Vele: pulizia e manutenzione

Le operazioni di lavaggio e manutenzione delle vele di bordo sono un po’ impegnative dati in genere i loro volumi ingombranti, ma assolutamente fondamentali per prendersi cura di quello che è a tutti gli effetti il vero propulsore di questi scafi, il mezzo cui affidiamo il piacere e la sicurezza del nostro navigare. Vediamo come procedere.

Durante l’uso della barca a vela il buon diportista compila un elenco dei piccoli interventi da eseguire nei momenti di riposo o durante il week end. Può trattarsi di riparazioni o ispezioni oppure ancora di sostituzioni di attrezzature che hanno fatto il loro tempo. In questa sorta di promemoria stagionale non dovrebbe mancare una particolare manutenzione, quella delle vele. Operazione certo un po’ impegnativa dati in genere i volumi delle vele, ma assolutamente fondamentale per quello che è a tutti gli effetti il vero propulsore di questi scafi, il mezzo cui affidiamo il piacere e la sicurezza del nostro navigare. Insomma prenderci cura delle vele di bordo è un dovere, ma per un appassionato è anche un piacere che ce la fa conoscere più a fondo, permettendoci di restituirgli con il nostro lavoro le ore di piacere intenso che ci hanno donato. Anche in questo caso, se siamo stati bravi, abbiamo stilato un elenco di lavori da eseguire, oltre naturalmente alla loro pulizia.

Basta anche un’uscita tranquilla per osservarle attentamente e procedere a una loro ispezione: si issa per prima la randa, quindi il genoa e poi le altre di prua, annotando on calma tutti i problemi che riscontriamo, segni di usura, i punti maggiormente sporchi, fili scuciti. È sempre meglio intervenire al più presto anche sui piccoli danni che in breve tempo possono diventare molto più gravi.

Check up vele

Un attento check up e lavaggio in acqua dolce

Una volta eseguita il check up, prima di procedere a qualsiasi intervento di riparazione, è necessario pulirle per togliere ogni traccia di sale. La pulizia dal salino è fondamentale perché questo unito all’azione dei raggi ultravioletti tende a irrigidire e a corrodere le fibre del tessuto. Dato il loro ingombro notevole, l’ideale sarebbe immergerle in una vasca professionale di un velaio, ma in alternativa si può ricorrere alla nostra vasca del bagno oppure a una di quelle piscine gonfiabili per bambini. L’importante è che sia riempita di acqua dolce senza l’aggiunta di detersivi. Si spiegano e si ammucchiano all’interno della vasca per almeno una giornata, curando di girarle ogni tanto e sostituendo l’acqua due o tre volte.

Sull’ultimo ricambio d’acqua si può aggiungere un po’ di detersivo specifico per le vele oppure del detersivo comune molto diluito, lasciandolo agire almeno un paio d’ore ancora in ammollo. Alla fine si sciacqua il tutto con acqua pulita aiutandosi, se disponibile, con una pompa a getto dopo aver steso la vela su una superficie piana e accuratamente pulita. A questo punto se le vele sono relativamente nuove, non dovrebbe essere necessario null’altro.

lavaggio vele

Sporco ostinato, ruggine e muffa: come procedere

Può capitare tuttavia che ci siano ancora delle zone sporche, come per esempio tracce di muffa oppure chiazze gialle di sabbia sulla penna, sul punto di mura e di scotta e lungo le fasce di protezione UV. In questo caso occorre sfregarle dolcemente con una spugna o spazzola a setole morbide e un detersivo più concentrato.

Tra le macchie più ostinate ci sono quelle di ruggine che spesso interessano le vele meno usate, come la tormentina o il fiocco 2, che a volte giacciono per lunghi periodi chiusi nelle loro sacche in fondo ad un gavone. Bisogna intervenire subito con prodotti specifici, per evitare che si allarghino e consolidino. Importante: prima di utilizzare questi prodotti, è bene provarli su una piccola porzione di vela per verificare che non siano troppo aggressivi. Eseguito il test, si procede agendo sulle zone interessate strofinando senza esagerare con la pressione ed eventualmente ripetendo l’operazione più volte la procedura. Si completa l’operazione risciacquando la zona trattata con acqua dolce pulita e fredda.

Se le macchie di ruggine sono estese e profonde, purtroppo difficilmente si riuscirà a toglierle completamente. Conviene comunque intervenire, per evitare un loro peggioramento. Si può provare ad immergerle in una soluzione di acido ossalico, reperibile nei negozi di vernici (eccetto le vele di nylon poiché ne sarebbero danneggiate).

Con le macchie di muffa (compresi i puntini neri) si può utilizzare la candeggina e sciacquare subito perché esposta al sole ten- de a ingiallire. Candeggina o ammoniaca sono efficaci anche contro le macchie di sangue (occhio però a non usare la candeggina sulle vele in kevlar). Per le macchie di catrame infine, se fresche si può usare l’olio solare quindi sgrassare con la trielina, se secche si può provare con olio di nafta. Le macchie di colla infine possono essere tirate via con un po’ di acetone. Alla fine dell’operazione di lavaggio non rimane che lasciare le vele ad asciugare bene all’aria aperta, distese su un prato o meglio appese.

Riparazioni vele

Piccole riparazioni: ripassare le cuciture

Può anche capitare dopo un uso intensivo delle vele, soprattutto con vento forte o rafficato che queste abbiano bisogno di qualche riparazione, perlopiù piccole riprese sulle cuciture scucite. Si può intervenire da soli, utilizzando l’apposito kit: filo, ago e guardapalmo, la protezione per la mano che ci permette di esercitare la giusta pressione sull’ago.

Una volte segnate le zone d’intervento, si ripassano le cuciture sfruttando i vecchi fori. È opportuno ripassare la cucitura originale a zig zag, procedendo in questo modo: prima si da una passata per tutta la lunghezza della cucitura, poi si torna indietro sugli stessi fori completando la cucitura con il filo sui due lati e abbondando di una decina di centimetri prima e dopo la parte interessata. La cucitura a livello estetico sarà identica alle altre, ma la sua resistenza molto maggiore. Naturalmente si possono eseguire tali riparazioni artigianali solo sulle vele bianche in Dacron, perché piccoli strappi su spinnaker, jennaker e altre vele in nylon vanno riparati con nastri adesivi specifici molto leggeri nel colore adatto alla vela, comunemente in commercio o reperibili presso i velai.

Per le vele confezionate in laminati speciali, non c’è altra soluzione che rivolgersi ai professionisti, così come se si è in presenza di rinforzi usurati e interi ferzi da sostituire sulle vele classiche. Andateci senza rimandare e ridate efficienza al vostro propulsore per ottenere le prestazioni originali e un look appagante. Spesso i velai, soprattutto i più piccoli, per eseguire tali riparazioni offrono costi più esigui di quanto si possa immaginare.

Conservare vele

Come conservare le vele

Quando si ripongono le vele per un tempo abbastanza lungo, è bene stivarle in uno scaffale aerato e non umido, meglio anche fuori dal sacco se si dispone di spazio. In caso contrario, si può utilizzare il metodo classico, l’importante è vengano insaccate perfettamente asciutte. Se è previsto un lungo periodo senza navigare, si devono sbarcare tutte le vele che oltre a diventare ricettacolo di umidità e quindi a rovinarsi, danno un cattivo odore alla barca. Una volta pulite le vele, si può intervenire con la pulizia anche dell’avvolgifiocco, se imbarcato, lavandolo con acqua dolce abbondante e passandoci del lubrificante dopo l’asciugatura. Se abbiamo invece i garrocci, vanno aperti e chiusi più volte dopo averli sciacquati bene con acqua dolce per evitare che si blocchino.

Queste operazioni di pulizia e di manutenzione preservano le nostre vele e le loro prestazioni. Costano un po’ di impegno e fatica, ma certamente sono l’unico modo per ripagare il nostro propulsore di tutte le nostre giornate spese a navigare.

 

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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