Galleggiante ed ecosostenibile, la nuova “smart city” Oceanix in Corea del Sud sarà in grado di scongiurare l’innalzamento delle acque. Le arabe Neom e Oxagon pronte a farle concorrenza.
L’uomo del futuro abiterà sul mare? A quanto pare sì, visto che in Corea del Sud presto verrà costruita la prima città galleggiante al mondo. Viene in mente la mitica Atlantide, l’antica leggendaria civiltà dei fondali marini, ma non è solo una suggestione letterario. Negli ultimi anni architettura e tecnologia si stanno avvicinando a grandi passi a qualcosa che sembrava visionario solo qualche decennio fa.
Si tratta di un progetto sostenuto dalle Nazioni Unite che dovrebbe essere completato, secondo previsioni, nel 2025. Il nuovo contesto urbano a pelo d’acqua si chiama “Oceanix” e dovrebbe agevolmente contrastare l’innalzamento del livello dei mari. L’energia verrà raccolta in gran parte dai pannelli solari, mentre la sostenibilità sarà garantita da un sistema autonomo e indipendente di produrre cibo e acqua potabile.
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Tanto verde, strutture ecosostenibili e protette
La costruzione di una città sul mare, in collaborazione con il programma Un-Habitat, fa parte di un percorso legato all’innovazione della progettazione urbana che coinvolge in realtà 90 Paesi, con l’obiettivo di promuovere stili di vita urbani più sostenibili e adatti a fronteggiare le sfide climatiche, nel rispetto del pianeta. Ecosostenibili saranno per esempio le strutture stesse della città coreana, con tanto di torri di foreste, sistemi automatizzati di smaltimento dei rifiuti e un’economia di tipo circolare in grado di promuovere nuovi stili di vita, per un impatto sempre più ridotto delle attività umane sull’ambiente.
Interessante è anche l’attenzione rivolta alla sicurezza e all’accessibilità della struttura, in modo da rendere la città galleggiante più sicura di quelle attuali rispetto a inondazioni e maremoti. A tale propositi i ricercatori stanno studiando metodi avveniristici per un ancoraggio ottimale al fondale studiando le conformazioni di celebri città sull’acqua come Venezia, in Italia o Amsterdam, nei Paesi Bassi.
Una città che accoglierà fino a 10.000 abitanti
A fare da teatro alla nuova “smart city” galleggiante è stata scelta la città portuale sudcoreana di Busan. Quest’ultima è conosciuta per le spiagge e i suoi templi, ma anche per la grande esposizione al mare, quindi all’innalzamento delle acque; così come ai fenomeni meteorologici e agli effetti dovuti al cambiamento climatico. Busan è quindi una località simbolo per installarvi il nuovo distretto galleggiante, 75 ettari che potranno raccogliere fino a 10.0000 abitanti, fino a 300 in ogni singolo isolotto-piattaforma.
“Non combattiamo il mare, cerchiamo di trovare con lui un’armonia”, questo lo spirito del progetto descritto da Maimunah Mohd Sharif di Un-Habitat, ricordando quanto la Corea del Sud sia in generale esposta a calamità naturali come tifoni, allagamenti, terremoti e tsunami. Il costo del progetto di lancio di Oceanix si stima essere intorno all’equivalente di 178 milioni di euro.
I progetti gemelli arabi Neom e Oxagon
Quello di Oceanix non è però l’unico progetto di questo tipo. Già lo scorso novembre nella Penisola Araba sono state pianificate iniziative del tutto simili e ispirate alla stessa filosofia. Tra queste, Neom è quella che più assomiglia a Oceanix. Si tratta di una mega-città formata da 16 distretti che sta sorgendo nella provincia nord-occidentale di Tabuk, nell’area del Canale di Suez. Un luogo strategico sulla mappa del mondo dove passa il 13 per cento del commercio internazionale. Un progetto mastodontico rispetto a quello che dovrebbe essere realizzato in Corea del Sud, dal momento che solo a livello di dimensioni la città galleggiante araba dovrebbe coprire una superficie pari a 33 volte il centro di New York, negli Stati Uniti.
Insieme a Neom in un prossimo futuro ci sarà anche Oxagon, una città ottagonale completamente flottante allestita sul Mar Rosso. Un’altra smart city super tecnologica ed ecosostenibile. La forma della smart city araba è tutt’altro che casuale; garantisce infatti di minimizzare il percorso casa-lavoro (sia a piedi, sia con mezzi di trasporto a emissioni zero). All’interno del contesto urbano, per l’erogazione dei servizi ai cittadini, un ruolo particolarmente rilevante sarà svolto da tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things. L’inizio dei lavori per questo progetto futuristico dovrebbe essere entro la fine del 2022.