una sezione presenta delle variazioni, come per esempio grumi e assottigliamenti, potrebbe esserci dei danni al nucleo della cima.
Abrasioni
Le calze logore di una cima a lungo andare comporteranno danni al suo nucleo che rimane inevitabilmente esposto. Le abrasioni derivano quasi sempre dal lavoro eccessivo o prolungato della cima su un’attrezzatura metallica, per esempio uno strozzascotte. La sezione compromessa va identificata e contrassegnata per valutare come procedere. Se vicina ai terminali si può optare per rimuoverla accorciando la cima e rifacendo il terminale stesso. È importante anche stabilire cosa ha prodotto il danno per capire se è possibile proteggerla in qualche modo.
Fusione
Quando le cime scorrono velocemente su una superficie sotto carico, generano calore. Da questo fenomeno nasce il termine di “scotta”. Questo effetto può causare la fusione o la bruciatura della calza della cima, ma lo stesso nucleo può essere danneggiato dal calore eccessivo.
Indurimenti
Le cime in genere sono morbide al tatto. Quando una cima presenta un indurimento anomalo può indicare che quella particolare sezione è stata soggetta a carichi troppo elevati. Riguardo i carichi di rottura delle scotte di norma le case costruttrici accompagnano ciascun cavo da tabelle indicanti tale valore in funzione della superficie della vela.
Terminali sfilacciati
Occhio alle sfilacciature delle estremità dei cavi: se queste non sono impiombate accuratamente, presto la cima si sfila formando una sorta di pennello che può “mangiarsi” diversi centimetri di cima.
Sbiadimento
Uno dei punti deboli delle cime è che soffrono i raggi solari che a lungo andare ne compromettono le prestazioni. Se una sezione di cima presenta colori sbiaditi questo potrebbe essere la prova di danni generati dai raggi Uv o dalla contaminazione con agenti chimici.
In caso di dubbio sulla salute delle vostre cime non esitate a sostituirle. Il rendimento e la durata di drizze e scotte sono connessi al loro corretto utilizzo e soprattutto alla manutenzione periodica. Ai primi segni di usura dove è possibile è bene invertire il cavo nel senso di fare diventare dormiente l’estremità che agisce da tirante. Poiché le cime soffrono torsioni e schiacciamenti è bene verificare anche che le attrezzature con le quali interagiscono consentano uno scorrimento agevole e prestare attenzione agli stopper che possono deteriorare i filamenti della calza.
Leggi anche:
– Buone cime, buoni marinai
– Scotte e drizze di bordo: ecco come sceglierle