Spesso può capitare di dover navigare a vela in condizioni di aria molto leggera. Certo si potrebbe accendere il motore, ma in realtà con alcune tecniche specifiche e qualche trucchetto dei regatanti professionisti si può tranquillamente continuare a vela.
Navigare con poco vento. All’improvviso il caldo aumenta, la superficie dell’acqua assume un aspetto piatto e irregolare e la velocità del vento scende sotto i 5 nodi. Quando si naviga in queste condizioni è il momento di scavare a fondo nel nostro bagaglio tecnico per far camminare al meglio la barca, sia che stiamo in crociera con la famiglia, durane una lunga navigazione oppure in una regata di circolo.
Se sapete in anticipo che la navigazione si svolgerà con poco vento o che attraverserete un fronte di alta pressione, preparate la barca di conseguenza e prendete solo l’attrezzatura necessaria e un minimo di componenti di rispetto. Mantenere la vostra barca leggera diventa l’obiettivo principale. Gli skipper più esperti suggeriscono anche di allentare la tensione delle sartie superiori e inferiori. In questo modo la maggiore flessione del paterazzo aggiungerà più pancia al genoa, si avrà maggiore “prebend” nella parte inferiore dell’albero e si appiattirà meglio la parte inferiore della randa. In definitiva occorre fare in modo che la forma del nostro albero influenzi in modo ottimale la forma della randa, visto che per la navigazione nelle brezze leggere ci occorre una randa più piena e potente per sfruttare ogni refolo di vento.
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Sfruttare al meglio le maree e le correnti
Navigare con poco vento. Anche la corrente e la marea giocano un ruolo sempre più importante man mano che il vento diminuisce. Se la corrente è favorevole e ci si aspetta che rimanga tale per un po’ di tempo, bisogna approfittarne. Se al contrario la corrente o la marea sono sfavorevoli, allora può diventare fondamentale trovare acque poco profonde e tenere aperta la possibilità di ancorarsi piuttosto che andare alla deriva se il vento cessa completamente. Ma quanto influisce la corrente sulla velocità della barca? Nelle brezze molto leggere la velocità del vento può garantirvi solo un nodo o al massimo 2 di velocità sull’acqua, ma con una corrente favorevole di 3 o 4 nodi, la vostra velocità complessiva aumenterà a 5 o 6 nodi.
Il giusto angolo di sbandamento
Con poco vento potrebbe essere necessario sbandare la barca a un angolo di 10 o 15 gradi spostando il peso dell’equipaggio sul lato sottovento e al centro della barca per aiutare a tenere le vele sul lato sottovento. Ogni barca ha il suo assetto preferito e la sua distribuzione del peso ottimale,; ma in generale, mantenere il peso centrato aiuta a ridurre il beccheggio e può portare la poppa fuori dall’acqua, riducendo la superficie bagnata. In ogni caso mantenere le vele “fluttuanti” verso sottovento con il vento che scorre tranquillamente e senza intoppi su di esse aiuterà a ottenere il massimo da ogni refolo di vento.
Dove cercare la brezza?
Navigare con poco vento. Per dare potenza alle vele, può essere necessario aumentare l’angolo del vento apparente fino a 50 gradi quando il vento cala. Per ottenere le massime prestazioni spesso gli skipper più esperti e i regatanti tengono una apposita registrazione della velocità del vento, dell’angolo del vento e della conseguente velocità della barca per sviluppare accurate polari di aria leggera. Se non avete una strumentazione elettronica, potreste non essere in grado di generare dati molto accurati per una buona analisi quantitativa. Ma la teoria rimane la stessa: cercare di condurre la barca per raggiungere la massima velocità verso la boa o il waypoint di rotta previsto.
Man mano che l’angolo del vento viene aperto per mantenere la barca in movimento, il cavo della scotta dovrà essere spostato all’esterno e in avanti per aprire la fessura tra il genoa e la randa e mantenere le vele al loro massimo rendimento. Se il tessuto della vela è troppo pesante per consentire una buona e costante forma della vela, potrebbe essere necessario passare a un wind seeker ; o a un drifter se ne avete a disposizione. Più vele o vele più grandi non comportano necessariamente una maggiore velocità della barca in aria leggera. A volte le vele più piccole, con meno tessuto che le appesantisce, hanno la capacità di volare quando altre vele più grandi si abbassano e interferiscono solo con il flusso d’aria.
Mantenere la calma e muoversi piano
Navigare con poco vento. Durante le manovre di cambio vela, il movimento dell’equipaggio deve essere ridotto al minimo ed è necessario anche camminare dolcemente sulla coperta. I movimenti frenetici sul ponte infatti si traducono in rotazioni in testa d’albero, scuotendo il vento dalle vele e rallentando la barca. Il timoniere può aiutare l’intero processo muovendo il timone il meno possibile. Piccoli movimenti fatti delicatamente aiuteranno a mantenere la barca in movimento. E per aiutare il timoniere e i trimmers a sapere dove si trova il vento e cosa sta facendo, i filetti di lana attaccati alle sartie a poca distanza l’uno dall’altro aiuteranno a indicare sia la velocità che la direzione del vento. I trimmer possono regolare in base al maggiore vento in poppa o alla maggiore superficie velica più in basso sulle vele.
Quando il vento cala a zero, cercate di raggiungere il lato della rotta da cui ci si aspetta la nuova brezza. Cercate il vento sotto le nuvole: spesso le nuvole creano la loro propria circolazione e le barche sotto possono approfittarne. Le brezze leggere possono essere indicate da “piccole paperelle” sulla superficie dell’acqua, ma non è necessariamente così. Occasionalmente il vento è più alto a causa del wind shear, e può non essere indicato in superficie. Quando sono presenti acqua fredda e aria calda, il wind shear sarà al massimo.
L’acqua fredda crea un cuscinetto di aria fredda sulla superficie dell’acqua che impedisce all’aria più calda di arrivare fino alla superficie dell’acqua. Il risultato è che i vostri strumenti possono indicare 15 nodi di vento in testa d’albero, ma le vostre vele stanno sbattendo da un lato all’altro. Identificate dove il vento sta effettivamente lavorando e cercate di regolare l’assetto in base a quello.
Soprattutto rimanete pazienti e lavorate con costanza. Navigare in aria leggera e arrivare in tempo dove state andando richiede spesso più abilità tecnica che regatare in condizioni moderate: godetevi la sfida!