Fino al 29 ottobre rimarrà aperta a Milano la mostra “Squali e abissi: predatori perfetti in una terra aliena”. Un’ottima occasione per approfondire i segreti di questi affascinanti e temuti animali marini e sfatare qualche mito.
Complice una letteratura e una cinematografia sicuramente suggestiva ma distorta, degli squali sappiamo solo che fanno ci fanno una gran paura, sono aggressivi, hanno una forza e una resistenza clamorosa, sono onnivori e cacciatori infallibili. Nella realtà c’è molto altro e quello che è certo è che questi animali marini sono ancora oggi tanto misteriosi quanto fragili.
Un bel modo di conoscerli da vicino e approfondire il loro mondo potrebbe essere la nuova mostra “Squali e abissi: predatori perfetti in una terra aliena” che è stata appena inaugurata negli spazi della Galleria dei Mosaici della Stazione di Milano Centrale e che rimarrà aperta al pubblico fino al 29 ottobre 2023. Il progetto è organizzato da Grandi Stazioni Retail e curato da Gianluca Salvadori, co-founder di Naturaliter, azienda esperta di allestimenti museali in ambito scientifico e naturalistico.
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Oltre 30 i tipi di squalo negli oceani
Lo spazio espositivo di “Squali e abissi: predatori perfetti in una terra aliena” offre al visitatore un percorso diviso in 7 tappe che permette di scoprire tutto dell’anatomia degli squali, ma anche delle loro abitudini e del nostro legame con loro. Vi si possono trovare riproduzioni a grandezza naturale di più di 30 esemplari di questa specie. Dal grande squalo bianco lungo 6 metri allo squalo tigre, dallo squalo martello allo squalo volpe. Fino al più piccolo esemplare esistente al mondo, lo squalo pigmeo, un esemplare che non supera i 22 centimetri di lunghezza.
Si scopre così che questi predatori marini popolano gli oceani da 450 milioni di anni, quindi ben prima della comparsa dei vertebrati sulla terra, e che nel tempo sono rimasti praticamente quasi immutati. Oppure che nella cultura dei Maori considerano lo squalo è considerato al pari di divinità, tanto da raffigurarne l’immagine su monili e tatuaggi a scopo protettivo.
Finti miti e rischio estinzione
Si possono anche sfatare dei miti duri a resistere, come quello che lo squalo mangia l’uomo. Non è vero, se non viene attaccato, infatti, uno squalo non è particolarmente interessato alla carne umana. Quando attacca l’uomo è sempre per motivi particolari. Per esempio perché, da sotto, l’animale scambia una tavola da surf e le braccia del surfista per la sagoma di una tartaruga. Oppure è un cucciolo che esplora il mondo circostante
Nella mostra, infine, c’è anche una sezione molto interessante dedicata alla salvaguardia di questa specie, ormai a rischio di estinzione sia a causa della caccia illegale per il commercio orientale delle pinne e delle cartilagini sia per le conseguenze del cambiamento climatico. Perché, a dispetto delle dimensioni e dei suoi denti affilati, questo animale è molto sensibile alle variazioni di temperatura e, soprattutto, alla quantità di ossigeno presente nelle acque. Tanto che rischia di non potersi più riprodurre.
“Da grandi appassionati di Scienze Naturali come siamo – spiega il curatore della mostra Gianluca Salvadori – crediamo che non si possa realmente proteggere ciò che non si conosce. Con questa nuova esposizione vogliamo quindi non solo emozionare e mostrare le meraviglie che ci circondano, ma anche educare grandi e piccoli al rispetto del mare. Perché salvaguardare l’intero sistema significa proteggere la biodiversità e, quindi, garantire anche la nostra stessa sopravvivenza”.