Il comune di Arzachena rivendica la proprietà delle isole minori Mortorio, Soffi, Li Nibani, Cappuccini e Bisce nell’Arcipelago della Maddalena. E chiede la ridefinizione dell’area alla Regione Sardegna.
Le isole della Sardegna sono splendide, immacolate e costituiscono un tesoro inestimabile. Per il paesaggio, le possibilità di turismo e il potenziale economico. Ecco perché da sempre molte di queste sono oggetto di contese, passaggi di proprietà e rivendicazioni. È successo con Spargi, con Budelli e ora tocca anche ad altre isole minori dell’Arcipelago della Maddalena. Si tratta di Mortorio, Soffi, Li Nibani, Cappuccini e le Bisce, di fronte alla Costa Smeralda.
Da tempo le isole fanno parte del Parco della Maddalena e fin dal 1767, rientrano nella gestione amministrativa dell’omonimo comune. Ora però Arzachena ne rivendica l’appartenenza e chiede addirittura alla Regione sarda la ridefinizione dell’intera zona dell’Arcipelago. Perché? In pratica negli uffici del Comune di Arzachena gli impiegati hanno trovate carte e mappe militari, stralci di vecchi regolamenti edilizi ed estratti dello Statuto Comunale, nei quali le isole in questione risultano appartenenti ad Arzachena. Addirittura dal 1977 la Regione Sardegna riconoscerebbe funzioni amministrative ad Arzachena su alcuni lavori di illuminazione delle stesse isole.
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“Quelle isole sono nostre”, dice Arzachena
“La nostra non è un’alzata di testa, come qualcuno vorrebbe far credere – spiega il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda – è che quelle isole sono di fronte al territorio di Arzachena, appartengono o sono appartenute a famiglie arzachenesi e sono inserite nello Statuto del comune di Arzachena. Lo si vede anche nell’istruttoria fatta dagli uffici della Regione. È nostro dovere chiedere la ridefinizione dei confini con La Maddalena. Nessuna guerra, vogliamo trovare un accordo”.
“Se vogliono Mortorio, ci diano Porto Cervo, ha risposto il sindaco di la Maddalena Fabio Lai. Ma dopo le battute ha usato anche toni perentori: “Il nostro arcipelago ha una delimitazione ben definita sin dal 1767 e una gloriosa storia militare, primo baluardo della difesa sul mare della Sardegna. Arzachena per contro esiste solo dal 1922, quando è diventata indipendente da Tempio”. Insomma c’è un muro contro muro e l’argomento è piuttosto rovente.
Una questione di turismo, yachts e soldi
Dalla Maddalena, comunque, arriva un’iniziativa di mediazione. All’inizio del 2022 i consiglieri del Parco Nazionale dell’arcipelago hanno annunciato una proposta per consentire in deroga la fruizione delle isole minori dell’arcipelago senza cessioni o variazioni dei confini comunali. Ossia le isole restano della Maddalena ma si allentano i vincoli. Un cambiamento che, visto dalla Maddalena, dovrebbe essere allettante per Arzachena. Soffi e Mortorio, le isole più grandi tra le isole minori, infatti, sono proprio di fronte a Liscia Ruia, Cala di Volpe, le località chic della Costa Smeralda che d’estate ospita i grandi yachts di vip e ricconi. Ma sono zona rossa, quindi off limits da quando sono in vigore le restrizioni del parco istituito nel 1994.
Visto da Arzachena, però, il parco è nato per risarcire La Maddalena della progressiva dismissione dei presidi militari che hanno garantito per decenni lavoro e reddito alla popolazione locale. Con la scelta delle zone da vincolare, però, si sarebbe esagerato nel tentativo di spostare traffico e soldi delle barche verso le isole a Nord dell’arcipelago. Ora la risoluzione della disputa spetta alla Regione.