L’11 aprile 2022 è la Giornata nazionale del Mare, uno dei principali contributori dell’Economia Blu europea. Per questo le Nazioni Unite nel 2021 hanno inaugurato il Decennio del mare con 10 sfide globali da superare.
Il mare è una grande risorsa. Amiamo tanto il mare, ma non lo proteggiamo. L’11 aprile 2022 è la Giornata nazionale del mare, una ricorrenza istituita nel 2017 che ha lo scopo di sensibilizzare le persone sulla conservazione di un bacino idrico esteso e fondamentale per la sopravvivenza della specie quale è il mare. L’Italia ha quasi 8.000 chilometri di coste e i suoi paesaggi marini, al centro del Mediterraneo, sono apprezzati in tutto il mondo. La tutela dei nostri mari tuttavia non è sempre scontata, ma deve essere un obiettivo preciso.
Il mare è una risorsa culturale, scientifica, ricreativa e soprattutto economica che incide in modo significativo sul Pil nazionale. La nostra Penisola è inoltre uno dei principali contributori dell’Economia Blu dell’Unione Europea, termine con il quale si indica un modello di economia dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica.
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Le sfide globali per la salvaguardia dei mari
Il mare è una grande risorsa. La Sicilia è la Regione che più di tutte ha messo in pratica i principi dell’Economia Blu perché impegnata nella creazione del cosiddetto “distretto unico” nella pesca: un sistema di responsabilità e di partecipazione di tutti gli attori della pesca a una produzione rispettosa dell’ambiente in grado di valorizzare le risorse del territorio costiero, attraverso il dialogo e la condivisione del know-how.
Per incentivare la tutela del mare le stesse Nazioni Unite hanno deciso di proclamare il Decennio del Mare 2021/2030 per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’implementazione dell’Agenda 2030 e dei 17 obiettivi che si propone di realizzare. Il Decennio del Mare si pone il superamento di 10 sfide globali. La prima, ad esempio, prevede la mappatura degli agenti contaminanti presenti nelle acque, tra cui sostanze tossiche e plastiche. Il mare infatti è la principale fonte di cibo e sostentamento per oltre 3 milioni di persone; quindi inquinarlo significa comprometterne gravemente salute e qualità della vita.
Le Nazioni Unite precisano che, per ottenere questi ambiziosi risultati, è necessario fornire le competenze a tutti con un equo accesso ai dati utili per implementare le tecnologie a tutela dei mari.