L’azienda tedesca Torqeedo leader nel mercato dei propulsori marini elettrici e il Gruppo ZF che fornisce sistemi per la mobilità a impatto zero in tutto il mondo uniscono le forze per produrre sistemi integrati da applicare su barche fino a 36 metri di lunghezza.
La propulsione elettrica è il futuro della mobilità e anche le imbarcazioni non sfuggono a questa rivoluzione tecnologica. Anzi pur di realizzare prodotti sempre più efficaci e a impatto zero da offrire ai diportisti le aziende del settore collaborano, si fondono, condividono risorse e know-how. È il caso per esempio di Torqeedo e il Gruppo ZF che recentemente hanno unito le forze per massimizzare la resa dei loro propulsori a energia elettrica.
Due aziende che investono nella propulsione elettrica
La storia di Torqeedo parla da sola. L’azienda tedesca è stata una delle prime a investire in questo settore. Nel 2019 ha festeggiato i suoi primi 15 anni con numeri impressionanti: 100.000 motori elettrici marini venduti in tutto il mondo, 200 dipendenti, export in 100 Paesi, 2.000 partner nei 5 continenti. C’è chi la chiama ormai la Tesla dell’acqua. “Torqeedo reinveste ogni anno oltre il 12 percento del suo fatturato in ricerca e sviluppo e ha oltre 130 brevetti internazionali e multinazionali”, come sottolinea il cofondatore e CEO Christoph Ballin.
Dall’altra parte ZF è un gruppo tecnologico attivo in tutto il mondo che supporta la transizione verso la mobilità elettrica in tutti i segmenti di mercato che fornisce sistemi per la mobilità di autovetture, veicoli industriali e applicazioni nell’ambito della tecnologia industriale. Ha anche un dipartimento Marine dedicato appunto alla nautica. Il gruppo attualmente impiega 149.000 persone in circa 230 siti in 40 paesi nel mondo e solo nel 2018 ha generato ricavi per 36,9 miliardi di euro.
Un Saildrive che integra un idrogeneratore
Insomma si mettono insieme due realtà industriali importanti che hanno nelle loro mani il futuro di come si solcheranno i mari nel rispetto dell’ambiente. Torqeedo e ZF hanno l’obiettivo di integrare i propulsori Saildrive di ZF nel sistema Deep Blue di Torqeedo. Entrambe lavorano su sistemi di propulsione elettrica da 50 kW e 100 kW che una volta integrati consentiranno ottime prestazioni e un’ottima manovrabilità. Ma soprattutto una consistente ed efficace idro-generazione per le barche a vela che così avranno una propria energia pulita e rinnovabile prodotta direttamente a bordo.
Ma come si ottiene concretamente questa idrogenerazione ad alta efficienza? Semplice, invertendo il Saildrive di ZF mentre la barca a vela è in navigazione, il che consentirà all’elica di ruotare il motore generando elettricità per caricare le batterie. Il sistema genera così una notevole energia rinnovabile che viene poi distribuita per la propulsione e per tutte le altre esigenze di alimentazione a bordo. Attualmente i destinatari di questi propulsori ad alta tecnologia sono gli armatori di yachts lunghi fino a 120 piedi (circa 36 metri), ma non passerà molto tempo per rendere completamente autosufficienti in mare anche le barche più piccole. A quel punto il ruolo del generatore diesel passerà da fornitore di energia essenziale ad ausiliario e necessario solo per lunghi periodi di navigazione oppure ormeggi a lungo termine fuori dai porti turistici.
Sulla riuscita di questa collaborazione Christoph Ballin ha le idee chiare: “I prodotti derivanti dalla collaborazione con ZF costituiranno una pietra miliare importante nella transizione verso i motori marini ad emissioni zero”.