Come restaurare una barca: consigli, trucchi e costi del lavoro

Sebbene il restauro di una vecchia imbarcazione possa farvi risparmiare denaro se eseguite la maggior parte del lavoro da soli, ci sono molti aspetti da considerare e da pianificare per evitare che i costi vi sfuggano di mano.

Il restauro di una barca è un lavoro lungo, complesso e delicato che non può che nascere da una grande passione. Si tratta nella maggior parte dei casi di una grande sfida che si intraprende innanzitutto per il piacere personale e l’amore per i lavori fai-da-te. In secondo luogo per portare a rinascere una barca speciale perché legata a storie familiari o perché di un certo valore storico. Anche il fattore economico nel senso di risparmiare rispetto all’acquisto di un modello nuovo di zecca può essere una buona motivazione.

Molto meno probabile è invece farlo come investimento: restauro cioè una vecchia barca per rivenderla e guadagnarci. A differenza del restauro di automobili e motociclette, infatti, dove i collezionisti pagano cifre elevate per i modelli d’epoca restaurati a dovere, lo stesso purtroppo non vale per il mondo della nautica. Tuttavia, non lasciatevi scoraggiare. Riportare un’imbarcazione a condizioni eccellenti è una bellissima avventura, una grande soddisfazione e sicuramente un motivo di orgoglio.

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Restauro barca

Tutte le fasi del restauro della barca 

Si può decidere di restaurare una barca di famiglia di cui siete già in possesso oppure un modello che avete acquistato di recente. In quest’ultimo caso è molto consigliato far valutare scafo, attrezzature e impianti da un perito nautico che oltre ad accertare lo stato di efficienza di tutte le componenti può anche effettuare un calcolo approssimativo dei lavori da effettuare.

Esistono naturalmente diversi tipi di perizie nautiche, ma la più comune è quella delle condizioni e del valore. Il perito valuta le condizioni generali dell’imbarcazione, segnala eventuali problemi e fornisce una valutazione di mercato. Potreste aver bisogno di perizie specializzate anche per il motore entrobordo e altri apparati di bordo.

Restauro barca

Si comincia con una pulizia generale 

La prima operazione in vista di un restauro è sicuramente una pulizia accurata della barca che più che ragion estetiche ha uno scopo pratico preciso. Solo pulendo con cura l’imbarcazione, infatti, è possibile individuare eventuali problemi che potrebbero essere sfuggiti a prima vista. Inoltre la pulizia vi fornisce uno standard di base da cui partire e vi farà risparmiare tempo nel lungo periodo. Sbloccate tutti i fori di drenaggio, pulite a fondo la sentina e sollevate i punti di accesso allo scafo per pulirli e ispezionarli.

Stendere una lista di problemi e sostituzioni

È fondamentale stilare un elenco di tutte le parti che devono essere sostituite o riparate. Tenete presente che alcune aree dell’imbarcazione saranno accessibili solo durante il restauro. Ricordarsi improvvisamente di un componente da sostituire a restauro ultimato non è il massimo. Completare questa fase consente di pianificare il restauro dell’imbarcazione secondo un ordine logico.

Restauro barca

Controllare tutte le prese a mare

Tutte le prese a mare e i raccordi che penetrano nello scafo possono potenzialmente allagare l’imbarcazione. Quindi devono essere scrupolosamente controllati e riparati. Tutti i raccordi passanti utilizzano sigillanti speciali nel punto in cui si accoppiano con lo scafo. Non trascurate questo aspetto, perché ve ne pentirete alla prima perdita.

Le prese a mare e i relativi rubinetti di apertura e chiusura hanno 2 scopi. Alcuni servono a far entrare l’acqua, ad esempio per il raffreddamento del motore, mentre altri la fanno uscire, come gli scarichi del pozzetto. In entrambi i casi, è fondamentale assicurarsi che funzionino correttamente. I rubinetti per gli scarichi del pozzetto e dei lavandini sono solitamente chiusi in navigazione, poiché il movimento di rollio della barca può far entrare l’acqua nello scafo. Non è raro che un singolo rubinetto aperto  causi l’allagamento e l’affondamento di un’imbarcazione.

Check up a scafo e rivestimento in gelcoat

Le caratteristiche di uno scafo dipendono dai materiali con cui è stato costruito: legno, vetroresina, ferrocemento, etc. È necessaria un’ispezione approfondita all’interno e all’esterno dello scafo. Gli scafi in vetroresina hanno un gelcoat che protegge la superficie, ma l’acqua può essere penetrata nel nucleo se il rivestimento si è danneggiato. È possibile riparare da soli le piccole aree danneggiate, ma per i danni più estesi è necessario l’intervento di un professionista. Sulle barche più vecchie, il gelcoat potrebbe essere sbiadito e macchiato. Se la superficie è buona, è possibile ripristinarla con un lavaggio a getto e materiali facilmente reperibili.

Gli scafi in legno possono rivelarsi marci all’interno se il rivestimento protettivo si è danneggiato. La riparazione degli scafi in legno è un’abilità specialistica che non si dovrebbe tentare se non si è molto sicuri della propria competenza. Se il legno è sano, la risigillatura è un’operazione semplice, ma che richiede molto tempo. La relazione del perito dovrebbe evidenziare tutte le aree danneggiate visibili, ma dipende dal tipo di perizia commissionata.

Gallocce, candelieri e piastre di rinforzo

Prestate particolare attenzione ai dispositivi portanti o che sostengono carichi, come per esempio le gallocce, i candelieri e le piastre porta catena, perché spesso attorno questi componenti si formano crepe e cedimenti. Questi componenti infatti sottopongono la coperta a sollecitazioni enormi. Dietro ogni dispositivo portante dovrebbe esserci una piastra di sostegno per distribuire il carico e prevenire i danni. Assicuratevi che le piastre di supporto siano al loro posto e in buone condizioni.

Ispezione di ogni drizza, scotta e cavi di ormeggio

I materiali utilizzati per la produzione di drizze e scotte sono molto resistenti ai danni causati dall’acqua salata e dal sole. Tuttavia, con il tempo si indeboliscono. Ispezionate attentamente tutte le cime, le drizze e i cavi di ormeggio per verificare che non siano usurati o sfilacciati e sostituite il tutto se necessario. Le cime in buone condizioni possono essere lavate con un detergente leggero non biologico, ma assicuratevi di risciacquare con abbondante acqua dolce.

Controlli alle vele: cuciture, stecche e strappi

Le vele lavorano in un ambiente ostile, sono costantemente esposte ai raggi UV, all’acqua salata e alla tensione estrema dei venti forti. Il controllo delle vele durante un restauro è un passo fondamentale per tornare in acqua. In genere sono le cuciture delle vele l’area più comunemente colpita dai raggi ultravioletti del sole. Se si riscontra qualche anomalia, è necessario inviare la vela a un professionista per la riparazione. Gli occhielli sulle vele sono cuciti per far passare una scotta o una cima in ogni punto di attacco. Controllate che non ci siano danni al metallo o sfilacciamenti delle cuciture. Se si notato problemi in questi componenti, è probabile che sia necessario l’intervento professionale di un velaio. Un check up accurato va rivolto anche alle stecche.

Sulla superficie della vela, così come sui suoi bordi, è fondamentale verificare che non vi siano cuciture sfilacciate, segni di stiramento, pieghe strane, strappi e buchi. I piccoli fori possono essere riparati con nastro adesivo o cucendo. Per quanto riguarda tracce di muffa, questa di per sé non danneggia la vela. Ha però un aspetto sgradevole, ma fortunatamente è relativamente facile da rimuovere. Le vele che superano l’ispezione devono essere lavate accuratamente, asciugate, piegate e conservate in un luogo fresco e asciutto.

Revisione al motore entrobordo

È possibile commissionare un’ispezione separata per il motore fuoribordo, ma se l’imbarcazione è stata appena tirata fuori dall’acqua per essere restaurata, una buona revisione è probabilmente l’unica operazione necessaria. Per le imbarcazioni inutilizzate da molto tempo, potrebbe essere più economico tirare fuori il motore per una revisione completa. Ogni situazione sarà diversa e il consiglio è di richiedere diversi preventivi ai vari professionisti. Se si decide di lasciare il motore al suo posto, è bene effettuare almeno le seguenti operazioni:

  • Svuotare il serbatoio del carburante
  • Sostituzione dell’olio motore
  • Sostituzione dell’olio del cambio
  • Sostituzione dei filtri dell’olio e dell’aria

Pianificare lavori, tempi e obiettivi

Ora che avete una buona idea dei lavori da effettuare e avete deciso di intraprendere il vostro progetto di restauro della barca, non vi resta che iniziare l’avventura. Probabilmente la strada da percorrere sarà lunga, ma proficua. Prendetevi un po’ di tempo per pianificare il restauro in più fasi. Alcuni lavori dovrebbero essere portati a termine prima di altri, come ad esempio la sostituzione delle parti strutturali danneggiate prima del rifacimento della coperta.

Vale anche la pena di darsi delle scadenze realistiche per completare le fasi. Non solo è un obiettivo da raggiungere, ma si prova anche un senso di soddisfazione nel completare le fasi. Sembra ovvio, ma è facile perdere o dimenticare qualcosa lungo il percorso se non è scritto.

Quanto costa restaurare una barca?

Dopo aver completato un’indagine completa sulla vostra barca, è ora di iniziare a stimare il costo delle riparazioni di restauro. Questa è una fase critica e non va affrettata. Trovare il costo dei pezzi di ricambio è relativamente facile, purché siano disponibili. Le barche più vecchie saranno fuori produzione e il cantiere che le ha costruite potrebbe non essere più in attività. Potrebbe essere necessario un certo grado di improvvisazione e adattamento di parti simili, che richiede più tempo e costi maggiori. Molti lavori possono richiedere molta manodopera, come la sverniciatura del gelcoat o la carteggiatura delle coperte in legno.

Se potete fare questi lavori da soli, risparmierete molti soldi, ma non escludete il costo del vostro tempo dal costo del restauro. Se è necessario ricorrere a personale specializzato, chiedete dei preventivi. Una volta costruita una stima completa del costo del restauro, solo voi potrete decidere se è fattibile o meno.

Per una stima realistica dei costi di un restauro di una barca alcuni dicono di scegliere un numero dall’alto e poi raddoppiarlo, e sarete comunque ben al di sotto del costo finale. I fattori da considerare sono tanti. Se state restaurando una piccola imbarcazione, ad esempio di 8 metri di lunghezza, una stima prudente potrebbe essere di 12.000-18.000 euro. Ma se si scoprono altri problemi lungo il percorso, il conto finale potrebbe essere molto più alto. All’aumentare delle dimensioni dell’imbarcazione, il costo aumenta in modo esponenziale.

I costi dipendono dalla qualità del lavoro

Il costo finale del resturo della barca dipenderà da quanto c’è da fare e dalla qualità del lavoro. Non sottolineeremo mai abbastanza l’importanza di una buona ispezione, di una stima dei costi e di un piano ben congegnato. A titolo di esempio, si può acquistare una barca di 8 metri dall’aspetto stanco per 20.000 euro. Aggiungete circa 10.000 euro per i lavori di restauro eseguiti da personale specializzato, più 5.000 euro per il vostro tempo, per un costo totale di circa 35.000 dollari.

Rispetto al prezzo di uno yacht di 8 metri nuovo, pari a circa 50.000 euro, si tratta di un bel risparmio. D’altra parte, il valore di rivendita dell’imbarcazione restaurata potrebbe essere di soli 40.000 euro. Avendo speso così tanto tempo, denaro e sforzi per il restauro, però è improbabile che si riesca a vendere in tempi brevi.

Restauro barca

Materiali e attrezzi per il restauro delle barche

Oltre ad alcuni strumenti specializzati per lavori specifici, per il restauro della barca avrete bisogno di un buon set di attrezzi manuali ed elettrici di base. Quando si acquistano gli attrezzi, è meglio investire in qualità piuttosto che in quantità. L’economico kit di attrezzi del supermercato con 100 articoli per 20 euro non resisterà alla prova del tempo. L’elenco che segue vi dà un’idea dei materiali che potreste dover acquistare sulla base di uno yacht di 8-10 metri. Ce ne saranno altri. Assicuratevi di aggiungere questi articoli alla vostra stima dei costi.

Sartiame. Un’imbarcazione vecchia da restaurare avrà probabilmente bisogno di sostituire parte del sartiame. Se non amate le altezze, questo è un lavoro per professionisti. Il costo si aggira tra i 1.000 e i 1.500 euro.

Parti in metallo. Sostituzione di gallocce rotte, piastre della catena, etc. La sostituzione delle lande può costare poche centinaia di euro se il lavoro viene eseguito da soli o diverse migliaia di euro se ci si avvale di artigiani specializzati.

Vele. Sostituire le vele danneggiate e ripararle dove possibile. Per un fiocco e una randa nuovi, prevedete una spesa tra i 2.500 e i 4.000 euro.

Drizze, scotte e cavi di ormeggio. Sostituire quelle che hanno superato la loro vita utile. I prezzi delle corde possono variare da 2 a 10 euro al metro, a seconda dello spessore e della qualità.

Entrobordo. Sostituzione di olii, filtri e rinnovo dei tubi del refrigerante, dei tubi del carburante e delle cinghie della pompa.

Batterie. Qualsiasi imbarcazione che sia rimasta ferma per molto tempo avrà probabilmente bisogno di nuove batterie, ma prima è bene farle testare.

Gealcoat. Esistono appositi kit per la riparazione del gelcoat e strumenti per la lucidatura o vernice per scafi in legno. Il gelcoat può essere acquistato all’ingrosso, se necessario. Il costo è di circa 30 euro per un barattolo da 1 kg.

Winch. Dopo averli puliti con acqua dolce, verificatene il buon funzionamento e provvedete alla manutenzione. Se dovete acquistare nuovi verricelli, prevedete almeno 500 euro per una versione self-tailing.

 

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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