Zattera di salvataggio: le 7 regole da seguire a bordo

Per quanto le situazioni in cui utilizzarla sono per fortuna rare, la zattera di salvataggio è un componente che non può mancare a bordo di una barca da diporto e ci sono alcune regole per tenerla pronta e utilizzarla al meglio che è doveroso conoscere.

La zattera di salvataggio offre un rifugio estremo ai diportisti nel caso in cui la barca affondi o prenda fuoco. Questa preziosa dotazione di emergenza è progettata per accogliere tutti i membri dell’equipaggio e tenerli fuori dall’acqua per il tempo necessario ad attendere i soccorritori. Ogni membro dell’equipaggio al momento del briefing di bordo dovrebbe essere reso consapevole dell’importanza di questo accessorio, istruito sulla sua collocazione a bordo, sulle procedure di attivazione e sul piano di sicurezza organizzato dallo skipper. Bisogna considerare infatti che quest’ultimo o il membro dell’equipaggio più prestante in caso di emergenza potrebbero non essere in grado di lanciare la zattera a causa di un incidente, perché feriti o sopraffatti dal panico o per molti altri gravi.

Vediamo allora una serie di consigli e istruzioni preziose che è bene sapere e ricordare a proposito della zattera di salvataggio. Un promemoria valido per skipper e armatori naturalmente, ma anche per gli ospiti di una crociera o chi decide di noleggiare la barca con gli amici o la famiglia.

01 Controllarne l’omologazione

Prima di tutto è doveroso premettere che in commercio si trovano molti modelli di zattera di salvataggio che si differenziano per omologazioni, prezzo e conseguentemente diversi livelli di qualità del prodotto. Alcune, pur rispettando la normativa a riguardo, sono poco più che tubolari autogonfiabili con ridicole dotazioni; altre offrono invece un ambiente sicuro, stabile e riparato dagli elementi. Per prima cosa quindi verificate che la zattera di bordo sia conforme alla categoria in cui è iscritta l’imbarcazione, perché le normative potrebbero cambiare nel tempo. Deve essere un modello congruo al numero massimo di persone imbarcate. Se queste sono per esempio 12, a bordo ci deve essere un modello adatto a ospitare almeno 12 persone. Anzi sarebbe meglio abbondare, con due zattere da 8 persone.

Zattera di salvataggio
Com’è fatta una Zattera di Salvataggio Costiera

02 Rispettare la legge: zattera o atollo

Ricordate che per le navigazioni oltre le 12 miglia, è obbligatoria a bordo la presenza della zattera non costiera di salvataggio. Tuttavia, anche le barche che non si spingono al di fuori di tale limite devono possedere un proprio “zatterino”: si tratta della zattera costiera (rispetto a quella non costiera, non presenta la copertura), che ha preso il posto del sorpassato “atollo”, da cui si differenzia per le maggiori dimensioni.

03 Verificare che la posizione sia accessibile

A bordo la zattera deve essere posizionata in modo che sia facilmente accessibile in caso di emergenza. Evitate di metterla sottocoperta poiché sarebbe difficile trasportarla all’esterno, soprattutto durante la concitazione dell’emergenza e se l’equipaggio si fa prendere dal panico. Anche riporla in un gavone esterno non è una scelta consigliabile, poiché le altre attrezzature stivate ne ostacolerebbero l’estrazione. Molti cantieri prevedono spazi appositi per l’alloggiamento della zattera, riposta nella custodia.

Zattera di salvataggio

04 Accertarsi che sia ben rizzata in coperta

È assolutamente importante assicurarsi che la zattera sia sistemata in coperta, in un luogo ampiamente accessibile e che sia sempre saldamente fissata a questa. Controllare che i supporti siano ben assicurati alla coperta e le fettucce non siano danneggiate. In caso contrario potremmo perdere la zattera o ferire una persona a bordo. Robuste cinghie a sgancio rapido consentono la messa in acqua della zattera con la massima prontezza. Fare anche attenzione a non eseguire nodi che, nel momento del bisogno, potrebbero rivelarsi difficili da sciogliere.

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05 Prevedere un piano per spostarla

Nel caso in cui la zattera sia alloggiata all’interno di un gavone, all’interno della barca o in coperta ma su una tuga alta, bisogna avere sempre un piano per predisporla all’utilizzo in tempi rapidi. Prima di trovarsi in una burrasca con la barca che si muove selvaggiamente a maneggiare un oggetto così pesante sistemato in alto, è buona norma prevedere di spostare la zattera in coperta e fissarla adeguatamente. Bisogna essere sempre sicuri che la zattera esca per esempio da un gavone. Le zattere con contenitore morbido a valigia infatti possono espandersi o cambiare forma nel corso della stagione, quindi non dare mai per scontato che se prima era uscita, lo possa rifare facilmente.

06 Controllare che la revisione sia regolare

Assicuratevi che la zattera di bordo sia correttamente revisionata. La revisione va eseguita ogni due anni presso le sedi autorizzate dal fabbricante. Basta consultare il documento che viene rilasciato a revisione ultimata e che contiene i risultati dei controlli effettuati (stato della parte pneumatica, accessori, dotazioni e bombola di gonfiaggio, con le relative valvole e la testa operativa) e che va tenuto sempre a bordo, pena multe salate.

Revisione Zattera

07 Non dimenticare il “Survie Bag”

Il Grab Bag, conosciuto anche come “Ditch Bag” è quella sacca da tenere a portata di mano e da lanciare nella zattera di salvataggio in caso di abbandono della barca. Deve contenere oggetti e componenti assolutamente utili alla sopravvivenza in mare, come per esempio Vhf o Gps, attrezzature di segnalazione, torcia, ami e lenze da pesca, rifornimenti di acqua e alimenti. Ecco occorre considerare anche dove stivare questo importante complemento. Così come per la zattera dobbiamo essere sicuri che il nostro grab bag sia facilmente accessibile in ogni circostanza.

Zattera di Salvataggio. Dove la mettiamo?

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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