Le lifeline sono costituite da cime o nastri che attraversando la coperta da prua a poppa formano un perimetro di sicurezza intorno alla barca. I membri dell’equipaggio che indossano le apposite cinture di sicurezza possono collegarsi alle lifeline attraverso ulteriori “cavi” definiti “cordoni ombelicali”. Ecco alcuni consigli su come farne il check up ed eseguirne la manutenzione ordinaria.
Quando si è in navigazione la connessione uomo-barca è garantita da un semplice sistema che impedisce di venire sbalzati fuoribordo durante le manovre in coperta. La lifeline (o jackstay) , è un elemento fondamentale per la sicurezza a bordo delle imbarcazioni a vela che praticano la navigazione d’altura o navigano in condizioni meteomarine impegnative.
In passato erano generalmente costituite da cavi d’acciaio inox di circa 5 mm di diametro ricoperti di vinile. Questo sistema è stato lo standard per molti anni, ma il tempo ne ha evidenziato numerosi difetti. Anche se pratico, dato il ridotto ingombro sulla coperta, il cavo ricoperto infatti non è così sicuro come si poteva pensare: il rivestimento infatti può facilmente deteriorarsi e inoltre impedisce una corretta valutazione dello stato di usura del cavo.
Quali lifeline per barca scegliere?
In tempi recenti quindi, soprattutto su barche da competizione, si sono preferiti cavi in acciao inox scoperti e successivamente cavi tessili in fibra sintetica con anime in Dyneema o Spectra, leggeri, resistenti ai raggi UV e con carichi di rottura elevatissimi. Le ultime tendenze prediligono lifeline a nastro che non intralciano i movimenti in coperta quando non sono utilizzate, sono pratiche da stivare, economiche, facili da installare e grazie all’utilizzo dei nuovi materiali, davvero sicure e affidabili.
Tra i numerosi modelli disponibili molto interessanti sono le moderne lifeline regolabili che massimizzano praticità e prestazioni e grazie alle ampie possibilità di regolazione in lunghezza si adattano facilmente a barche di ogni tipo. I jackstay regolabili rendono superflua l’esigenza di prendere misure in coperta così come richiesto se si desidera installare un sistema a cavi o cime.
Come ogni altro accessorio, le lifeline devono essere ispezionate su base annua e dopo qualsiasi uscita in mare in cui siano state messe duramente alla prova. La manutenzione degli accessori è suggerita dal buon senso ma potrebbe fare la differenza tra il salvarsi la pelle o lo scomparire tra i flutti. Ecco alcuni suggerimenti per la revisione e il check-up annuale della lifeline tradizionale a cavo.
1 – Usare del nastro su tutte le parti sganciabili (moschettoni, ganci pellican, etc) in modo che non si possano aprire accidentalmente. Le moderne linee vita incorporano già moschettoni e ganci che integrano sistemi di sicurezza a vite o a molla. Per chi intende costruirsi le lifeline da solo suggeriamo caldamente l’utilizzo di questo tipo di accessori.
2 – Assicurarsi che gli elementi di regolazione come i tornichetti abbiamo i dadi di bloccaggio ben serrati. Come ulteriore sicurezza avvolgere i terminali con del nastro termoreatraibile.
3 – Controllare tutti i terminali per assicurarsi che non vi sia alcun segno di corrosione o “affaticamento”. Controllare soprattutto i punti di connessione tra cavo e terminali ove spesso si concentrano gli sforzi e costituiscono ovviamente il punto più debole del sistema.
4 – Controllare i punti di ancoraggio utilizzati (draglie, occhielli, ponticelli…) per escludere cricche, danneggiamenti e movimenti indesiderati di qualsiasi elemento. Verificare inoltre il corretto dimensionamento degli accessori utilizzati. Un solo elemento debole trascina in basso il limite di sicurezza potenziale di tutto il sistema.
5 – Controllare il buono stato del cavo. In caso siano evidenti segni di usura anche minimi dovuti alla corrosione, allo sfregamento o all’eccessiva tensione, è bene procedere alla sostituzione o ancor meglio il passaggio ad un più semplice sistema lifeline a nastro.
Check up periodico delle Lifeline: ecco i controlli da fare