Consigli per pianificare al meglio una traversata oceanica

Sull’onda delle tante imprese veliche dei regatanti professionisti e dei giramondo incalliti in tanti sognano di compiere una traversata oceanica con la propria barca. Non è affatto un’impresa impossibile o difficile. L’importante però è pianificare il tutto, attrezzare la barca e istruire l’equipaggio.

Che ne dite di una bella traversata oceanica? Nella mente di tanti velisti viaggiatori si configura prima o poi il sogno di navigare in oceano. Può essere per esempio l’Atlantico, che rispetto al Mediterraneo è praticamente dietro l’angolo, ma sono forti anche le suggestioni del Pacifico con la bellezza delle isole polinesiane oppure l’indiano e le terre d’Oriente. È un richiamo quello dell’oceano che parte da lontano, dall’epoca delle antiche esplorazioni e che si rinnova nelle imprese veliche dell’età contemporanea, quelle dei regatanti professionisti, quelle dei rally in oceano così come quelle dei giramondo incalliti o quelle di semplici diportisti curiosi di provare la grande avventura.

Nella maggior parte dei casi, questo tipo di navigazioni sono il culmine di anni di pianificazione e preparazione. C’è sempre tuttavia una prima volta, e per chi si cimenta con questo tipo di lunghe navigazioni i dubbi e le paure naturalmente sono tanti: le tempeste, i pirati, la gestione delle risorse, il traffico marittimo. Alcune di queste suggestioni sono del tutto legittime, altre invece sono frutto di un immaginario che ha poca o nessuna attinenza con la realtà dei fatti. Ecco allora una lista di consigli per pianificare e portare a termine al meglio una traversata oceanica.

Traversata oceanica

Non avete bisogno di una barca speciale

C’è stato un tempo in cui una vera barca da traversata oceanica aveva l’armo a ketch e un sistema di autogoverno a poppa. Ma quella era una tendenza del passato e le mode cambiano. Statisticamente oggi gli yachts a vela impiegati per i passaggi oceanici più comuni sono cabinati prodotti in serie e con attrezzature standard. Quindi qualunque sia la barca che avete in questo momento, è probabile che con un minimo di preparazione e allestimenti rivisti andrà bene per una traversata in oceano. Per quanto riguarda componenti aggiuntivi come per esempio un dissalatore, un generatore, una radio SSB, e così via, sono tutti utili, ma ogni elemento aggiuntivo in mare aggiunge complicazioni, costi maggiori e tempi più lunghi da dedicare alla manutenzione. A parte una barca solida, tutto ciò di cui avete veramente bisogno è acqua, cibo, carburante.

Traversata oceanica

Vele da traversata oceanica: poche, ma buone

Una traversata oceanica intelligente è solo una questione di velocità costante da tenere 24 ore al giorno. La chiave del successo è non avere tempi morti. Non c’è bisogno di armeggiare con due vele di prua o un nuovo e costoso spinnaker asimmetrico. Una bella randa e un genoa in buone condizioni andranno più che bene. Quello che può essere invece molto utile è una vela di trinchetta che gli anglossassoni chiamano “staysail”. È armata su un apposito strallo a poppavia di quello principale con l’angolo di mura posto tra la prua e l’albero. Serve più che altro ad arretrare il centro velico a prua e rendere la barca più equilibrata con tempo duro. Gli ultimi modelli però sono diventati sempre più specifici. Oggi ne esistono due tipologie: gli upwind, utilizzati nelle andature di bolina e i downwind per quelle portanti. I primi hanno una forma piatta e sono resistenti anche con venti di forte intensità, mentre i downwind sono più leggeri ma con maggior grasso. Questi ultimi vengono alzati di solito insieme a un gennaker o a un’altra vela asimmetrica. La trinchetta oltre ad aumentare la superficie di tela, svolge anche un importante ruolo di stabilizzazione perché abbassa il centro velico.

Traversata oceanica

Maggiori consumi in oceano

Qualunque sia la riserva di energia che pensate di utilizzare in una traversata oceanica, aggiungetene un altro terzo. Luci di navigazione, radar, programmi radio, pilota automatico, dissalatore, frigorifero, congelatore, computer, ventilatori, tutti questi elementi si sommano. Aumentate i mezzi di produzione dell’elettricità con un generatore diesel, attrezzatevi inoltre con un alternatore più grande, pannelli solari o una turbina a idrogetto e cercate qualunque soluzione per risparmiare Preziosa energia, come per esempio l’installazione di luci a Led.

Investire in un po’ di addestramento extra

La traversata oceanica riguarda più la riparazione delle cose e la gestione dei problemi a bordo piuttosto che la navigazione o la rotta. La manutenzione del propulsore diesel, la sopravvivenza in mare, l’addestramento medico e di primo soccorso e i corsi tenuti dai produttori di attrezzature sulla loro specifica manutenzione sono tutte preparazioni preziose, sia per l’equipaggio che per lo skipper.

Leggi anche: Come pianificare la navigazione: strategia e sicurezza

Fare le cose con calma

Non affrettate le fasi iniziali della vostra lunga traversata oceanica. Cominciate gradualmente con traversate sempre un po’ più lunghe e impegnative. Ci vogliono circa 3 giorni perché l’equipaggio si abitui al mare e alla routine dell’oceano. Siate gentili con il vostro equipaggio durante questo periodo e anche con la vostra barca. Sarà completamente rifornita di carburante e acqua e questo significa tonnellate di dislocamento in più. L’aumento dei carichi sull’attrezzatura e sul sartiame è significativo, quindi non spingete troppo forte e troppo presto. Inoltre è bene non sottovalutare mai quanto possa essere faticosa la navigazione oceanica e considerate quanto sareste in difficoltà con due mani se il pilota automatico dovesse rompersi. Un equipaggio extra rende la vita molto più facile e aumenta gli stimoli.

Prepararsi a guasti e portare i pezzi di ricambio

Preparatevi a un guasto delle attrezzature durante una traversata oceanica, perché prima o poi succederà. Se si tratta di componenti su cui si fa normalmente affidamento, come un pilota automatico o un dissalatore, avere un piano di emergenza o un piano praticabile per farne a meno. Un guasto al pilota automatico inizierà a mettere a dura prova un piccolo equipaggio, privando tutti del tempo di riposo. Per la stessa ragione, è una buona idea assicurarsi che la maggior parte o tutti i membri dell’equipaggio siano timonieri decenti anche con mare in poppa. In caso contrario, passate un po’ di tempo durante il passaggio per istruirli. Allo stesso modo pianificate attentamente la vostra lista dei pezzi di ricambio. Chiedere sempre ai professionisti di installare l’attrezzatura al posto vostro è comodo, ma se lo fate da soli avrete una migliore comprensione di come effettuare anche una riparazione.

Essere intelligenti nei rifornimenti

In vista di una traversata oceanica coinvolgete l’equipaggio nella lista della spesa e negli acquisti, così avranno meno motivi per lamentarsi in seguito. I cavoli durano secoli e sono ottimi in insalata. Le banane maturano tutte in una volta e presto ne sarete stufi. Per la frutta, scegliete mele, arance e pere che hanno una durata di conservazione più lunga. Chiedete a un macellaio di sigillare la carne sottovuoto per aiutarvi a conservarla o procuratevi il dispositivo apposito e fatelo voi stessi prima di congelarla. Non portare a bordo nessun imballaggio di cartone per evitare di importare uova di scarafaggio.

Sicurezza al primo posto

Non abbiate paura di indossare i giubbotti di salvataggio e di usare le jack line: agganciatevi sempre di notte e in caso di maltempo. In caso di dubbio, andate sul sicuro. Istruite l’equipaggio a non lasciare mai il pozzetto per andare a prua quando nessun altro è sveglio. E pensate alla sicurezza anche sotto coperta; per esempio, il rischio per gli equipaggi che indossano pantaloncini mentre maneggiano pentole di acqua bollente. Scoraggiare anche l’equipaggio a fare pipì sulla fiancata.

10 consigli per completare una traversata a vela felice

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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