Lungo le coste italiane si stagliano alcuni dei più belli e romantici fari del Mediterraneo. Torri a picco sul mare che rappresentano un prezioso aiuto per i naviganti ma anche strutture ricche di storia e suggestioni che meritano sicuramente una visita.
Suggestivi, affascinanti e ricchi di storia, i fari sono i nostri guardiani del mare che guidano naviganti, marinai e diportisti. In molti casi sorgono in luoghi selvaggi e difficilmente raggiungibili se non attraverso lunghi sentieri a picco sul mare, ma a volte sono centrali e rappresentano il simbolo stesso delle città che li ospitano. La moderna tecnologia installata a bordo di navi e yachts negli ultimi anni ne ha ridotto in parte l’importanza nell’ambito della navigazione, ma oltre a costituire sempre un valido aiuto di notte a chi si trova in mare, rimangono per tutti un luogo magico pieno di bellezza, eleganza e a volte anche di mistero. In questa guida abbiamo selezionato i fari più romantici d’Italia, per vivere un viaggio alternativo, all’insegna della bellezza, della storia e della poesia. Ecco una lista di tutti i fari italiani.
Il faro di Capo Caccia – Sardegna
Situato sull’omonimo promontorio roccioso a circa 25 km a Ovest di Alghero, sulla costa Nord Occidentale della Sardegna, il faro di Capo Caccia con i suoi 186 metri di altezza sul livello del mare è il più alto d’Italia. La torre si trova proprio in cima allo strapiombo che segna l’estremità del Golfo di Porto Conte, a picco sul mare ed è costituita da un grande caseggiato bianco a tre piani, avvolto nella gabbia di Farday che lo protegge dai fulmini e che gli dà un originale aspetto a quadretti. È una costruzione imponente sulla cui sommità svetta una torre di circa 24 metri. L’aspetto architettonico di questo faro ricorda, nella sua tipologia, quello di molti altri fari italiani costruiti dal Genio Civile nella seconda metà del 1800 quando si era reso necessario illuminare le coste di un’Italia ormai unificata. Il casamento centrale, quadrato, con la torre che svetta al centro, era il modello più comune, pur diversificando i materiali utilizzati ed i colori per distinguere i vari fari.
Il faro di Punta Palascìa – Puglia
Altrettanto magico è il faro di Punta Palascìa eretto nel 1867 e situato nell’omonima località nel territorio di Otranto. Il luogo è anche conosciuto come Capo d’Otranto. Questo faro rappresenta il punto più ad Oriente d’Italia e anche se sostituito da un fanale ad energia solare che si trova più in alto, resta comunque un luogo estremamente affascinante, oltre che un monumento alla storia del Paese. L’importanza di questo faro pugliese, che recentemente è stato sottoposto a profonda ristrutturazione, è stata riconosciuta perfino dalla Commissione Europea che lo ha posto sotto tutela e costituisce ogni anno una meta ambita da migliaia di turisti. La tradizione locale vuole che ci si incontri sotto al faro ad attendere la prima alba italiana del nuovo anno, il primo sole che investe questa terra come un momento benaugurate, propiziatorio e ricco di promesse.
Il faro della Vittoria di Trieste – Friuli
Nella città di Trieste svetta, a oltre 67 metri di altezza, il faro della Vittoria, una vera e propria opera d’arte posizionata lungo la panoramica Strada del Friuli che dal centro città conduce verso la frazione di Prosecco. Il faro nasce dopo la Grande Guerra sia per celebrare il passaggio di Trieste al Regno d’Italia, sia per commemorare i caduti in mare nel corso del primo conflitto mondiale. La torre sorge nel complesso del Forte Kressich, una delle più importanti postazioni dell’impero austroungarico della città risalente alla metà dell’Ottocento. Ogni elemento che lo compone è pensato per avere un forte valore simbolico: la statua della Vittoria Alata, l’imponente scultura dedicata al Marinaio Ignoto, l’ancora del cacciatorpediniere Audace e infine sia la catena che cinge l’aiuola alla base del faro che i due proiettili posti all’entrata appartenuti alla corazzata austroungarica Viribus Unitis, affondata nella Base di Pola nel 1918 da incursori della Marina Italiana.
La Lanterna di Genova – Liguria
Tra i fari più romantici d’Italia c’è poi sicuramente quello di Genova chiamato anche la “Lanterna di Genova”. Una struttura che è il simbolo stesso della città e tra i più antichi d’Italia, nonché il più alto del Mediterraneo. Si staglia sulla piccola collina, il Promontorio di S. Benigno e in passato aveva il compito di indicare la via ai navigatori e proteggere la città da arrivi indesiderati. Venne eretto al margine orientale dell’attuale quartiere di Sampierdarena nel 1326, poi crollò nel 1507 a seguito dell’assedio di francesi per essere ricostruito nel 1543. Ancora oggi oltre che strumento indispensabile alla navigazione notturna delle navi e degli yachts in entrata e uscita dal porto, la Lanterna è anche il monumento cittadino per eccellenza e un omaggio alla genovesità più genuina.
Il faro di San Vito lo Capo – Sicilia
Altro guardiano del mare estremamente suggestivo è il faro di San Vito lo Capo in Sicilia la cui luce di notte arriva fino a oltre 20 miglia marine e, per questo, è uno dei più importanti di tutta l’isola. Il faro è uno dei simboli stessi di San Vito lo Capo, assieme al Santuario e alla spiaggia. La costruzione di questo faro si deve al Regno Borbonico che negli anni 1800-1850 edificò numerosi fuochi lungo le coste del Regno delle Due Sicilie, per rendere più sicura la navigazione d’altura e quella costiera. Venne costruito nel 1854 e l’accensione della prima luce, con luce bianca fissa e rossa a splendori risale al 1 agosto 1859. La sua presenza nei secoli passati ha evitato decine di naufragi sulle rocce appuntite contro cui si sono frantumate navi romane, fenicie, arabe e normanne. Una passeggiata fin sotto l’altissima torre che raggiunge i 43 metri sul livello de mare regala emozioni forti e la notte è bellissimo seguire il fascio di luce bianca sciabolare in senso orario disegnando luci e ombre sui monti dell’entroterra che sul mare aperto.
Il faro di Strombolicchio – Sicilia
Altra meraviglia siciliana è il faro di Strombolicchio nelle isole Eolie che per costruirlo, a causa del territorio particolarmente impervio, si è dovuto realizzare una terrazza e scavare nella roccia 200 gradini. Sicuramente è uno dei luoghi più suggestivi delle isole Eolie, posto sull’omonimo isolotto di roccia vulcanica con le sue pareti a picco sul mare che, secondo le leggende, altro non era che il tappo di un vulcano scagliato in mare durante un’eruzione. Venne edificato negli Anni 20 per proteggere i naviganti dalla pericolosità delle sue acque circostanti Strombolicchio. Arrivare sulla sommità dell’isolotto è una impresa ardua e faticosa a meno che non ci si arrivi in elicottero.
Il mantenimento del faro sempre acceso negli anni richiedeva che una volta all’anno venisse “caricato” con otto bombole di gpl che alimentavano il generatore per 12 mesi, ma oggi grazie all’energia solare il faro che è diventato 100 per cento autosufficiente.
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Il faro della Guardia di Ponza – Lazio
Il faro di Ponza, detto anche Faro della Guardia, è considerato il terzo per potenza di luce in Italia. Una straordinaria costruzione situata su uno sperone di roccia in mezzo al mare che bagna le coste laziali. Si trova sul Monte della Guardia in località Punta della Guardia ed stato costruito nel 1886. Nel corso degli anni è stato abitato da tre guardiani che si davano il cambio per meglio sopportare la solitudine dell’isola. Nella metà degli Anni 70 poi è stato automatizzato. Il faro è tuttora operativo e la sua lanterna è indispensabile alla navigazione e fa luce sul lato del Tirreno opposto alla costa del Lazio, ovvero verso il mare aperto. Si raggiunge percorrendo un sentiero scavato nella roccia che si inerpica tra scogli e passaggi a tratti larghi come il sentiero stesso lungo il faraglione. Il tratto di mare intorno al faro ha un fondale completamente integro ed è considerata una delle zone marine più belle del Mediterraneo e delle Isole Pontine.
Il faro di Murano – Veneto
Meraviglioso e romantico è anche il faro di Murano che ha una particolare importanza storica. La struttura infatti esiste fin dai tempi dei romani, periodo nel quale era in legno. Di fatto è una costruzione cilindrica in marmo d’Istria molto importante nonostante la sua posizione alquanto interna rispetto al mare: il fascio di luce infatti, potenziato da un ingegnoso gioco di specchi, punta diretto al centro della Bocca di Porto del Lido, agevolando così il rientro delle navi durante la notte. È situato all’estremità di Viale Garibaldi (Bressagio), precisamente in Fondamenta Francesco Maria Piave. Il faro presenta nella parte più bassa due bassorilievi raffiguranti due Madonne, una situata sopra la porta d’entrata del faro, l’altra posta nella parte opposta in direzione della laguna, mentre verso la sommità sono state dipinte delle strisce nere per agevolarne la visibilità in caso di nebbia. Fino agli Anni 60 il faro funzionava a gas, in seguito si passò all’alimentazione mediante energia elettrica.
Il faro di Punta Carena a Capri – Campania
Nella maestosa isola di Capri svetta il faro di Punta Carena, costruito nel 1866 e tra i più importanti del Mar Tirreno, nonché il secondo in Italia per portata luminosa. Il faro troneggia all’estremità sud-occidentale dell’isola, sulla penisola del Limmo, nome che deriva dal latino limen e significa “confine”. Oltre questo punto c’è solo mare fino alla Sicilia. Alle sue spalle si alza il dirupo della Migliera percorso dai muri di difesa costruiti dagli inglesi all’inizio dell’800 a protezione di Capri. Questo picco peraltro è il posto migliore dell’isola per godersi il tramonto a mare. Se poi amate le atmosfere “Sturm und Drang” venite in una giornata di vento, magari d’inverno: lo spettacolo del mare in tempesta è di una bellezza drammatica e romantica.