La sicurezza a bordo di Flow: dispositivi della barca e personali

Per completare la traversata atlantica della Arc+ dalle Canarie ai Caraibi, Luca Sabiu e i suoi allievi di Mastersail a bordo del Class 40 Flow possono contare a livello di sicurezza su una serie di dispositivi personali e della barca.

Un elemento chiave della navigazione in oceano è la sicurezza. Le lunghe distanze, la lontananza dalla costa, l’essere completamente soli in caso di emergenza impongono allo skipper e al suo equipaggio un’attenzione massima alla prevenzione e al contenimento di possibili avarie, incidenti e situazioni critiche. Per questo la sicurezza personale e della barca quando si è a bordo è il pallino di Luca Sabiu, il baricentro di tutto il suo lavoro di sailing coach. Ancora di più durante il suo progetto “Ocean to Race Arc+” che lo sta vedendo protagonista della Arc+ 2021, traversata atlantica dalla Canarie ai Caraibi, a bordo del Clss 40 Flow insieme a un gruppo scelto di allievi di Mastersail. L’obiettivo è quello di formarli come skipper oceanici e predisporli a una navigazione sicura è per Luca una vera e propria missione.

Vediamo allora quali dispositivi dedicati alla sicurezza personali e della barca sono allestiti a bordo di Flow in questa partecipazione alla Arc+. Partiamo dalle dotazioni dei singoli membri dell’equipaggio.

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Sicurezza Flow

Salvagente, imbracatura e ombelicale

Tutta la crew di Flow ha un giubbotto autogonfiabile con lampada, spray hood (il cappuccio antispruzzi), fischietto, nonché imbracatura e ombelicale a tre punti per fissarsi alla jack-line di bordo, così come tra l’altro richiesto dall’organizzazione della Arc+. L’equipaggio che naviga a bordo di una barca ha mille occasioni di cadere in mare: si può essere scaraventati in acqua per un colpo di boma oppure scivolare sulla coperta con lo scafo sbandato oppure semplicemente sporgendosi lungo il bordo libero per recuperare una scotta. Per questo è bene che a bordo ci siano dei giubbotti galleggianti ma anche cinture di sicurezza del tutto simili a quelle utilizzate dagli alpinisti, molto robuste e in grado di sostenere il peso di un uomo, dotate di un solido anello al quale assicurare il cosiddetto “penzolo” da collegare alla jack-line, un cavo che corre in coperta da poppa a prua al quale legarsi.

Sicurezza Flow

Ais Mob personale

A questi componenti personali si aggiunge un Ais Mob, ossia un piccolo dispositivo ideato per agevolare il ritrovamento di una persona caduta accidentalmente in mare che si serve del sistema di identificazione automatica Ais utilizzato per tracciare il traffico navale al fine di evitare le collisioni in mare. Una volta attivato, il localizzatore Ais trasmette per almeno 24 ore un segnale radio di allarme sulla banda Vhf (canale 87b e 88b) che può essere visualizzato da tutte le navi che si trovano in un raggio di 4-7 miglia dotate di un ricevitore compatibile con la stessa tecnologia.

Sistemi Ais, Sart, Epirb, Plb e satellitare

A bordo di Flow sono allestiti poi sistemi di sicurezza elettronici e satellitari per rendere davvero sicura la traversata. Tra questi ci sono: un sistema Ais di bordo con Splitter e antenna Vhf, Ais, un sistema Ais Sart transponder, Epirb, Plb, un telefono satellitare di bordo Iridium e un altro aggiuntivo Immarsat posizionato nel Grab Bag di sopravvivenza e infine un dispositivo Garmin En-Reach con abbonamento per messaggistica di testo no limits.

Sicurezza Flow

Zattera di salvataggio e Grab Bag

Per quanto riguarda invece la zattera di bordo Luca Sabiu e il suo team hanno optato per un dispositivo Arimar Ocean fornito da Magellanostore con Grab Bag separata per risparmiare peso e avere una zattera di dimensioni contenute. Il vantaggio della Grab Bag è inoltre quello di poter aggiungere del materiale che sarebbe impossibile inserire in una zattera, se non durante il momento di fabbricazione. A bordo di Flow la zattera è alloggiata sotto il pulpito di poppa molto solido. È assicurata inoltre alla barca con delle cinghie contrassegnate con segni rossi e un coltello taglia cime altresì di colore rosso, per una associazione visiva importante nei momenti concitati di un’eventuale emergenza.

Durante i giorni di preparazione prima della partenza della Arc+ infine tutto l’equipaggio ha svolto infine un’esercitazione di emergenza con assegnato a ogni membro un preciso ruolo e mansione in caso di abbandono.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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