Un libro racconta il velista David Lewis, pioniere dell’oceano

Il volume “Eccezionale e controverso David Lewis (The Dolphin)” di Ben Lowing ripercorre la storia di uno dei pionieri della navigazione oceanica. Medico, esploratore e antropologo, partecipò alla Ostar del 1960, completò il primo giro del mondo in catamarano e raggiunse in solitario l’Antartide.

Ci sono uomini che sull’altare dell’avventura, della sfida con sé stessi, della libertà, sono disposti a sacrificare tutto. Tempo libero, lavoro, famiglia e amicizie. Così è stato sicuramente il velista britannico David Lewis, uno dei pionieri della grande navigazione d’altura. Esploratore, antropologo e medico, è stato il primo skipper a fare il giro del mondo in catamarano, il primo a raggiungere a vela, in solitario, l’Antartide, il primo a produrre un’analisi accademica completa di come gli antichi navigatori arrivarono alle isole del Pacifico, la vita di David Lewis è stata a dir poco eccezionale.

Alla sua storia e alla sua vocazione per le sfide estreme è ora dedicato il libro “Eccezionale e controverso David Lewis (The Dolphin)” di Ben Lowing (Il Frangente, 304 pagine, 29 euro). Una biografia appassionata e un’analisi minuziosa delle sue imprese portate a segno tra luci e ombre, successi e sconfitte, testimonianze indirette e dirette.

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David Lewis

Grande appassionato di sfide estreme

Appassionato sin dall’infanzia di trekking in montagna, sci alpino e kayaking, nel 1960 David Lewis partecipò con la sua barca, “Cardinal Vertue” di appena 7,6 metri, alla prima edizione della celebre Ostar dove giunse terzo, malgrado diverse avarie importanti, tra cui il disalberamento. Successivamente, insieme alla seconda moglie Fiona e alle loro bambine, completò la prima circumnavigazione del mondo in catamarano a bordo di “Rehu Moana”.

Quindi, nel 1972 al comando di “Ice Bird”, un cabinato di 9,75 metri in acciaio, fu il primo solitario a raggiungere in solitario l’Antartide. Continente che negli anni a seguire avrebbe perlustrato per conto della sua Oceanic Research Foundation a bordo di “Solo”, sloop di 17,4 metri.

David Lewis

Un libro per conoscere a fondo la sua figura

Più che per il carattere sportivo, gli exploit di David Lewis fecero eco a livello internazionale per l’interesse scientifico che le ispirarono. Fondamentali sono stati infatti i suoi studi sui metodi di navigazione stellare adottati tradizionalmente dai popoli polinesiani. Tecniche di cui dimostrò in prima persona la validità navigando spesso senza l’impiego di sestante, bussola e cronometro marino.

Timido, solitario, instancabile, David Lewis mise l’avventura davanti a tutto. Furono altri, tuttavia, a pagare il prezzo delle sue avventure. Anzitutto i suoi figli, e le famiglie che creò e poi spezzò per inseguire un’insaziabile fame di adrenalina, una sfida dopo l’altra, per il semplice gusto di essere il primo a portarla a termine. Prolifico anche come scrittore Lewis firmò ben 12 libri, l’ultimo dei quali, “Shapes on the Wind”, nel 2000, due anni prima di morire.

“Eccezionale e controverso David Lewis (The Dolphin)” di Ben Lowing nel ripercorrere la vita di David Lewis mette a confronto fonti letterarie, testimonianze di amici e familiari e articoli giornalistici con quanto il navigatore stesso racconta nei suoi numerosi libri. Un ostinato lavoro di scavo in grado di rivelare luci e ombre del protagonista in una rilettura oggettiva e coerente della sua avventura.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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