Dopo il lungo periodo di stop, è tempo di ritornare a navigare, gustarsi crociere e giornate al sole immersi nella natura. Ma prima di mollare gli ormeggi, è essenziale controllare l’equipaggiamento di sicurezza obbligatorio a bordo della nostra barca.
L’equipaggiamento di sicurezza della nostra barca è fondamentale per gustarci fino in fondo e in completa serenità le giornate in mare. Sapere che tutto è in ordine e in perfetta efficienza è uno degli obiettivi di un buon comandante ma è anche un obbligo giuridico visto che il genere e il numero di dotazioni è specificamente disciplinato dal codice della navigazione in base alla zona di mare frequentata, la distanza dalla costa e il tipo di imbarcazione utilizzata.
Prima di mollare gli ormeggi per la crociera, un trasferimento, ma anche una semplice uscita sotto costa dunque è necessario un check approfondito di cosa abbiamo a bordo, cosa effettivamente funziona, cosa è scaduto e cosa va sostituito. Oltre a essere tenuti sempre a bordo, pena sanzioni da parte della Guardia Costiera, questi componenti vanno stivati in modo adeguato, protetti dalle intemperie e sottoposti a una manutenzione periodica. Alcune dotazioni inoltre sono soggette a una serie di scadenze che bisogna tenere sotto controllo: zattera, razzi ed estintori. Quello che segue è un promemoria da tenere a mente con qualche consiglio che può aiutarci a sbrigare questa preziosa operazione.
Il salvagente a ferro di cavallo
Obbligatorio per la barche da diporto che navigano a un miglio dalla costa, il salvagente a ferro di cavallo dovrebbe essere munito di una cima lunga almeno 30 metri arancione e galleggiante. In genere la maggior parte dei modelli proposti dal mercato sono rigidi e realizzati in poliuretano espanso, ma qualora quello imbarcato fosse gonfiabile, la sua funzionalità dovrebbe essere controllata regolarmente, proprio come un qualsiasi giubbotto di salvataggio. I modelli realizzati in schiuma rigida invece devono essere controllati e sostituiti solo quando sono troppo vecchi o irrimediabilmente danneggiati.
Razzi, fuochi a mano e boette fumogene
I segnali di soccorso sono dotazioni di sicurezza obbligatorie seconda la legge italiana per le unità da diporto. Tali dispositivi di segnalazione sono divisi in razzi a paracadute, fuochi a mano e boette fumogene galleggianti secondo quanto indica il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 387 del 29 settembre 1999 e le unità da diporto devono imbarcarle, quando navigano, secondo il Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto (decreto ministeriale 29 luglio 2008, n. 146). La loro obbligatorietà e la quantità cambiano in funzione della distanza dalla costa in cui ci si trova a navigare secondo tale schema: senza limiti dalla costa (3 boette fumogene, 4 fuochi a mano a luce rossa e 4 razzi a paracadute a luce rossa); entro 50 miglia (2 boette, 3 fuochi e 3 razzi); entro 12 ed entro le 6 miglia (2 boette, 2 fuochi e 2 razzi); entro le 3 miglia (una boetta e due fuochi).
I razzi di soccorso, i fuochi a mano, le boette fumogene o le luci a paracadute sono deperibili. Su ogni dispositivo è indicata una data di scadenza. La loro durata è generalmente di 3 anni e il loro smaltimento è regolamentato non essendo consentito usarli per esempio come fuochi d’artificio.
Zattera di salvataggio
Le zattere di salvataggio si dividono in vari modelli in base all’utilizzo e al tipo di navigazione che si effettua. Se si naviga oltre le 12 miglia è obbligatorio avere a bordo il tipo non costiero, mentre per navigazione entro le 12 miglia è sufficiente la zattera costiera, autogonfiabile ma senza copertura. Le zattere salvataggio sono soggette a revisione periodica ogni 2 anni. All’atto dell’acquisto viene rilasciata una carta identificativa della zattera sulla quale vanno annotate le revisioni periodiche, con una facilitazione che fissa la prima revisione a distanza di 3 anni dall’acquisto prevista per le sole zattere entro 12 miglia. La revisione è obbligatoria e ha un costo a carico del proprietario. La revisione deve avvenire presso le sedi autorizzate dal fabbricante. Esistono poi dei controlli “speciali” a cui sottoporre la zattera.
Ogni 5 anni si verifica lo stato delle bombole, mentre ogni 6 anni dal primo confezionamento riportato sulla carta di identificazione, la zattera deve essere sottoposta a una visita speciale che comprende almeno una prova di sovrappressione pari al 25 per cento della pressione di esercizio della zattera per 30 minuti e una prova di tenuta alla pressione di esercizio per sei ore. La revisione può essere effettuata anche dopo tali date ma nel frattempo le zattere non possono essere impiegate a bordo ai fini della sicurezza della navigazione.
Kit di pronto soccorso
Oltre a quelli obbligatori della cassetta di pronto soccorso previsti tra le dotazioni di sicurezza (per le navigazioni entro le 50 miglia dalla costa), ogni marinaio coscenzioso in vista di una navigazione più o meno lunga predispone una appropriata farmacia di bordo per far fronte a una serie di emergenze. In genere si tratta di medicinali comuni: analgesici, antinfiammatori, antibiotici, cortisonici e così via. Ad ogni nuova stagione occorre così controllare regolarmente le date di scadenza dei medicinali e di sostituirli se necessario oltre a verificare che il kit di pronto soccorso non si sia bagnato, usurato e danneggiato.
Quando arriva il momento buttare via tali farmaci, perché inutilizzati o scaduti, occorre pensare all’ambiente: mai quindi gettarli in mare, negli scarichi del lavandino o del wc o accorparli ai normali rifiuti organici, ma negli appositi bidoni di raccolta.
Torcia e lampada frontale
Controllate il corretto funzionamento anche delle torce che tenete a bordo, comprese le lampade frontali. Verificate il relativo livello di carica delle batterie e imbarcate anche alcuni accumulatori di scorta. Se avete anche i bastoncini luminosi tipo Cyalume controllate la data di scadenza riportata sul manuale del produttore, la loro durata è variabile a seconda del tipo di prodotto (da 2 a 5 anni).
Estintori
La normativa nautica impone l’obbligo di imbarcare un certo numero di estintori che varia in base al tipo di barca, ossia se marcata CE oppure no. Quanto alla revisione periodica degli estintori, la normativa è invece meno vincolante: gli estintori non hanno cioè una scadenza fissa. Bisogna solo assicurarsi che l’involucro sia in buono stato e con il manometro posizionato sullo stato di carica. L’estintore con il tempo perde la carica e la lancetta del manometro si sposta sulla zona rossa del quadrante dello stesso, a quel punto l’estintore va portato a caricare. Oltre a un controllo annuale della pressione, è comunque consigliabile una revisione almeno ogni 4-5 anni per sostituire l’agente estinguente.
Pompa di sentina
L’acqua in sentina è uno degli inconvenienti più frequenti che possono capitare a bordo di una barca. Questa zona nascosta delle imbarcazioni, dove confluiscono i liquidi che derivano dalle normali attività di bordo, dovrebbe in realtà essere tenuta pulita e asciutta, poiché lasciare che l’acqua vi si raccolga in grande quantità portando in circolo anche eventuali altri fluidi dannosi (carburante, acidi, etc.) può causare una serie di problemi: cattivi odori, appesantimento dello scafo, rischi di osmosi e corrosione e black out elettrici. Il controllo della pompa è piuttosto veloce.
Controllate che non ci siano fori e che la maniglia non sia danneggiata. Dopodiché verificatene il suo corretto funzionamento immergendo il tubo di aspirazione in un secchio d’acqua riempito a tale scopo.
Linea di ancoraggio
La linea di ormeggio deve essere controllata almeno una volta all’anno, ma nulla vi impedisce di effettuare un controllo visivo ogni volta che la utilizzate. Verificate in particolare l’eventuale presenza di ruggine, ossidazioni nei punti più sensibili all’usura delle varie maglie della catena e nella stessa ancora. Infine controllate che anche il cavo sia perfettamente integro.
Bandiere di segnalazione
Tra le dotazioni di sicurezza di bordo ci sono anche le bandiere di segnalazione, ossia quell’insieme di insegne alfabetiche di forma rettangolare che dal 1969 costituiscono una sorta di “esperanto” marinaresco adottato e riconosciuto in tutti i Paesi. Oltre a queste, c’è poi la bandiera nazionale che va sempre issata e subisce la maggior parte dei rigori causati da vento, sole e salsedine. L’etichetta marittima vuole che la bandiera nazionale sia sempre impeccabile.
Vhf fisso
Secondo il Codice della Nautica da Diporto (Legge 171/2005) il Vhf è obbligatorio sulle imbarcazioni fino ai 24 metri di lunghezza che navigano oltre le 6 miglia dalla costa. Per utilizzare tale strumento è necessario disporre di una Licenza di esercizio Rtf che viene rilasciata dal ministero delle Comunicazioni: la radio installata a bordo, diviene così una “stazione” che, come tale, ha un proprio Nominativo Internazionale composto da due lettere “IY” oppure “IZ”, seguite da un numero che varia da unità a unità. Inoltre per poter utilizzare il Vhf almeno un membro dell’equipaggio deve essere in possesso del certificato di operatore, il cosiddetto “patentino”, rilasciato dallo stesso ministero delle Comunicazioni. Controllate la qualità della trasmissione e della ricezione del vostro Vhf fisso, facendo anche una chiamata di prova.
Tavole di marea
Nelle Tavole di marea sono raccolte e pubblicate le maree, ossia quelle oscillazioni periodiche delle masse acquee marine, dovute a piccole forze periodiche derivate dall’attrazione della luna o del sole e nettamente distinte dai moti marini che traggono origini da altre cause. Questi manuali vengono aggiornati ogni anno dall’Istituto Geografico per cui sarebbe bene avere a bordo un’edizione sempre piuttosto recente.
relativamente ai razzi di segnalazione si possono lasciare in barca sempre ossia anche quando in rada
o per la sicurezza si devono sempre ritirare e portare con se solo quando si voglia utilizzare la barca?
grazie