Obiettivo: interni asciutti, puliti e accoglienti

Avere interni sempre asciutti e puliti è il sogno di ogni armatore quando pensa agli spazi sottocoperta della propria barca. I grandi nemici degli ambienti interni sono l’umidità e il salmastro che possono innescare fenomeni di corrosione agli impianti ma anche deteriorare cuscineria, moquette e allestimenti. Vediamo come prevenire questi problemi e come procedere alle operazioni di pulizia generale di cabine, quadrato e toilette.

Con l’inverno ormai alle spalle per noi diportisti è tempo di eseguire quei primi interventi sulla nostra barca per essere pronti a mollare gli ormeggi per la stagione estiva. Per prima cosa bisogna assicurarsi che la lunga sosta invernale non abbia compromesso nessuna delle parti e delle manovre dell’imbarcazione, quindi è necessario eseguire controlli e ispezioni per evitare di trovarsi delle brutte sorprese durante uscite, trasferimenti e crociere. Oltre ai lavori esterni e al check di impianti e attrezzature, è bene quindi rigenerare gli interni della barca, pulire i mobili, lavare i cuscini, rinfrescare cuscineria e moquette e garantire il giusto riciclo dell’aria per prevenire la formazione di muffa e condense.

Si tratta di semplici quanto efficaci operazioni che contribuiscono alla salubrità degli ambienti sottocoperta rendendoli più confortevoli e allungano di molto la vita di allestimenti e suppellettili. Vediamo come procedere.

 Cuscineria

La regola: tanta aria e poca umidità

Ad incidere in maniera consistente sulla salubrità degli interni sono l’aria e l’umidità. La prima, in realtà, può compromettere gli spazi sottocoperta solo nel caso in cui non è previsto un ricambio di aria adeguato. Come avviene per gli ambienti delle case, oltre a mantenere i locali vivibili e confortevoli, un continuo circolo di aria fresca e pulita evita il formarsi di muffe e cattivi odori. L’umidità, invece, è più subdola e può provocare danni sia agli impianti che agli allestimenti e la principale causa della sua formazione è la presenza di acqua e altri liquidi: questi evaporando nel tempo a causa del caldo aumentano il vapore acqueo nell’aria, dando vita a processi di corrosione su componenti elettriche e meccaniche.

Per tale ragione la prima operazione di prevenzione da compiere è ispezionare la sentina. Occorre assicurarsi che non vi siano residui d’acqua, specie se salata: in tal caso, si deve procedere a eliminarla finché il fondo non sarà perfettamente asciutto. Più problematici sono invece i residui di olio, grasso, sabbia, carburante, acidi, etichette di carta di bottiglie messe al fresco, che inevitabilmente finiscono per raccogliersi in questo vano che diventa così fonte di cattivi odori.

Cabina

Coprire la barca sì, ma deve “respirare”

Stessa operazione di pulitura e asciugatura va eseguita nel vano in prossimità dell’albero passante, così come con i paglioli che vanno alzati uno a uno per pulire accuratamente le zone sottostanti, in particolare quelli “di servizio”, per esempio quelli per accedere ai trasduttori del log e dell’ecoscandaglio, o ancora quelli del bagno e della cucina che raccolgono più sporco.

Il problema dell’umidità può essere legato anche al modo sbagliato di coprire la barca. Spesso l’operazione di copertura viene eseguita infatti tramite rivestimenti di plastica termosaldata, materiale che si rivela molto efficace ai fini della protezione della coperta ma che può aumentare il rischio di non far respirare gli interni, con conseguente dannoso ristagno dell’umidità. Oggi sul mercato si trovano coperture termosaldate di buona qualità, basta affidarsi alle competenze e ai consigli di un esperto.

Quadrato

Sali contro umidità e osteriggi aperti

Alcune semplici accortezze possono aiutare a mantenere puliti e asciutti gli interni della barca come, per esempio, collocare nei vari ambienti delle vaschette raccogli-umidità a base di sali minerali: economici e facili da reperire, si dimostrano molto efficaci nel prevenire la formazione di vapore acqueo nell’aria. Fondamentale contro il ristagno d’umidità e i cattivi odori è garantire alla barca un ricambio continuo d’aria. Durante le giornate di sole, è sempre bene aprire oblò e osteriggi magari dotandole di apposite maniche a vento e, nelle barche che ne sono munite, accendere anche l’aria condizionata o il riscaldamento per asciugare gli ambienti.

Inoltre, se si lascia l’imbarcazione chiusa per alcune settimane, è bene tenere tutta la cuscineria sollevata per favorire la circolazione d’aria anche sotto i materassi e nei gavoni.

 Frigo

Pulire gli interni: ecco come procedere

Per avere spazi interni sempre accoglienti e vivibili, oltre al riciclo dell’aria è consigliabile svolgere periodicamente delle pulizie generali e accurate. Lo scopo non è solo quello di rimuovere polvere e sporco, ma anche ispezionare ogni singola superficie, stipetti, cassetti, gavoni e armadi. Ciò che bisogna controllare in queste pulizie di inizio stagione è che non vi siano delle macchie o delle incrostazioni causate da liquidi, creme o altri prodotti. Macchie che, se non rimosse in tempo, rischiano di rovinare i mobili e segnarli per sempre.

Quindi è bene svuotare i cassetti della cucina e il frigorifero, sbarcare la bombola del gas e la cassetta del pronto soccorso, pulire, rinfrescare e lasciare asciugare. Non meno importante è la pulizia della ghiotta del motore entrobordo, una fucina di residui di carburante, grasso, olio, morchia, che rendono irrespirabile l’aria sotto coperta. Oltre ai normali detergenti, in questo caso è bene utilizzare anche un emulsionante che, più o meno diluito secondo l’entità dello sporco, è in grado di rompere la catena degli idrocarburi impedendogli di ricongiungersi. Tenere pulita e in ordine la ghiotta consente anche di accorgersi subito di eventuali perdite d’olio nel motore.

Cuccetta

Cuscini, moquette e materassi

Particolare attenzione deve essere riservata alla cuscineria: se è rivestita in tessuto è opportuno rimuovere le fodere e lavarle in lavatrice con acqua tiepida eliminando così, oltre alle eventuali macchie, anche la possibile presenza di acqua salata che, se lasciata evaporare, si trasforma in cattivo odore. È bene proteggere anche le cerniere trattandole con lubrificanti non oleosi. Se il rivestimento dei cuscini è fisso, strofinare con un panno pulito umido o con prodotti specifici rivitalizzanti e poi lasciarli asciugare all’aria aperta. Indicati sono anche alcuni spray antibatterici da usare però sempre con misura. Un trattamento di pulizia approfondito va riservato anche alle moquette e a tutte quelle superfici che tendono ad assorbire umidità. I materassi invece andrebbero sbarcati e tenuti qualche ora in verticale al vento e all’aria per togliere l’umido accumulato all’interno.

Una buona idea è quella di sciacquare copricuscini, coprimaterassi, piumini, lenzuola, tendine, sacchi delle vele, tendalino, cagnara, lazy bag, spry hood, tutti insieme a casa usando la lavatrice oppure in una lavanderia a gettoni scegliendo il programma “delicato, a freddo e senza detergenti, e centrifuga”.

Discesa

Armadi, stipetti e gavoni, alt alla muffa

Pulire e rinfrescare anche armadi, mobili, stipetti e gavoni aiuta a eliminare l’odore di chiuso e il salmastro, il ristagno di umidità e il diffondersi di batteri. Si comincia aprendo e aerando per bene tutti questi vani per ventilarli e permettere al legno di asciugarsi: operazione che è consigliabile effettuare durante una bella giornata di sole. Quindi si spolvera avendo cura di raggiungere gli angoli e gli anfratti più nascosti e si passa al lavaggio vero e proprio muniti di bugliolo, straccio e sapone.

In presenza di muffa si può aggiungere all’acqua un po’ di cloro o dell’amuchina. Le parti in legno (cassetti, sportelli, etc.) si possono detergere con prodotti specifici tipo olii e cere di uso domestico. Importante infine è asciugare bene il tutto con panni assorbenti e lasciare ancora un po’ aperti gli sportelli per ventilare. Alcuni oggetti come le cerate, i libri, le carte nautiche possono essere sbarcati per essere puliti a parte e prendere aria.

Cucina

Cucina, fornelli e frigo: le cure giuste

La cucina andrebbe periodicamente rimossa dal suo alloggio per pulire bene il retro, dopodiché è bene smontare i fornelli per lavare gli stessi e il piano di cottura, quindi disincrostare il forno. Si può approfittare della pulizia per controllare lo stato del tubo del gas, delle valvole e delle guarnizioni. Una bella pulita va data anche al frigo così come alla ghiacciaia: oltre all’acqua usare il bicarbonato per eliminare i cattivi odori, mentre sulle guarnizioni è bene passare un velo di vasellina, quindi lasciare gli sportelli aperti per fare circolare l’aria.

Particolare attenzione va riservata anche alla cambusa dove vanno controllati quegli alimenti che di solito si lasciano a bordo (zucchero, sale, olio, aceto) facilmente intaccabili dall’umidità e dalla muffa. Anche le scatolette possono sviluppare principi di corrosione che possono rendere insalubri questi vani. L’umidità si accanisce anche sulle stoviglie, i bicchieri e sul pentolame di alluminio, come le escrescenze dentro la macchinetta del caffè o sulle guarnizioni. Meglio quindi sciacquare tutto accuratamente con acqua dolce e asciugare bene prima di riporli.

Toilette

La toilette merita attenzioni

Dopo la lunga pausa invernale anche il circuito idraulico del wc va pulito e spurgato. Si consiglia di lavare l’impianto evitando detergenti aggressivi per la plastica e la ceramica, come per esempio la candeggina e orientarsi invece verso prodotti neutri o disinfettanti come il Lysoform. Pompando all’interno del circuito una miscela di acqua tiepida e aceto bianco e lasciandola riposare un paio di ore, si elimineranno anche buona parte delle incrostazioni di calcare. Importante però è eliminare perfettamente l’aceto perché intacca la maggior parte delle leghe metalliche e le membrane.

Una miscela di olio leggero e acqua manterrà invece morbide e lubrificate le parti interne. Nel caso infine i tubi dovessero emanare cattivo odore, non esitare a sostituirli: in commercio ci sono anche prodotti specifici profumati con varie essenze.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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