Per la prima volta al mondo un drone dotato di un’ala rotante progettata per gli uragani, ha raccolto le prime riprese video delle condizioni meteorologiche estreme all’interno di “Sam”, un uragano di categoria 4 nell’oceano Atlantico.
Era la domanda che tutti i meteorologi ma anche la gente comune si faceva da tempo: cosa succede davvero nell’occhio di un ciclone? Ora finalmente lo sappiamo. Grazie a Saildrone Explorer, un particolare drone dotato di un’ala rotante appositamente progettata per gli uragani che ha raccolto le prime riprese video all’interno di “Sam”, un uragano di categoria 4 nell’Oceano Atlantico.
La missione è stata organizzata in partnership tra Saildrone Explorer e la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) per comprendere meglio i processi oceanici che si verificano con l’aumentare dell’intensità degli uragani, il che significa raccogliere dati immediatamente prima e durante un uragano.
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Vento a oltre 100 nodi e onde di 15 metri
L’uragano Sam è stato considerato una tempesta di categoria 4 dai dai meteorologi del National Weather Service quando il drone ha raggiunto la tempesta. Al momento in cui il video è stato registrato, il Saildrone Explorer stava affrontando venti con raffiche di oltre 104 nodi e onde di 15 metri. “Saildrone è andato dove nessuna nave di ricerca si è mai avventurata, navigando proprio nell’occhio del ciclone, raccogliendo dati che trasformeranno la nostra comprensione di queste potenti tempeste”, ha detto Richard Jenkins, fondatore e CEO di Saildrone Explorer.
“Dopo le missioni per studiare l’Artico e l’oceano del Sud, gli uragani erano l’ultima frontiera per il Saildrone Explorer. Siamo orgogliosi di avere progettato un veicolo in grado di operare nelle condizioni meteorologiche più estreme della terra”.

Dati preziosi per fare previsioni più accurate
Le osservazioni in tempo reale e i dati raccolti dal Saildrone dovrebbero fornire nuove informazioni su come i grandi e distruttivi cicloni tropicali crescono e si intensificano. Questa conoscenza è fondamentale per migliorare la previsione delle tempeste e ci si aspetta che riduca la perdita di vite umane permettendo una migliore preparazione delle comunità costiere. “La rapida intensificazione, ossia quando i venti degli uragani si rafforzano in poche ore – spiega ancora Richard Jenkins – è una seria minaccia per le comunità costiere. I nuovi dati di Saildrones Explorer e altri sistemi senza equipaggio che il NOAA sta utilizzando ci aiuteranno a prevedere meglio le forze che guidano gli uragani e ad essere in grado di avvertire prima le comunità”. Nel 2022 Saildrone lancerà diverse nuove missioni nell’Atlantico, nel Pacifico e nei Grandi Laghi, compresa una missione annuale per studiare lo scambio aria-mare di anidride carbonica nella corrente del Golfo.