Lutto nella vela italiana per la scomparsa di Franco Malingri, pioniere della vela d’altura italiana, ispiratore di una folta schiera di navigatori e giramondo, nonché ideatore dei celebri Moana e del timone a vento Mustafà. Una mente aperta, libera e geniale che ci mancherà.
Franco Malingri ha dato tanto alla vela italiana: gli ha regalato il sogno dell’oceano. La sua voglia di avventura, di viaggiare, di esplorare il mondo, ma anche di contare sulle proprie forze, di avere coraggio ed essere fino in fondo sé stessi, hanno contagiato migliaia di velisti, compresi i tanti membri della sua famiglia, dai figli Vittorio, Enrico, Francesco, a Doi e Amedeo, i fratelli e gli innumerevoli amici, molti grandi navigatori e compagni di tante avventure. Una vera testa pensante quella di Franco, un modello di idee, coraggio e libertà.
Ingegnere e imprenditore, Franco Malingri era nato a Torino nel 1934 ed è stato un amante della montagna, dello sci, della neve, prima ancora che del mare e degli oceani. Da studente universitario ha attraversato l’Africa risalendo il Nilo e scendendo il Congo. Ma è stata probabilmente la vela a dargli le più grandi soddisfazioni ed aprirgli orizzonti più grandi. Nella sua carriera di comandante ha navigato per oltre 100.00miglia, di cui almeno 20.000 in solitario.
Leggi anche: Il cantiere Moana Shipyard
Ingegnere, esploratore e progettista geniale
In molti apprezzano ancora oggi le sue imbarcazioni, i Moana 45, 39, 33, 30 e, 60 disegnati e costruiti insieme a Vittorio, ma anche la sua partecipazione Whitbread nel 1973 insieme a Doi o alla transatlantica in solitario Ostar chiusa per ben tre volte, ma soprattutto tutti noi siamo stati profondamente ispirati dal suo incredibile al giro del mondo in famiglia concluso nel 1978. Un vero pioniere della vela come mezzo per viaggiare, andare lontano, perdersi per il mondo.
Mente geniale e sempre attenta alle esigenze pratiche ma anche alle novità, Franco Malingri ha inventato gadget straordinari, come il timone a vento Mustafa oppure il gommone volante. Ha cominciato a utilizzare le appendici alari applicate alle barche in tempi non sospetti. Franco ha scritto libri e articoli tecnici, disegnato barche, ma soprattutto è stato un divulgatore dispensando una lunga scia di ricordi, consigli e idee contagiose e preziose. Forse però la lezione più grande che ci ha lasciato è il farci scoprire quanto è bella la vita e di come andrebbe vissuta fino in fondo, a testa alta, con coraggio, in maniera piena ed energica, con i piedi ben piantati in terra e lo sguardo sempre volto all’orizzonte. Grazie Franco, noi stiamo ancora guardando dove tu ci hai indicato…
Condoglianze a tutti: l’ho conosciuto e lo ho sempre stimato e ammirato.