Se non è stabile, leggera e sicura, che passerella è?

Accessorio spesso sottovalutato e odiato perché pesante e ingombrante, la passerella è fondamentale per assicurare sbarchi a terra veloci e sicuri. Vediamo allora come scegliere con cura questo componente, le domande da farsi, i punti critici dell’installazione e a cosa fare attenzione durante l’acquisto.

Quando si attracca in un porto o al pontile di un marina turistico arriva prima o poi il momento di sbarcare per scendere a terra. Impresa non facile, se la barca non è dotata di una passerella, un accessorio importante, quasi mai previsto dai costruttori delle imbarcazioni. Molti armatori dotano le loro barche di comode passerelle, mentre altri proprio non ne vogliono sapere di utilizzare questo componente, perché troppo ingombrante e scomodo da stivare in navigazione. Per i diportisti che possiedono barche a motore, la tecnologia ha ovviato a questo inconveniente studiando sistemi di passerelle a scomparsa che si richiudono su sé stesse e si alloggiano in appositi gavoni all’interno della poppa.

Le barche a vela al contrario in genere sono sprovviste di passerelle a scomparsa e soprattutto quelle di dimensioni ridotte proprio non la possiedono. Senza contare che le moderne barche da regata hanno specchi di poppa completamente aperti dove la collocazione della passerella sarebbe del tutto antiestetica oltre che scomoda durante la navigazione. Il più delle volte quindi la scelta della passerella da tenere a bordo è rimessa all’armatore che talvolta sembra non si renda ben conto dei rischi a cui sottopone chi sale o scende dalla sua imbarcazione, sé stesso compreso. Basta fare un giro per i pontili di un porto turistico per accertarlo: gli incidenti causati da passerelle improvvisate e malferme sono tutt’altro che rari. A volte si risolvono con uno spavento e un bagno indesiderato, ma può accadere che ci si faccia male anche seriamente. L’armatore quindi, dovrebbe stare molto attento a come risolvere il problema della passerella.

Vediamo allora come scegliere con cura questo accessorio, le domande da farsi, i punti critici dell’installazione e a cosa fare attenzione.

Spartana e senza vezzi: l’asse in legno

La passerella più economica in assoluto è la semplice tavola da muratore. La utilizzano soprattutto le società di charter, alcuni giramondo in vena di economie oppure alcuni armatori quando si tratta di eseguire dei lavori a bordo o imbarcare materiali e attrezzature pesanti. L’importante è che sia sufficientemente larga da fornire una sensazione di sicurezza, di spessore adeguato in funzione della lunghezza (sempre contenuta per non flettersi eccessivamente anche se ci si avventura un peso massimo), che sia assicurata alla poppa dell’imbarcazione in maniera ineccepibile per non cadere fuoribordo, che appoggi sul pontile a distanza tale dal bordo da essere certi che non finirà in acqua anche con la risacca e infine che la sua superficie sia antisdrucciolo.

In realtà se ne vedono di incredibilmente strette e lunghe, tali da richiedere quasi un equilibrista per transitarvi, e in ogni caso sempre inadeguate al loro utilizzo in sicurezza. Inoltre un tavolaccio non è affatto agevole da tenere a bordo quando si va in crociera. Se non si vuole improvvisare e si ritiene di investire in un prodotto adeguato, non rimane che acquistarne una.

I fattori chiave: costi, peso e dimensioni

Di passerelle in commercio ve ne sono di tanti tipi e per tutte le tasche. Tanti i materiali utilizzati, dalla vetroresina, all’alluminio, all’acciaio, al teak, al carbonio e tante le conformazioni: fisse, pieghevoli, telescopiche, multifunzione. Prima di scegliere bisogna valutare alcuni fattori essenziali. Il peso prima di tutto: una passerella molto pesante può essere problema, soprattutto se si naviga in famiglia o in equipaggio ridotto e con persone che non sono in grado di posizionarla a dovere. Anche le dimensioni contano. Da una parte stivare a bordo questo accessorio è sempre un problema, i gavoni sono piccoli e lo spazio in coperta è un peccato sacrificarlo. Dall’altra è necessaria una passerella abbastanza lunga per fronteggiare la maggior parte delle situazioni di ormeggio in banchina, tenendo conto che spesso il tender viene posizionato esattamente tra la poppa della barca ormeggiata e la banchina e lo spazio da coprire per il camminamento non è poco.

Tra i modelli di passerella più richiesti dagli armatori vi sono senz’altro quelli realizzati in acciaio inox e teak che offrono un’eccellente stabilità, un buon risultato estetico e un prezzo conveniente. Lo svantaggio di questa tipologia di passerella risiede però nel peso, il quale talvolta finisce per essere importante (oltre i 10-12 kg). Se si vuole ovviare il problema ci si può rivolgere a passerelle realizzate in composito o addirittura in carbonio, molto più costose naturalmente ma con un peso che scende notevolmente (da 8 a 3 kg).

Fisse, pieghevoli o telescopiche

Riguardo invece alla funzionalità, ci sono tre alternative: si può scegliere una passerella fissa, un modello pieghevole o, nel caso di imbarcazioni di un certo livello, una passerella telescopica elettrica. Dando per scontato il lusso e la comodità garantiti dalla terza tipologia, guardiamo alle prime due. La passerella fissa quando non utilizzata va necessariamente fissata al pulpito di poppa oppure lungo le draglie. È in genere sospesa a un bilancino collegato a una drizza rinviata a un bozzello fissato al paterazzo o in testa d’albero e tenuto in posizione da due panchetti laterali ben tesi per evitare spiacevoli oscillazioni quando si sale a bordo. La passerella pieghevole ha invece il vantaggio di potere essere riposta all’interno di un gavone con notevole risparmio di spazio durante la navigazione.

Il consiglio è di verificare proprio le dimensioni del vostro gavone per evitare brutte sorprese: in genere la lunghezza media della passerella è di 2,30-2,40 metri, che diventa la metà una volta piegata. Valutate anche la larghezza (per garantire una camminata agevole sono sufficienti 38-40 cm).

Quegli accessori fondamentali…

La scelta di dotare la passerella di candelieri per una salita e discesa più sicura dipende soltanto da voi: a meno che non siate metodici e ordinati, si finisce per non montarli quasi mai vinti dalla pigrizia o dal fatto che non ci ricordiamo dove li abbiamo messi. Per quanto riguarda la capacità di carico, questa è indicata sul certificato della passerella: diciamo che al di sopra dei 200 kg potrete stare tranquilli. Altre caratteristiche importanti sono le rotelline, meglio se auto orientabili, e un piano di calpestio con un buon antisdrucciolo efficace anche con la superficie bagnata.

Dove piazzarla? Un paio di trucchi…

Una volta scelto il tipo di passerella adatto alle vostre esigenze non rimane che montarla. Dove? Il consiglio è di installare il bicchierino all’interno del quale si incastra il perno della passerella a metà dello specchio di poppa, in modo da potere fronteggiare senza troppe difficoltà tutte le situazioni: acqua troppo bassa o alta rispetto al pontile, risacca, etc. Se volete stare tranquilli potete anche dotarvi di due bicchierini, a due altezze differenti con uno eventualmente piazzato sulla plancetta di poppa, se presente.

Un’ultima accortezza: fate in modo che se la passerella termina sullo specchio di poppa essa non superi i 30-35 cm che è in genere la misura standard di uno scalino affinché possiate balzare a bordo agevolmente.

 

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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