Durante un’escursione per fare snorkeling sull’isola di Maui una coppia californiana in luna di miele è stata abbandonata dalla barca di appoggio. Nuotare per diverse miglia verso la terraferma li ha salvati, ma ora chiedono un risarcimento milionario.
Lo snorkeling si trasforma in incubo. Avere abbandonato nelle acque dell’oceano una coppia di giovani sposi potrebbe costare molto caro a un tour operator dell’isola di Maui, alle Hawaii. Sopravvissuti dopo avere raggiunto a nuoto la terraferma, i due turisti hanno deciso di fare causa alla società e chiedere un risarcimento. Elizabeth Webster e Alexander Burckle, due giovani originari di Alameda, in California, erano in viaggio di nozze alle Hawaii quando hanno deciso di prenotare un’escursione in barca chiamata “Lanai Coast Snorkel” per fare snorkeling e nuotare insieme ai delfini.
La gita a bordo del catamarano “Sail Maui” sarebbe dovuta durare dalle 10 alle 15 e prevedeva di mollare gli ormeggi da Lahaina e fare delle soste programmate in diversi spot lungo la vicina costa di Lanai. A bordo gli ospiti paganti al momento della partenza erano 44.
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Il terrore di scoprire che la barca appoggio è salpata
Durante il briefing del comandante sono state impartite informazioni sulla pratica in sicurezza dello snorkeling e dettagli sulla fauna marina presente lungo la costa. Ma nessun riferimento è stato fatto a un orario specifico previsto per il rientro. Così i due giovani sposi si sono tuffati in acqua allontanandosi per la loro avventura acquatica. Dopo circa un’ora di snorkeling, tuttavia, le acque sono diventate più agitate e la coppia ha iniziato a nuotare verso la barca. Sfortunatamente però i due sposi si sono resi conto che la barca non c’era più e si sono ritrovati da soli nelle acque dell’oceano.
A nuoto tra meduse e forti correnti
I due avrebbero tentato di rimanere a galla e inviare segnali di soccorso, trovandosi però ben presto in acque molto più profonde e agitate con onde di oltre 2 metri. Lottando contro l’oceano e il panico di un annegamento imminente, non vedendo nessuna barca all’orizzonte, hanno capito che per salvarsi dovevano raggiungere a nuoto la terraferma. La costa più vicina tuttavia distante qualche chilometro gli era stata segnalata come pericolosa per via delle scogliere affioranti, le meduse e le forti correnti.
Lo snorkeling si trasforma in incubo.Dopo qualche ora i due sposi sono riusciti a raggiungere la costa di Lanai affaticati e disidratati. Lì hanno provato a scrivere “Sos” sulla sabbia e a sventolare fronde di palma alle barche di passaggio per cercare di attirare la loro attenzione. Ma nessuna imbarcazione è arrivata in loro soccorso. A rifocillarli sono state invece le persone dell’entroterra che hanno dato loro dell’acqua e gli hanno permesso loro di usare i telefoni per essere riportati a Lahaina.
Ora chiedono un risarcimento milionario
Una volta al sicuro Elizabeth Webster e Alexander hanno ricevuto trattamenti medici e psicologici per la brutta esperienza vissuta. Dopodiché hanno deciso di denunciare la società di charter per averli abbandonati in oceano, l’angoscia emotiva a cui sono stati sottoposti, oltre naturalmente alla “luna di miele” rovinata. Un’indagine della Guardia Costiera sul tour operator ha accusato la società di negligenza.
“Queste compagnie che operano in tutte le isole e trasportano clienti che possono o meno avere esperienza di nuoto in acque profonde, sono responsabili per queste persone”, afferma ora l’avvocato della coppia che chiede un risarcimento di 5 milioni di dollari. L’udienza del tribunale sulla denuncia è fissata per il prossimo 24 aprile.