Le sollecitazioni sui candelieri della battagliola a lungo andare possono creare delaminazioni nella zona della coperta interessata facendo filtrare dell’acqua. Ecco come intervenire su una base rovinata.
Candelieri e delaminazioni in coperta. Spesso le pressioni e i carichi sui candelieri, per esempio quando ci si aggrappa a questi per salire a bordo dal battello di servizio, possono creare seri problemi al ponte di coperta della barca. Quando sollecitati, infatti, i candelieri fanno leva sulla basetta alla quale sono fissati e a lungo andare possono creare delaminazioni nella zona della coperta interessata facendo filtrare dell’acqua.
Le infiltrazioni derivanti da questo tipo d’incidente, ma anche da eventuali ossidazioni della relativa piastra di supporto, richiedono interventi immediati e a cura di esperti. Più si ritarda l’intervento, infatti, più l’area delaminata si allarga e più importanti e costosi da riparare saranno i danni.
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Come risanare la base di un candeliere
Candelieri e delaminazioni in coperta. Mettiamo il caso che in una barca, con scafo in vetroresina, le infiltrazioni di acqua attraverso le viti di fissaggio della base del candeliere abbiano ossidato e fatto rigonfiare la piastra di acciaio dolce inserita sotto la coperta ma annegata nello scafo che ha rotto la vetroresina e rilasciato molta ruggine.
In questo caso possono evidenziarsi vistose fratture sulla falchetta in corrispondenza della base del candeliere. Tali fratture si determinano non per gli sforzi sulla battagliola, quanto per l’ossidazione di piastre di metallo affogate nella vetroresina del ponte.
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Rimuovere la piastra in acciaio della base
Candelieri e delaminazioni in coperta. Ecco allora come intervenire. A livello di materiali ci servono una resina epossidica bicomponente per incollare acciaio su acciaio, un sistema epossidico classico e del tessuto biassiale in fibra di vetro. Come prima cosa si procede al taglio e alla rimozione del tratto di coperta interessato che mostrerà la piastra in avanzato stato di ossidazione.
Per rimuovere la piastra occorre prima pulire la sua superfice, in particolare i bordi, e quindi assestare un paio di colpi per staccarla dalla vetroresina che la blocca solidamente dalla faccia inferiore. Dopodiché si pulisce ancora raschiando l’ossido rimasto e carteggiando la superficie di vetroresina con successiva aspirazione della polvere e lavaggio con detergente.
Resina epossidica e tessuto in fibra di vetro
A questo punto occorre prendere le misure per la nuova piastra in acciaio da fissare nella sua sede. Dopodiché la si incolla con resina epossidica bicomponente per incollare acciaio su acciaio, dopo averla sgrassata e irruvidita per una migliore adesione. Importante: è bene spalmare la resina epossidica bicomponente anche sulla faccia superiore della piastra per preparare il campo alla stratificazione con resina epossidica.
Candelieri e delaminazioni in coperta. Dopo avere atteso un tempo sufficiente a rendere la resina epossidica bicomponente solida ma ancora appiccicosa, si può cominciare con le varie stratificazioni con tessuto biassiale per ricostruire lo spessore di coperta.
A questo punto dopo avere lasciato seccare, si vernicia il tutto con primer epossidico e smalto. Il risultato è garantito e il candeliere può essere rimontato in tutta sicurezza.