Pink Gin VI lo sloop in carbonio più grande del mondo

Il mondo dei superyacht è un laboratorio all’avanguardia e una vetrina formidabile per esplorare lo stato dell’arte nautica a livello di progettazione, design e soluzioni tecniche. Una delle ultime prodezze uscita dal celebre cantiere Baltic Yachts è il Pink Gin VI, sloop a vela completamente in carbonio che ad oggi è il più grande al mondo.

Negli ultimi anni le esigenze degli armatori in fatto di superyacht sono aumentate in modo esponenziale grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie applicate a bordo. Concept, design, soluzioni tecniche, comfort, versatilità, sono ormai richieste imprescindibili che accompagnano le singole commesse dei facoltosi armatori. I cantieri tradizionali si sono dovuti adeguare a questi nuovi standard di eccellenza, mentre quelli nuovi partono ormai con il piede sull’acceleratore sia per gli scafi, che per le componenti, che per l’impiantistica e soprattutto per l’utilizzo di nuovi materiali e processi di costruzione hi-tech. Ma come deve essere oggi un superyacht di nuova generazione?

 Pink Gin VI

Soluzioni hi-tech e allestimenti di classe

Certamente deve essere uno yacht multiruolo che assicura prestazioni eccellenti sia come cruiser di lusso che come yacht da crociera veloce, se non anche come barca da regata tout court, con una marea di gadget e complesse soluzioni high-tech a partire dalle manovre automatiche, al timone intelligente, ai sistemi di ancoraggio, ai dispositivi di allarme, all’illuminazione e gli allestimenti studiati nei minimi dettagli. Prestazioni ai massimi livelli devono tuttavia essere accompagnate da sistemi di navigazione orientati all’easy sailing, accessibili anche ai meno esperti, così come da costruzioni di scafi leggeri ma solidi e marini e livelli minimi di rumorosità. Tutto a bordo deve essere votato a permettere all’equipaggio di vivere un’esperienza di navigazione suggestiva, senza stress e il più confortevole possibile.

Questo a livello generale, poi naturalmente uno yacht di ultima generazione deve rispettare alla lettera i gusti e le esigenze individuali dei singoli armatori. E anche lì si apre un mondo in cui si misura la effettiva qualità e lungimiranza di cantieri e progettisti.

Pozzetto

Un superyacht d’autore da primato

Tra le ultime novità in fatto di superyachts che rispondono a tali requisiti c’è sicuramente il Pink Gin VI, uno straordinario sloop che al momento rappresenta una delle creazioni al top nel mondo non solo perché soddisfa gli altissimi standard di questo comparto della nautica, ma sopratutto perché apre la strada a innovazioni davvero inconsuete per i cabinati a vela.

Lungo 175 piedi (53 metri), il Pink Gin VI è frutto di una collaborazione tra le più qualificate: la costruzione è stata curata dal celebre cantiere finlandese Baltic Yachts, mentre l’architettura navale è opera dal famoso studio di Judel/Vrolijk & co; gli interni infine sono firmati da Design Unlimited. Questo concentrato di modernità e tecnologia è stato commissionato direttamente dall’attuale proprietario del cantiere finlandese, il professore tedesco Hans Georg Näder, che nel corso degli anni ha chiesto di costruire tutti e sei gli yacht della serie Pink Gin.

Piano esterni

Piano interni

Costruzione in carbonio e piano velico smisurato

Lo sviluppo di quest’ultima creazione ha richiesto oltre 6 anni di lavori, un tempo notevole che però ha garantito risultati magnifici. Il Pink Gin VI al momento vanta infatti un primato importante: è lo sloop in carbonio più grande al mondo. La costruzione dello scafo e coperta è stata realizzata con la collaudata tecnica di struttura a sandwich dove Baltic Yachts vanta una notevole competenza riconosciuta a livello mondiale. Un processo costruttivo che ha garantito solidità e rigidità allo scafo contenendo i pesi a solo 235 tonnellate, piuttosto contenute rispetto alle notevoli dimensioni di questo yacht. L’albero in fibra di carbonio è alto 67,9 metri dove spicca uno spinnaker quanto mai eccentrico di color rosa intenso per farsi riconoscere anche a grande distanze e che richiama il nome della barca.

Per la chiglia è stata scelta una soluzione retraibile del peso di 71 tonnellate che consente un pescaggio variabile dai 7 ai 4,5 metri. Importante per agevolare le operazioni di ormeggio in porto e le navigazioni in fondali poco profondi. Nonostante il piano velico importante che permette regolazioni di fino, il Pink Gin VI ha una vocazione più per le lunghe crociere che da regata. A livello di propulsore, la barca è equipaggiata con un motore principale Man V12 di 1.400 cv che assicura una velocità massima di 20 nodi.

Terrazza

Due terrazze vista mare sullo scafo

Naturalmente anche nel design di questo cabinato si trovano delle soluzioni inedite e suggestive. La più spiccata consiste nella presenza di due aperture nello scafo che si trasformano in vere e proprie terrazze pieghevoli. La prima è collocata a prua in corrispondenza della suite armatoriale dei proprietari sul lato di dritta. Quando l’apertura è chiusa, è a filo dello scafo ed è completamente impercettibile. Quando invece è aperta, consente di generare un ulteriore spazio nella cabina interna approfittando di questa piacevole piattaforma affacciata sul mare che ruota grazie a un sistema elettro/idraulico che si aziona a distanza. Dalla stessa “terrazza” ci si può anche tuffare direttamente in mare senza passare per il ponte principale.

La seconda apertura che presenta le medesime peculiarità tecniche e di vivibilità è collocata a centro barca sul lato sinistro con accesso diretto dal quadrato principale che permette agli ospiti un’agile discesa in mare attraverso una scala che si ripiega insieme a una piattaforma da bagno. Anche questa terrazza quando è chiusa diventa parte integrante della struttura dello yacht che non condiziona le linee dello scafo.

Suite armatoriale

Spazi interni ad alto tasso creativo

Negli spazi esterni spicca la presenza di un’ampio pozzetto diviso in tre zone ben disimpegnate: una zona living con bar e annessa cucina, la postazione di comando della barca e uno spazio relax con comode sedute. Gli interni, eleganti e perfettamente rifiniti, consentono di alloggiare fino a 14 ospiti in sette cabine, compresa la suite armatoriale a tutto baglio. Tra i materiali scelti dallo studio Design Unlimited troviamo velluti e pelli pregiate per quasi tutti i rivestimenti superficiali, compresi cassetti e suppellettili. “Pink Gin VI non è solo un superyacht, è una dichiarazione di individualità e creatività”, ha dichiarato Mark Tucker, direttore di Design Unlimited.

 

Pink Gin VI – Scheda tecnica

Lunghezza complessiva: 53,70 m

Lunghezza al galleggiamento: 44,80 m

Baglio: 9,55 m

Immersione: 4,50 m – 7,00 m

Dislocamento 250 t

Zavorra 75 t;

Architettura navale: Judel/Vrolijk & co

Interior design: Design Unlimited;

Carburante: 18.000 l

Motore principale: Man V12 1400 cv

 

 

Guarda il video:

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.