Con il normale utilizzo della barca, lo scafo in vetroresina può andare incontro a piccoli graffi e scalfitture superficiali. È possibile trattarle e rimettere a nuovo il gelcoat con un po’ di pazienza e olio di gomito. Sul mercato esistono prodotti specifici per levigare e ridare brillantezza nelle parti danneggiate. Ecco come intervenire.
Gli scafi in vetroresina delle barche con il tempo possono andare incontro a piccoli graffi che intaccano il gelcoat. Chiunque abbia acquistato una barca usata sa bene cosa significa, anche se il danno in linea di massima è soltanto estetico. Non da meno può essere utilizzato come strumento di negoziazione per farsi concedere uno sconto sul prezzo di acquisto. Anche per questo prima di vendere l’armatore potrebbe facilmente risolvere il problema visto che si fanno migliori affari se le piccole imperfezioni della barca vengono risanate.
Riparare il gelcoat con i prodotti giusti
Se i graffi al gelcoat non sono troppo profondi, potreste essere in grado di eliminarli con una combinazione di levigatura a umido e prodotti dedicati alle piccole riparazioni come ad esempio il Gelcoat Filler. Si tratta di stucchi bicomponenti più densi del normale gelcoat che ci permettono di “riparare” le più piccole imperfezioni anche su superfici verticali.
Se al contrario le intaccature sono profonde, occorre sapere dove trovare il gelcoat giusto per la vostra barca. Internet può essere il posto dove cercare, visto che ormai molti diportisti ricorrono agli acquisti di questo tipo negli e-shop specializzati in attrezzature nautiche.
Quando ordinate il prodotto, è preferibile sceglierne già additivato di cera (paraffina): affinché il gelcoat sia riparato al meglio, infatti deve avere una parte di cera che arriva fino alla superficie e non permette all’aria di entrare nella finitura. Se tale additivo non è presente, il gelcoat rimarrà gommoso.
Le varie fasi della levigatura a mano
Prima di intervenire sui graffi al gelcoat quindi è bene valutare accuratamente il danno. I graffi che non penetrano negli strati di fibra di vetro spesso possono essere levigati e lucidati a umido e lo scafo torna a brillare senza bisogno di gelcoat. È bene iniziare la levigatura a secco con carta abrasiva a grammatura di 180. Quando iniziate a vedere sparire il graffio, passate a una carta più fina a grammatura 320. Quando il 90 percento del graffio è sparito, allora potete passare a quella da 400 o da 600. Quando usate le grammature fine (diciamo dalla 400 in su), assicuratevi di bagnare la carta prima di operare sullo scafo e tenerla il più pulita possibile sempre bagnandola in acqua dolce, facendo attenzione a non rimuovere troppo gelcoat.
È possibile levigare anche attraverso il colore. Che ci crediate o meno, una carta vetrata con grammatura da 1.000 ha più potere abrasivo di una da 180. Quando levigate, da bagnate o asciutto, assicuratevi di carteggiare con un movimento a “X” e non con un movimento circolare come se stesse passando la cera. Ciò mantiene l’area levigata piatta ed evita antiestetiche fossette.
Quando il graffio è stato rimosso, è tempo di lucidare. Anche in questo caso è meglio procedere per più fasi con prodotti dapprima più pesanti accompagnati da lucidatori rotanti e un tampone di lana e poi sempre più leggeri con rifinitura a mano. Per concludere, si può utilizzare una buona cera sintetica per proteggere la finitura.
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