Nella notte del 20 giugno una barca a vela di 14 metri con a bordo due diportisti, un austriaco e un ucraino, si è incagliata nella Riserva Naturale di Torre Guaceto a causa del maltempo che ha mandato in avaria il boma. I due velisti sono riusciti a sbarcare a terra incolumi.
Scogli, secche e bassi fondali con il maltempo non vanno d’accordo. E quando si naviga su una barca a vela sono un mix letale. Chi va per mare sa bene quanto sia importante studiare una carta nautica quando si è in prossimità della costa, in particolare le linee batimetriche, per ridurre al minimo i rischi di incidenti, soprattutto in caso di navigazioni notturne.
Non sempre tuttavia i diportisti agiscono con la dovuta attenzione e buon senso. È il caso di due velisti, un austriaco e un ucraino che nella notte di sabato 20 giugno, sono andati a scogli nella prima caletta della Riserva Naturale di Torre Guaceto.
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Il maltempo, l’avaria e gli scogli vicini
È qui infatti che la mattina successiva gli agenti della Guardia Costiera hanno ritrovato la loro barca, un’Elan 444 di 14 metri, abbandonata dai due uomini che sono riusciti a raggiungere terra pressoché incolumi. Il cabinato, immatricolato in Croazia e di proprietà di una società di charter croata, è stata individuata intorno alle ore 11,15 da un operatore del consorzio di gestione della riserva che ha immediatamente all’allertato la Capitaneria di Porto di Brindisi.
I due diportisti erano partiti la sera stessa dell’incidente da Spalato (Croazia) ed erano diretti ad Alicante, in Spagna, dove intendevano vendere la barca. Nel corso della notte tuttavia i due velisti sono stati sorpresi dal maltempo che ha provocato un’avaria al boma. Il motore ausiliario della barca inoltre non riusciva a contrastare il mare formato ed era in balia del vento. A quel punto hanno dovuto lanciare l’Sos. La richiesta di soccorso è stata subito intercettata dalla Capitaneria di Porto di Brindisi che ha chiesto ausilio alla Guardia di Finanza.
Impossibile rimorchiare la barca
Una motovedetta delle Fiamme Gialle del Roan di Taranto, sotto il coordinamento della Capitaneria, ha quindi raggiunto nelle ore successive e non senza difficoltà i naufraghi. L’unità militare ha tentato poi di effettuare il rimorchio della barca, ma il mare ancora in tempesta lo ha impedito. Poco dopo è arrivata anche una motovedetta della Guardia Costiera, la CP 820, che ha recuperato i malcapitati in buone condizioni di salute. Nel frattempo, una volta abbandonata la barca in balia delle onde, la Capitaneria ha diramato un avviso urgente ai naviganti circa il pericolo per la navigazione.
I due diportisti dopo essere stati trasportati a Brindisi, presso la sede della Capitaneria di Porto, hanno trascorso la notte in albergo ancora sotto shock e preoccupati per le conseguenze dell’incidente.
Le autorità marittime gli hanno infatti notificato il compito di provvedere al recupero della barca, una volta che le condizioni meteo marine lo consentiranno. Un atto dovuto per garantire la sicurezza della navigazione e la tutela dell’ambiente della preziosa Riserva Marina di Torre Guaceto.