Lampione, l’isola italiana dove fare shark watching

Ammirare da vicino e nuotare con gli squali. Si chiama “shark whatching” ed è una nuova tendenza del turismo nautico che si può praticare anche in Italia e in particolare a Lampione, la piccola e splendida isola dell’arcipelago delle Pelagie.

Conoscevamo il whale watching, ossia quella forma di turismo marino che consiste nell’ammirare da vicino balene e delfini, avvicinando questi splendidi mammiferi marini a bordo di barche a vela, gommoni e kayak. Ora questa pratica con il nome di “shark watching” coinvolge anche gli squali, animali ritenuti più pericolosi e aggressivi per l’uomo, ma non per questo meno affascinanti.

In Italia c’è un paradiso degli squali che si trova nell’Arcipelago delle Pelagie. In particolare nella piccola isola di Lampione dove ogni anno da metà luglio fin a ottobre si radunano circa 40 esemplari di squali grigi. Conosciuto con il nome scientifico di Carcharhinus plumbeus, lo squalo grigio è un re dei mari molto diffuso nelle acque tropicali e temperate di tutto il mondo. Di solito vive in prossimità della costa, sebbene sia possibile incontrarlo anche in mare aperto. Gli esemplari raggiungono i 2,5 metri di lunghezza e i 21 anni di età.

Shark watching

Lampione, l’isola per appassionati di shark watching

Ricercatori e biologi marini a lungo hanno studiato gli squali grigi di Lampione per spiegare perché questa zona del Mediterraneo attiri questi pesci. Il motivo è da ricercare nel fatto che Lampione è un’isola disabitata e incontaminata. Il grosso del turismo, che comunque non è mai di massa, è concentrato nei mesi più caldi quando turisti e subacquei raggiungono l’isola in giornata approfittando del meteo bello e il mare calmo. Un’altra spiegazione è la ricca presenza nelle acque di Lampione di pesci come cernie, barracuda, ricciole e dentici.

Riconoscibile per la grossa pinna dorsale, lo squalo grigio ama nuotare nelle acque miti con temperature mai inferiori ai 20 gradi, per questo motivo nel Mediterraneo si trova solo verso Sud e verso Est. Secondo i biologi marini Lampione rappresenta per questo tipo di squali la tappa di una rotta migratoria alla ricerca di acque temperate. Lungo tale rotta ci sarebbero altre destinazioni, come Golfo di Gabès, in Tunisia, dove in primavera gli esemplari femmina vanno a dare alla luce i piccoli oppure la Baia di Goköva, in Turchia, apprezzata per le acque poco profonde o ancora Hadera, in Israele, che da sempre attira gli squali per le sue acque calde.

Leggi anche: Il film Lo squalo compie 40 anni

Shark watching

Incontri ravvicinati con gli squali grigi

Ad occuparsi dello studio sugli squali grigi di Lampione è il professor Marco Milazzo dell’Università di Palermo che con una squadra di ricercatori e sub utilizza telecamere subacquee per filmare il comportamento degli animali. Grazie all’ausilio di esche per attirarli in 100 ore di riprese sono stati filmati più di 400 volte gruppi di squali che vanno a formare un branco di circa 40 esemplari.

La pratica dello shark watching si svolge in totale sicurezza dell’immersione soprattutto per la natura non aggressiva degli squali grigi che anzi sono curiosi, ma anche sensibili ai rumori che li fanno scappare subito.

Per tutelare gli squali grigi l’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie di recente ha istituito un codice di condotta dello shark watching di Lampione dove viene stabilito il numero massimo di 15 persone nei gruppi di immersione, il divieto di utilizzare il flash e di compiere movimenti o rumori che potrebbero disturbare questi preziosi e affascinanti animali. Info: Isole Pelagie

Carne di squalo servita al posto del pesce spada

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.