Beluga, la barca a vela stampata in 3D con polimeri riciclati

Presentata di recente dall’azienda Caracol, arriva il Beluga, una piccola deriva a vela realizzata in un pezzo unico con la tecnologia della Stampa 3D e soprattutto con l’impiego di materiali riciclati.

Nautica e stampa 3D. I suoi progettisti l’hanno chiamata Beluga, come la famosa balena bianca che vive nell’artico anche se è tutta nera e ricorda nelle linee la deriva da regata O’pen Skiff. La sua vera caratteristica tuttavia è che è realizzata in un unico pezzo con un processo speciale di stampa 3D e il materiale di cui è fatta è un polimero interamente riciclato unito a fibra di vetro.

A presentare questa piccola imbarcazione a vela, lunga 2,80 metri e armata con una vela da 4,5 metri quadri, è stata nei giorni scorsi la Caracol, azienda italiana specializzata in soluzioni avanzate per la manifattura additiva. Tra le sue innovazioni spiccano un sistema di stampa 3D che impiega robot industriali e che rende possibile realizzare pezzi di grandi dimensioni, e un estrusore, coperto da più brevetti, che consente di depositare polimeri plastici rinforzati con fibra di vetro o di carbonio. Tutto al servizio del Beluga.

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Beluga stampa 3D

Il Beluga usa polimeri che derivano da rifiuti plastici

Questa tecnologia consente ai progettisti di fare a meno delle geometrie sui tre assi cartesiani tipiche delle stampanti 3D tradizionali e di stampare con inclinazioni particolari, fino a 45 gradi, che possono creare strutture cave come quella dello scafo del Beluga. Il progetto del Beluga è nato dall’incontro di Caracol con il gruppo Maire Tecnimont ed è stato sviluppato in solo tre mesi. Quest’azienda, che opera in provincia di Brescia, ha messo a punto un processo per produrre un polimero vergine partendo da rifiuti plastici, opportunamente trattati attraverso un processo di cernita, lavaggio e trattamento meccanico.

Pur essendo tra i mezzi di trasporto più sostenibili infatti anche le barche a vela devono fare i conti con lo smaltimento dei materiali di costruzione a fine vita e l’impiego dei materiali riciclati rappresenta il nuovo modo di pensare alla costruzione in ambito yachting in chiave green. Chissà se altri cantieri seguiranno l’esempio del Beluga…

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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