Nelle isole Bahamas spunta il galeone spagnolo carico di gioielli

Naufragato al largo delle isole Bahamas nel 1656, il galeone spagnolo Nuestra Señora de las Maravillas continua a restituire pezzi del suo imponente carico di preziosi.

Il galeone naufrato alle Bahamas restituisce gioielli. Isole caraibiche e galeoni rimandano inevitabilmente a tesori sepolti, forzieri ricchi di gioielli e oggetti preziosi che venivano trasportati attraverso gli oceani. Realtà e leggende che spesso si sovrappongono. Quella del galeone spagnolo Nuestra Señora de las Maravillas tuttavia è una storia vera la cui scia arriva fino ai giorni nostri.

Questo splendido veliero a due ponti armato con 36 cannoni di bronzo si scontrò nel 1656 contro un’altra imbarcazione della sua flotta e si schiantò contro una barriera corallina al largo delle Bahamas. Stava trasportando da Cuba a Siviglia, in Spagna, un bottino di tesori, alcuni dei quali erano riservati come tassa reale per il re Filippo IV. La nave, che pesava 891 tonnellate, conteneva più carico del solito, poiché era stata incaricata di trasportare anche il tesoro recuperato da un’altra nave affondata due anni prima.

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Galeone Bahamas

Il galeone e la sua scia di preziosi lunga 6 miglia

Nel naufragio la maggior parte delle 650 persone a bordo del galeone si aggrappò ai detriti galleggianti e andò alla deriva, senza essere più vista. Circa 150 si aggrapparono a pezzi del galeone ancora in superficie. La maggior parte morì per l’esposizione durante la notte o fu divorata dagli squali. Solo 45 persone sopravvissero. Si contarono circa 600 dispersi.

Il galeone naufrato alle Bahamas restituisce gioielli. La maggior parte del tesoro della Maravillas, circa 3,5 milioni di pezzi, è stata recuperata tra il 1656 e i primi anni Novanta. Ma tutti i resti di quel tesoro sono ancora sparsi lungo una scia di detriti che si estende per oltre 6 miglia. Si trovano sotto sabbie dense, spesso su barriere coralline morte.

Galeone Bahamas

Monete e oggetti personali dell’equipaggio

Il galeone naufrato alle Bahamas restituisce gioielli. Alla società Allen Exploration è stata concessa una licenza di indagine nel 2019 e una licenza di scavo nel 2020. E Ultimamente dai fondali sono affiorate alcune monete d’argento e d’oro, smeraldi, così come un lingotto d’argento da 75 libbre. Si pensa che siano invii illegali di contrabbando, non autorizzati dalla Corona spagnola.

Ci sono anche oggetti personali che vanno dall’elsa della spada d’argento del soldato Don Martin de Aranda y Gusmán a un anello di perle, due bottiglie di vino in vetro e quattro ciondoli indossati dai cavalieri dell’Ordine di Santiago. E ci si chiede quanta di quella fortuna brilli ancora sotto la sabbia, ignorata e non vista perché ancora non scoperta.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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