Perché la Arc di Jimmy Cornell è la palestra dell’oceano

La Arc, acronimo di Rally for Cruisers è in partenza il prossimo 6 novembre e il navigatore e sailing coach Luca Sabiu sarà schierato al via della traversata atlantica insieme ai suoi allievi per un’esperienza di formazione velica davvero fuori dal comune.

La Arc come palestra dell’oceano. Mancano ormai poche settimane alla partenza della Arc 2021+ fissata per il 7 novembre e l’equipaggio di Flow, il Class 40 capitanato da Luca Sabiu sta ormai completando i preparativi per questa grande avventura oceanica. Luca infatti in quest’anno post pandemico ha lanciato l’interessante progetto “Ocean Race ARC +” con il quale porterà un gruppo selezionato di allievi della scuola MasterSail a partecipare al rally atlantico ideato molti anni fa dal giornalista e navigatore Jimmy Cornell. Noi di MagellanoStore seguiremo da vicino tutto il progetto di Luca Sabiu con news in tempo reale, approfondimenti e interviste che saranno pubblicate sulle pagine del nostro blog.

Arc è acronimo di Atlantic Rally for Cruisers ed è il più grande evento velico transatlantico del mondo che si tiene ogni anno e attira oltre 200 barche da crociera e da regata per un totale di oltre 1.200 persone di tutte le età e nazionalità. In questo 2021 la Arc+ partirà il 7 novembre da Las Palmas (Gran Canaria) e finirà prima di Natale a Rodney Bay, Saint Lucia, nei Caraibi. La traversata dell’Atlantico in genere dura tra i 18 e i 31 giorni e la flotta della Arc, spinta dagli Alisei, dovrà coprire oltre 2.700 miglia nautiche.

Leggi anche: Luca Sabiu: dal Clinic di vela all’Atlantico con la Arc

Arc palestra oceano

Misurarsi con il mistero dell’oceano

La Arc come palestra dell’oceano. Solo da questi numeri è chiaro l’intento del progetto “Ocean Race ARC +” che è prima di tutto didattico, ma non solo. In ballo c’è anche un’esperienza umana intensa e inedita e un viaggio lungo una rotta che ha tracciato la storia stessa della navigazione e della civiltà. Sempre la stessa, da secoli, anzi da Colombo che la navigò a caccia delle Indie in poi. Ma partecipare alla Arc nella mente di Luca è soprattutto proporre ai propri allievi di alzare il livello nella propria formazione nautica e in questo la Arc è a tutti gli effetti una vera palestra per l’oceano. Prima di tutto per il numero di miglia e le condizioni di navigazione con all’orizzonte solo il cielo infinito. Insomma qui si naviga per giorni lontano da tutto e da tutti e si pongono questioni di preparazione rigorosa, turni alle manovre, gestione delle risorse e del riposo, pianificazione e strategia di rotta. Tutto è importante, intenso, assolutamente formativo per altre crociere anche su altri mari.

Il bello della Arc però è che si impara tutto questo e si entra nella vera dimensione del navigatore oceanico in completa sicurezza. Partecipare a questo rally infatti significa innanzitutto rispettare determinati requisiti nella preparazione della barca, i suoi accessori e le attrezzature, comprese le dotazioni personali. La stessa organizzazione esegue controlli approfonditi di ogni equipaggio e prima della partenza organizza workshop di approfondimento su tutti gli aspetti della navigazione.

Arc palestra oceano

Imparare insieme agli altri, la chiave della Arc

E poi il salto Atlantico si fa in flottiglia, ossia si naviga tutti insieme a poche miglia di distanza gli uni dagli altri e ci si scambia informazioni, piani di rotta, risorse in una filosofia di condivisione di intenti e passioni che è un po’ il segno distintivo dei veri marinai. Essere in compagnia di altri navigatori durante questo importante passaggio aiuta sotto molteplici aspetti, soprattutto legati alla sicurezza: se c’è qualche imprevisto, gli skipper sanno che la loro posizione è condivisa con le altre imbarcazioni che non sono troppo distanti, e con la regia che supervisiona le posizioni ci sono buone possibilità di ricevere assistenza e supporto in tempi ragionevoli.

Insomma ci si sente parte di una piccola tribù e una volta atterrati si può contare su una rete di conoscenze che in luoghi remoti si rivela sempre molto utile e chissà può creare le basi per avventure future. Non è un caso che i feedback delle migliaia di persone che hanno provato sulla loro pelle questa esperienza sono per la stragrande maggioranza molto positivi e tutti ribadiscono la qualità dell’organizzazione e la validità delle informazioni che sono condivise nella fase di preparazione.

Naturalmente questo non significa che la Arc è un gioco. Bisogna essere all’altezza, avere delle competenze tecniche, essere affiatati e in sintonia con gli obiettivi. Per questo il lavoro di Luca Sabiu in qualità di skipper è fondamentale per guidare e supportare tutti i suoi allievi, migliorarli come skipper e, siamo sicuri, anche come uomini. Buon Atlantico a Luca a e tutto l’equipaggio di Flow!

 

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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