Per rivestire la coperta di barche e yachts molti cantieri sostituiscono il tradizionale teak naturale con pannelli in Pvc. Vediamo quali vantaggi offre questo materiale in termini di prestazioni, installazione e costi.
Chi non ama una bella coperta in teak in una barca? I ponti in teak fanno da sempre bella mostra ai saloni nautici, così come sui moli più rinomati del Mediterraneo, Oltre naturalmente a garantire eccellenti proprietà antiscivolo all’equipaggio nelle condizioni più difficili. Tuttavia il teak ha anche degli svantaggi. In primo luogo non dura per sempre, soprattutto se si considerano gli spessori contenuti che vengono installati sulle coperte dei cabinati moderni.
Non è raro che tali rivestimenti a forza di strofinare si riducano anche di 1 millimetro in una sola stagione. Dato l’elevato costo di sostituzione, ciò può avere un impatto significativo anche sul valore di rivendita di uno yacht. Inoltre, il legno assorbe facilmente il calore del sole, rendendo scomodo camminare a piedi nudi nelle giornate più calde. Questo contribuisce anche al surriscaldamento degli stessi interni dell’imbarcazione.
Non da ultimo il teak rappresenta un problema circa la sostenibilità ambientale. È noto per esempio il disboscamento illegale della foresta pluviale in Myanmar, uno degli unici quattro Paesi del mondo in cui questa specie cresce. Purtroppo il divieto di importare questo legname illegale nell’UE non ha fermato il commercio. Tuttavia le alternative al teak classico naturale sono disponibili da molti anni sul mercato nautico e negli ultimi tempi stanno ottenendo un apprezzamento sempre più diffuso.
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Pvc, facile da pulire anche a pressione
Tra i prodotti più convincenti c’è il Pvc, con le venature, la consistenza, la resistenza agli urti e le proprietà antiscivolo dell’originale. Di conseguenza molti dei nuovi yachts adottano questa soluzione. Nonostante la superficie leggermente strutturata, che riproduce le venature del legno vero, lo sporco e le macchie rimangono sulla superficie della coperta in Pvc, che può essere pulita con relativa facilità con un panno bagnato e magari acqua saponata.
A differenza del vero teak, che presenta un mix di fibre dure e morbide, i rivestimenti in Pvc possono essere lavati anche a pressione. Un altro vantaggio è che le aree danneggiate possono essere carteggiate per rivelare un materiale che sembra nuovo.
I pannelli in Pvc riciclabile di Flexiteek
Uno dei marchi più noti, Flexiteek, festeggia il suo 20° anniversario e si sta espandendo rapidamente, con una domanda che cresce costantemente del 20 per cento all’anno. Oggi l’azienda produce 80.000 metri quadrati di rivestimenti nautici all’anno. La versione 2G è completamente riciclabile, mentre al posto del gesso vengono utilizzati micropallini che riducono l’assorbimento di calore. Flexiteek è disponibile in uno spessore standard di 5 mm e in 11 colori, con larghezze dei listoni da 45 a 200 millimetri.
Gli esperti di Pvc suggeriscono che la superficie potrebbe iniziare a creparsi dopo 25-30 anni. Ma finora non sono stati osservati problemi su ponti di 20 anni e la durata potrebbe essere notevolmente superiore. Le aree ad alto traffico con il tempo potrebbero possono diventare lucide. Ma possono essere delicatamente carteggiate a mano fino a ottenere la finitura opaca originale.
Tanti brand per tutte le tasche
Altri brand che trattano il Pvc per la coperta delle barche sono Esthec che fa parte dello specialista di pavimenti in composito Bolidt. Poi c’è PlasDeck attiva da 15 anni che offre una gamma di prodotti in Pvc in 28 tonalità che hanno l’aspetto e la sensazione del legno. L’azienda detiene brevetti per plastificanti legati alla struttura molecolare. Il prodotto è quindi molto resistente ai raggi UV e rimane elastico perché gli oli non evaporano nel tempo. Gli inibitori di funghi presenti in tutto il materiale impediscono la formazione della muffa verde che può crescere troppo facilmente sui ponti in teak, soprattutto durante gli inverni persistentemente umidi.
Permateek è un altro marchio popolare e ha recentemente introdotto nuove tonalità che imitano meglio le venature del vero teak. C’è infine Gisatex che offre un prodotto in Pvc più economico, a 69 euro al metro quadro, ma in un materiale più sottile e antiscivolo che non cerca di riprodurre le venature del teak.
Il Pvc più facile da installare
Dal punto di vista della sostenibilità, un grande svantaggio del Pvc è che si tratta di plastica e quindi rimarrà per sempre nell’ambiente. Per compensare questo aspetto, Flexiteek pianta un albero per ogni 10 m2 di prodotto venduto. Mentre Esthec è formato da componenti naturali, senza gli ingredienti nocivi comunemente presenti nei Pvc. I prezzi dei prodotti in Pvc tendono a variare da 150 a 1.000 euro al metro quadro, a seconda del design e delle dimensioni di ciascun pannello.
Il Pvc offre molteplici vantaggi rispetto al vero teak. Il primo è una maggiore longevità. Molti prodotti inoltre possono essere realizzati in fabbrica secondo un modello o un file CAD, riducendo così in modo significativo i costi di manodopera e di installazione. Mentre la personalizzazione può estendersi a loghi e nomi di imbarcazioni. I pannelli in Pvc poi non assorbono liquidi e sono quindi facili da pulire, poiché lo sporco rimane in superficie. Molti produttori infine offrono un’ampia gamma di colori: i più popolari sono le tonalità vicine al teak appena sfregato o il teak argentato e invecchiato.