Point Nemo: il punto nave più remoto al mondo

Il cosiddetto “Point Nemo” si trova in un punto preciso nel Sud del Pacifico, tra il Sud America e l’Antartide, ed è in assoluto il punto nave più lontano da qualsiasi costa. Non è raro infatti che per le navi che incrociano questa rotta gli esseri umani più vicini siano addirittura gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale.

Qual è il punto dell’oceano più lontano da tutte le coste? In tanti nel corso degli anni hanno fantasticato su questo quesito, a partire dallo scrittore americano di racconti horror Howard Phillips Lovecraft. In realtà dopo tanti anni di ricerca sono stati i computer con le loro pressoché infinite potenze di calcolo a permetterne una stima precisa da parte degli scienziati. Uno in particolare, l’ingegnere geodetico croato Hrvoje Lukatela, che nel 2004 è riuscito a ottenere le precise coordinate di questo luogo remoto della Terra.

Il punto nave più lontano al mondo è conosciuto anche come “Point Nemo”, suggestivo nome preso in prestito del famoso Capitano Nemo del romanzo Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne. La sua posizione esatta è stimata nel Sud dell’oceano Pacifico e più precisamente a 1.670 miglia dalle coste più vicine che sono quelle dell’Isola di Ducie (arcipelago delle Pitcairn) a Nord, quelle dell’isola cilena di Moto Nui a Nord-Est, e quelle dell’isola di Maher, al largo delle coste dell’Antartide a Sud.

 

La posizione di Point Nemo non è più un mistero

Per ottenere le coordinate di Point Nemo Lukatela ha dovuto prima ipotizzarne l’esistenza e poi cercare tre punti, tra milioni di possibilità, che fossero sulla terra emersa, per la precisione su una costa, e avessero la stessa distanza da Point Nemo. Le coordinate di Point Nemo secondo il calcolo di Lukatela sono: S 48° 52′ 31,748”, O 123° 23′ 33,069”. Tuttavia le posizioni esatte delle coste sono molto variabili a causa della continua erosione e dello spostamento delle placche tettoniche, oltre al fatto che dipendono dalle maree, quindi non se ne ha una registrazione fatta con alta precisione: per questo la posizione di Point Nemo può presentare un’errore di uno o due metri.

La nota curiosa è che la distanza tra Point Nemo e le coste terrestri è tale per cui spesso gli esseri umani più vicini a questo punto sono addirittura gli astronauti impegnati nella Stazione Spaziale Internazionale che orbita a circa 200 miglia dalla superficie terrestre, quindi molto meno della distanza tra Point Nemo e le coste. Le agenzie spaziali peraltro conoscono bene la regione intorno a Point Nemo proprio perché si tratta di un’area oceanica disabitata, sopra cui passano poche rotte sia navali che aeree.

Point Nemo

Un luogo disabitato usato come discarica spaziale

Anzi nel corso degli anni quest’area misteriosa è diventata una specie di cimitero spaziale dove le agenzie russe e giapponesi hanno fatto precipitare satelliti, capsule di carico e la stessa stazione spaziale russa Mir, la cui missione è terminata nel 2001. Tali detriti spaziali sono finiti sul fondo dell’Oceano, ma alcuni ancora galleggiano sulla sua superficie in piccoli frammenti, dato che al rientro nell’atmosfera satelliti e simili bruciano e si disgregano. Alcuni pezzi di Mir per esempio sono arrivati addirittura sulle spiagge delle Isole Fiji.

Altra curiosità riguarda i fondali di questa zona dell’oceano. Nel 1997 un team di oceanografi della National Oceanic and Atmospheric Administration, un’agenzia federale statunitense che si occupa meteorologia, vi registrò un suono sottomarino misterioso, chiamato “Bloop“. Inizialmente si pensò che a produrlo fosse stato un animale, ma la sua bassa frequenza poteva essere spiegata solo se tale animale fosse stato più grande di una balenottera azzurra, cioè del più grande animale conosciuto: per questo molte persone fantasticarono sull’origine di questo suono. Fu poi scoperto che il suono era stato prodotto da pezzi di ghiaccio che si erano spaccati.

Great Blue Hole: il buco blu più bello e misterioso dell’oceano

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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