Che freddo! Come scegliere la muta invernale

Sia che siate surfisti innamorati delle onde o velisti che amano planare con una deriva o un multiscafo, se non volete interrompere allenamenti e uscite durante l’inverno dovete inserire una bella muta invernale nel vostro guardaroba. Ecco alcuni consigli per scegliere un kit in neoprene adatto alle vostre esigenze.

La muta invernale in neoprene èuno strumento straordinario che permette a surfisti, velisti su deriva, nuotatori e amanti di qualunque watersports di uscire in mare o sui laghi tutto l’anno. Scegliere il giusto spessore della muta per le condizioni atmosferiche e l’attività che si andrà a svolgere è il primo passo per rimanere al caldo e felici, pronti a concentrarsi sul divertimento. In inverno in genere la muta da utilizzare è una cosiddetta “steamer”, ossia una muta integrale con spessori che vanno da 4 a 6 millimetri. Vediamo allora come sono realizzate le mute invernali, come riescono a tenerci al caldo e che tipo di vestibilità devono avere per essere completamente efficaci.

muta invernale

Come fa a tenerci al caldo una muta invernale?

Una muta in neoprene umida è un capo isolante che funziona intrappolando un sottile strato d’acqua tra il corpo e la muta stessa. Questo strato d’acqua viene riscaldato dal nostro corpo e ci impedisce di perdere troppo calore mentre siamo in acqua. Le mute in neoprene non sono concepite per mantenerci completamente asciutti. Il neoprene è fatto di piccole celle chiuse che si riempiono d’aria che forniscono isolamento contro l’acqua fredda intrappolando il calore. Più il neoprene della muta è spesso, più la muta sarà calda perché crea un maggiore isolamento. È importante conoscere la temperatura dell’acqua del luogo in cui si intende uscire e se questa è molto fredda da intorpidire le estremità, pensate di usare anche calzari, guanti e cappuccio.

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Lo spessore della muta invernale

Uno degli aspetti più importanti quando si considera il calore della muta è lo spessore del neoprene. Lo spessore della muta è misurato in millimetri, rappresentato con due o tre numeri separati da una barra, per esempio 5/4 mm. Il primo numero rappresenta lo spessore del neoprene nella zona del busto, il secondo numero rappresenta lo spessore del neoprene nelle estremità (o solo nelle gambe se c’è un terzo numero), e il terzo numero (se presente) rappresenta lo spessore del neoprene nelle braccia. Il neoprene più spesso (il primo numero) viene utilizzato per il busto al fine di mantenere il calore del nucleo del corpo. Il vostro calore del nucleo è estremamente importante da mantenere per prevenire l’ipotermia. Il neoprene più sottile (il secondo e il terzo numero) è usato per le estremità. Più spesso è il neoprene, maggiore è il calore ma minore è la flessibilità della muta. Così il neoprene più spesso è posizionato dove serve meno flessibilità (il nucleo) e il neoprene più sottile è utilizzato dove il corpo è costantemente in movimento (braccia e gambe).

Oltre alla temperatura dell’acqua bisogna considerare anche quella dell’aria, la velocità del vento, la nostra sensibilità al freddo e il proprio livello tecnico. In ogni caso riguardo allo spessore della muta invernale con temperature intorno ai 5-15 gradi si consiglia un 4/3 o al massimo un 5/4 mm, mentre per temperature più fredde è meglio orientarsi su spessori di 6/5 mm con il cappuccio.

Un fattore cruciale: le cuciture

Le stesse cuciture della muta non sono tutte uguali. Ci sono cuciture normali, cuciture “flatlock” e cuciture incollate, le cosiddette “blindstich”. Come suggerisce già il nome queste ultime sono quasi impermeabili, mentre le “flatlock” sono più comode sul corpo e sono utilizzate principalmente nelle mute estive più sottili. Oltre che dalle cuciture, la muta può essere sigillata tramite le nastrature interne ed esterne. In questo caso bisogna trovare un compromesso, perché troppe nastrature rendono la muta troppo rigida.

La vestibilità di una muta invernale in neoprene

La vestibilità è un aspetto molto importante da considerare quando si acquista una muta. Questa dovrebbe adattarsi a noi come una seconda pelle, senza cedimenti nella schiena o pieghe eccessive nelle braccia o nelle gambe. Dovrebbe essere aderente per mantenere solo un sottile strato d’acqua tra il corpo e la muta. Se la muta è troppo grande, l’abbondanza d’acqua all’interno la renderà meno efficace nel tenerci al caldo. La muta dovrebbe anche adattarsi perfettamente al collo (molte persone indossano un paraspruzzi sotto la muta). La maggior parte delle donne indossa un costume da bagno sotto per una maggiore protezione e sostegno. È bene anche ricordare che le taglie delle mute in neoprene possono essere diverse a seconda della marca. Inoltre le mute durante l’utilizzo in acqua si allungano un po’ (circa il 5 per cento) una volta che sono state “indossate”.

Sotto muta e cappuccio, preziosi alleati

Per quanto riguarda il sotto muta, ci sono vari top (canottiere, maniche corte) ma anche pantaloni che possono essere indossati sotto una muta, comodi se si trascorre molto tempo in spiaggia in attesa di condizioni migliori o semplicemente si fa una pausa. Gli spessori di questi capi vanno da  da 2 mm a 4 mm. Anche un gilet protettivo o uno spray top può essere una buona idea perché forniscono calore e galleggiabilità extra, il che offre maggiore sicurezza nelle giornate fredde. L’importante è non esagerare con i sottomuta per non limitare troppo i movimenti, strizzare il corpo a dismisura e creare un’effetto serra che può generare disidratazione.

Anche il cappuccio d’inverno diventa indispensabile. La dispersione del calore corporeo dal capo infatti è molto veloce. Inoltre l’acqua ghiacciata, insieme al vento può causare emicranie e otiti. Un cappuccio in questo caso protegge la testa, le orecchie e il viso. In generale è meglio acquistare una muta con cappuccio integrato che è ancora più isolante, mentre vanno bene berretti e cappucci singoli per le fredde giornate autunnali, piuttosto che per le giornate invernali davvero fredde. In alternativa ci sono i cappucci singoli in neoprene dello spessore di 2-3 mm.

Non solo muta invernale ma anche guanti e calzari

Con il freddo vanno protetti anche mani e piedi che sono molto sensibili alle temperature esterne. I guanti non solo proteggono dal freddo ma migliorano l’impermeabilità della muta all’altezza dei polsi e permettono di maneggiare attrezzatura senza rischio di tagli e abrasioni. Per le acque con una temperatura superiore ai 20°C, vanno bene modelli in neoprene da 2 mm di spessore, mentre per acque più fredde meglio quelli da 3-4 mm. L’importante è mantenere una certa sensibilità alle mani e alle dita. Molto utili sono infine i calzari in neoprene. Il mercato propone modelli alti fino alle caviglie che offrono una protezione migliore dal freddo perché entrano fino a sotto i gambali della muta. C’è chi utilizza invece i modelli bassi, più comodi e versatili. Le suole dovrebbero essere realizzate in gomma di poliuretano e avere eventuali rinforzi in prossimità del collo del piede e dei talloni. Fondamentale è la misura giusta mentre per quanto riguarda lo spessore va da 2 a 5 mm.

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David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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