Come pianificare la navigazione: strategia e sicurezza

La dote principale di uno skipper deve essere la capacità di pianificare la navigazione, sia quella costiera che quella d’altura, con l’obiettivo di arrivare a destinazione, anticipare gli imprevisti e le difficoltà. Ecco come raccogliere i dati su rotta, tempi di percorrenza, meteo, punti cospicui e su come gestire barca ed equipaggio.

La navigazione, sia quella costiera che quella d’altura, ci pone sempre di fronte a problemi e situazioni molto complesse e articolate, dato che andiamo incontro a un’infinità di variabili, oggettive e soggettive, che trasformano ogni volta la nostra crociera o trasferimento in un’esperienza unica e sempre diversa. Questo elemento, che da una parte ha un così forte impatto emotivo nella nostra passione per il mare, deve però continuamente stimolare quella che è la dote principale di uno skipper: la capacità di pianificare.

La pianificazione è dunque il tratto comune a qualunque tipo di navigazione sia che si tratti di percorrere poche miglia, sia che si tratti di navigazione oceanica. Vediamo allora insieme come deve essere effettuata. La pianificazione della crociera o del trasferimento va fatta a misura delle nostre necessità. Tutte le informazioni raccolte devono essere per noi immediatamente reperibili all’occorrenza senza più costringerci a improvvisare calcoli o a elaborare dati in maniera inaspettata rispetto al momento in cui ci sarà richiesto farlo. Pianificare vuol dire arrivare a destinazione e anticipare l’imprevisto e i dati e le informazioni dovranno necessariamente ricoprire le seguenti aree:

Carteggio

Rotta, orari e distanze da percorrere

Per prima cosa occorre effettuare un calcolo accurato della distanza da percorrere e stima dell’ETA in funzione della velocità media dell’imbarcazione. Quindi stabilire rotta vera e rotta bussola, così come le posizioni stimate. È sulla base di questa tracciatura preliminare di rotta e tempi di percorrenza previsti che compileremo il nostro piano di pilotage e decideremo se navigare di giorno o di notte, sceglieremo a che ora arrivare o partire, nonché a quali orari attraverseremo i waypoints significativi e gli eventuali condizionamenti imposti.

Sempre nella fase di pianificazione dei tempi di navigazione andrà anche considerata l’ipotesi (che, purtroppo, molto spesso non rimane tale) di accendere il motore, effettuando il calcolo accurato dei consumi e della velocità oraria in base alle condizioni meteo, e provvedendo di conseguenza ai rifornimenti.

Lungocosta

Maree, ostacoli e limitazioni alla navigazione

Purtroppo non sempre siamo liberi di navigare a nostro piacimento in una determinata zona o in un passaggio specifico. Per esempio, un condizionamento può essere costituito dall’altezza di marea o dalla sua direzione e intensità, oppure da un ponte che apre solo a determinati orari o sotto il quale possiamo passare solo in determinate condizioni di marea. Ma un ostacolo può essere anche dato da un tratto di mare in cui, a causa della specifica conformazione del fondo o della costa e della sua esposizione ai fenomeni atmosferici, dobbiamo preferire navigare in un orario da noi scelto per motivi di sicurezza (in Scozia, per esempio, in alcuni tratti la velocità della corrente di marea può aumentare anche di 4-6 nodi rispetto a quanto indicato dal Tidal Atlas: ciò significa che in determinati momenti in quel tratto di mare troveremo le rapide, con correnti fino a 8-10 nodi sotto il nostro scafo.

Ma anche nel Mediterraneo, per esempio in Grecia col Meltemi o in Corsica col Mistral, se sapremo prevedere i rinforzi locali su capi e canali durante gli orari centrali della giornata potremo evitare di affrontarli proprio nel momento meno confortevole.

Manovre a vela

Informazioni meteo, pericoli e incognite

Una parte specifica della pianificazione della nostra navigazione è la raccolta dei dati e le loro fonti (carte, portolani, esperienza, etc.). Una pianificazione corretta dovrebbe infatti portarvi in porto o in ogni altro posto stabilito (o semplicemente tenervi alla larga dai pericoli), anche in condizioni estreme per assenza di visibilità, navigazione con tempo avverso, vento oltre 40-50 nodi. In essa andranno inoltre contemplati i vari pericoli oggettivi che si incontrano sulla nostra rotta: secche, traffico mercantile, condizioni meteomarine, perfino i cicloni se stiamo navigando in Atlantico. Inoltre per quello che riguarda la navigazione costiera in senso stretto o gli approcci alla costa se provenienti dal largo, va cercata una gamma plausibile e sufficiente di punti di approdo alternativi da utilizzare in caso di necessità (guasti, tempo avverso, etc.) e per ciascuno dei quali avremmo già verificato anticipatamente la percorribilità in funzione di tutti i fattori già elencati.

L’attendibilità delle previsioni meteo raccolte andrebbe sempre interfacciata con il nostro piano di navigazione. A meno che non ci si trovi in mezzo all’Atlantico senza possibilità di interagire coi sistemi: in questi casi, tanto vale beccarsi quello che arriva e sperare che non ne esca minata la nostra passione per il mare.

Ingresso in porto

Turni di guardia e comunicazioni

L’organizzazione dell’equipaggio e dei turni di guardia varia tanto in funzione del livello e del numero di membri dell’equipaggio stesso nonché in funzione del tipo di navigazione che si sta intraprendendo. Una buona pianificazione della navigazione deve anche contenere tutte le informazioni (le frequenze radio, gli orari di trasmissione, etc.) necessarie per mantenere attivo una connessione tra la barca e il resto del mondo. Assicuratevi che anche gli altri membri dell’equipaggio siano in grado di agire per la sicurezza.

Un buona pianificazione ci procura continui stimoli di autocritica verso il nostro operare e stare a bordo in maniera consapevole. Ci costringe a prevedere tutto anche attraverso la conoscenza via via acquisita dall’esperienza. Ogni miglio percorso dovrebbe metterci in condizione di verificare quello che già sappiamo e di conoscere qualcosa di nuovo.

 

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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