Mentre noi navighiamo in giro per i mari con le nostre barche c’è un pugno di scienziati e ricercatori che mettono a punto nuove idee e soluzioni tecnologiche per migliorare la nostra vita in barca. Ecco quattro invenzioni davvero interessanti.
Invenzioni nella nautica. L’European Inventor Award è il premio per le idee più innovative destinato a tutti gli inventori e alle menti capaci di ideare soluzioni innovative. Il concorso, promosso dall’Ufficio Brevetti Europeo (EPO), nasce con l’obiettivo di premiare le invenzioni più innovative e socialmente rilevanti nel panorama europeo. Prevede diverse categorie: industria, PMI, ricerca, premio alla carriera, premio del pubblico.
Per l’edizione 2019 lo scorso settembre sono stati annunciati i 12 finalisti aspiranti al premio e tra loro ci sono gli inventori di almeno quattro invenzioni che sicuramente nel prossimo futuro avranno un’applicazione nel settore nautico.
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Un’antivegetativa ispirata ai ricci
La prima invenzione è opera del ricercatore olandese Rik Breur. È una nuova antivegetativa destinata a soppiantare le tradizionali vernici tossiche con cui si fa carena alle navi e agli yachts. Ispirato alla superficie pungente del riccio, questa nuova fibra anti-incrostazioni si presenta sotto forma di un film adesivo che una volta applicato sullo scafo agisce come una barriera fisica contro la crescita marina come cozze e cirripedi.
Invenzioni nella nautica. La chiave del suo successo è infatti che non tenta di uccidere gli organismi, ma li tiene semplicemente a distanza: le fibre impediscono agli organismi di raggiungere lo scafo della nave. Alghe, lepadi e crostacei scivolano via facendo risparmiare alle imbarcazioni il 40 per cento del consumo di carburante.
Un espanso antishock per la cerata
Invenzioni nella nautica. Altra idea molto interessante che può certamente avere applicazioni sull’abbigliamento nautico come cerate, salopette e giubbotti destinato ai diportisti e regatanti viene dagli scienziati britannici Richard Palmer e Philip Green. I due ricercatori hanno sviluppato un materiale espanso impregnato chiamato D3O® che è flessibile, ma che si irrigidisce in caso di impatto. Le proprietà insolite dei liquidi dilatanti di assorbire e disperdere l’energia fanno del loro materiale D3O® uno strumento perfetto per diverse tipologie di abbigliamento protettivo.
Immaginate di indossare una cerata che durante le manovre, come per esempio un cambio di vele, magari con mare formato e vento forte, vi consente di attutire il colpo di una caduta accidentale o di un colpo di boma.
Batterie al litio ancora più potenti
A ricevere la candidatura come migliore invenzione tecnologica del 2019 è stato anche il celebre scienziato giapponese Akira Yoshino che è il padre della batteria agli ioni di litio (Lib). In particolare vuole essere premiata la sua continua ricerca per migliorare questa tecnologia con la possibilità di applicarla anche a piccoli oggetti. Le sue batterie agli Ioni di Litio offrono molti vantaggi rispetto alla precedente generazione di batterie al nichel-cadmio. Intanto hanno ingombri e peso ridotti ma soprattutto sono veloci da ricaricare e possono subire scariche profonde (fino all’80%) senza perdere prestazioni.
La batteria al litio, infatti, non soffre del cosiddetto “effetto memoria”, come quella al nichel; ossia non perde drasticamente in capacità di ricarica quando viene ripetutamente ricaricata solo parzialmente (senza aspettare il totale scaricamento). Infine offrono un’autoscarica assolutamente trascurabile (circa 1% al mese) in caso di non utilizzo.
Robot marini salva pesci
L’ultima innovazione in tema di ambiente marino è stata presentata dall’ingegnere marino norvegese Esben Beck. Questi ha sviluppato una serie di robot sottomarini che utilizzano il riconoscimento per immagini, l’intelligenza artificiale e i laser per identificare, bersagliare ed eliminare alcuni parassiti acquatici. Come per esempio i pidocchi di mare senza utilizzare prodotti chimici o antibiotici e senza stressare i pesci.