Ecco i musei del mare più belli del Mediterraneo

Una panoramica sui musei del mare e i parchi tematici dedicati agli oceani dislocati nei paesi del Mediterraneo. Strutture ormai ad alto tasso tecnologico che informano, ma divertono al tempo stesso i visitatori coinvolgendoli in esperienze virtuali e sensoriali.

Sono tante le esposizioni e i parchi tematici dislocati nei paesi del Mediterraneo che cercano di raccontare a grandi e piccoli il mare, l’esplorazione degli abissi e la storia della navigazione. Questi musei della marineria oggi si presentano sempre più come luoghi tecnologici che coinvolgono i visitatori in maniera attiva, permettendogli di imparare e al tempo stesso emozionarsi attraverso esperienze virtuali e “sensoriali”.

Il merito è dell’innovazione tecnologica e delle nuove possibilità di comunicazione aperte da computer, internet, design e multimedialità, tutti elementi che connettono il mondo, lo sintetizzano e lo moltiplicano infrangendo le barriere spaziali e temporali. L’obiettivo di questi luoghi dedicati al mare, infatti, non è più solo quello di educare, ma anche divertire e intrattenere. Ed è proprio il divertimento educativo (il cosiddetto edutainment, come lo chiamano gli anglosassoni, dalla fusione delle parole education, cioè “educazione” ed entertainment, ossia “intrattenimento”) la nuova frontiera dei musei del mare moderni.

In giro per gli oceani sulle tracce di Cousteau

Una delle strutture museali dedicate al mare più longeve e tradizionali del Mediterraneo è Oceano, il Museo Oceanografico di Monaco fondato nel 1889 dal principe Alberto I, pioniere negli studi oceanografici soprannominato “il principe navigatore”, e di cui fu direttore a partire dal 1957 il Comandante Jacques-Yves Cousteau. Questo centro di conservazione e di studio del mare che sorge in un elegante edificio sulla base della Rocca di Monaco è sempre stato un luogo culturale attivo che offre ai visitatori la possibilità non solo di conoscere e amare gli oceani, ma anche di sviluppare una coscienza ambientalista.

Negli ultimi anni il museo ha dato vita a una serie di originali allestimenti e iniziative didattiche che fanno ampio ricorso alla tecnologia e all’interazione con il pubblico. Tra questi la cosiddetta Liquid Galaxy sviluppata in collaborazione con Google. Si tratta di un apparecchio di esplorazione virtuale, unico al mondo, che sfrutta il software di illustrazione satellitare Google Earth e che permette di osservare a distanza ravvicinata ma in formato panoramico e tridimensionale tutti gli oceani, compresi le fosse abissali e i più celebri relitti. Per i più piccoli vengono inoltri organizzati stage che prevedono esperienze ludiche e sensoriali come la “Caccia allo squalo misterioso” e lo “Spuntino dei pesci”, oppure workshop didattici, come la costruzione di una stazione meteorologica o la realizzazione di schede illustrate sulla vita dei cetacei.

Il brivido della tempesta a bordo di una baleniera

In tema di mare un vero e proprio vanto dell’Italia è il Galata Museo del Mare di Genova che tra le tante proposte offre la cosiddetta “Sala della tempesta”, un moderno allestimento interattivo capace di trasformare i visitatori in naufraghi nelle acque tempestose di Capo Horn, uno dei passaggi marini più impervi del globo. Chi entra in questa sala multimediale si vede catapultato a bordo di un veliero di metà Ottocento in navigazione nei “quaranta ruggenti” e, investito da una tempesta, è costretto ad abbandonare la nave e rifugiarsi a bordo di una baleniera, come venivano chiamate all’epoca le scialuppe di salvataggio.

Grazie a un simulatore meccanico, la barca riproduce in maniera realistica i movimenti di rollio e beccheggio tra i flutti, nel frattempo su tre maxi schermi vengono proiettate le immagini e i rumori della tempesta, compresi marosi, pioggia, nebbia e balene, e altri dispositivi elettronici fanno sì che i naufraghi siano investiti da vere raffiche di vento e spruzzi d’acqua. Ricco di altre suggestive sale interattive, navi originali, strumenti di navigazione e riproduzioni in scala naturale di galee e brigantini, il Galata Museo del Mare è certamente uno dei musei marittimi più moderni e originali del Mediterraneo.

Le meraviglie acquatiche dell’Oceanogràfic di Valencia

Altro esempio di museo del mare moderno e ad alto tasso di intrattenimento è l’Oceanogràfic di Valencia, in Spagna, attualmente il più grande e avveniristico museo marino del “vecchio continente”. Allestito in una splendida struttura ispirata alle onde del mare e ideata dall’architetto Felix Candela, fa parte della Città delle arti e delle scienze e si sviluppa su un’area di circa 100.000 metri quadrati tra spazi espositivi e vasche per un totale di 42 milioni di litri d’acqua che ospitano circa 45.000 esemplari marini.

Al suo interno sono riprodotti gli ecosistemi acquatici principali, il Mediterraneo, i Tropici, l’Antartide, il Mar Rosso e la Polinesia, che il visitatore esplora dall’interno, attraverso tunnel subacquei che permettono di passeggiare circondati da ogni genere di pesci, molluschi, cetacei, meduse, tartarughe, foche e leoni marini. Ogni tanto si risale in superficie e anche lì si susseguono incontri ravvicinati con fenicotteri, cormorani, cigni e pellicani che vivono in libertà. Il parco offre ai visitatori anche numerose attività didattiche, dai workshop con i pinguini e la possibilità di dar loro da mangiare, alle immersioni nella vasca degli squali, fino al programma Trainer for a Day che consente di passare un’intera giornata tra delfini e beluga, imparando dagli addestratori il linguaggio che permette di comunicare con questi mammiferi.

 

Scoprire gli abissi nel parco a forma di “granchio” di Brest

Stesso approccio ludico e scientifico è quello proposto da Océanopolis di Brest, in Francia che è al tempo stesso il Centro Nazionale Oceanografico dove lavora il 60 per cento dei ricercatori e biologi francesi e al tempo stesso un parco marino aperto al pubblico e dedicato alla scoperta degli oceani. All’interno di un avveniristico edificio a forma di chela di granchio si trovano tre padiglioni, tropicale polare e temperato, che si visitano in un percorso interattivo attraverso acquari spettacolari e riproduzioni di barriere coralline che ospitano circa 10.000 esemplari di 1.000 specie diverse. Numerosi sono i programmi didattici, gli spettacoli, i filmati su schermi panoramici 3D e le visite guidate dedicate ai più piccoli.

Tra le attrazioni c’è anche la Abyssbox, un ambiente sperimentale che ricostruisce le condizioni di vita estreme degli abissi e che mantiene gli animali a una pressione equivalente a quella che regna a 2.000 metri di profondità e che permette al pubblico di contemplare i diversi esemplari attraverso dei piccoli oblò.

Tunnel subacquei nell’Oceanário di Lisbona

Uno degli esempi del moderno approccio dei musei al visitatore che trasforma quest’ultimo in soggetto partecipativo all’esposizione, è l’Oceanário di Lisbona, in Portogallo, senza dubbio uno dei più belli del mondo. È la struttura stessa di questo originale parco marino, progettato nel 1998 dall’architetto statunitense Peter Chermayeff, il più grande designer mondiale di acquari (compreso quello di Genova), a spiegare come l’esperienza museale può trasformarsi in una sorta di “immersione sensoriale” che offre al pubblico un contatto diretto e interattivo con gli ambienti e le forme di vita rappresentate.

Suddiviso in due edifici su due piani, ospita 16.000 animali e piante di 450 specie differenti. Consta di una vasca centrale che contiene 7 milioni di litri d’acqua salata e che rappresenta l’oceano “Globale” e quattro vasche laterali più piccole che invece mostrano fauna e flora degli oceani Atlantico, Pacifico, Indiano e delle regioni antartiche. Grazie a una serie di tunnel sotterranei e immense pareti di metacrilato trasparente che ospitano le vasche ricche di pesci e coralli, il pubblico è letteralmente avvolto dall’acqua a 270 gradi e vive l’emozione di immergersi nel mondo sottomarino, un ambiente peraltro ricostruito in maniera  realistica utilizzando solo materiali naturali.

 

In Norvegia nasce l’osservatorio marino a forma di balena

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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