La navigazione, l’andar per mare, la vita di bordo rappresentano un’esperienza benefica che può influire positivamente sul benessere di chi vive un disagio, una disabilità o una patologia. Si chiama “Terapia dell’Avventura” ed è una forma di terapia esperienziale praticata da alcuni anni negli Stati Uniti per la riabilitazione fisica, cognitiva, emotiva e sociale. In Italia è divulgata da oltre dieci anni dall’associazione Tender to Nave Italia Onlus.
Accrescere l’autostima, migliorare le capacità interpersonali, affrontare le proprie paure, provare nuove emozioni positive, apprendere lezioni di vita preziose. Sono solo alcuni dei benefici che si possono ottenere andando per mare e praticando la navigazione e la vita a bordo. Esperienze benefiche che possono influire positivamente sul benessere di chi vive un disagio o una disabilità. In America la chiamano “Adventure Therapy” o “Terapia dell’Avventura” ed è una forma di terapia esperienziale che coinvolge vari tipi di attività all’aria aperta. Uno degli obiettivi di questa terapia è incoraggiare i pazienti a migliorare il proprio concetto di sé come parte di una riabilitazione complessiva fisica, cognitiva, emotiva o sociale.
I progetti di Terapia dell’Avventura sono particolarmente indicati per coloro i quali soffrono di patologie croniche come il diabete, la depressione, l’obesità o forme di disagio psicologico e sociale, ma viene ampiamente utilizzata anche per progetti di prevenzione ed è adatta per tutte le età. Basti pensare a quanto adolescenti e adulti che provengono da lunghi ricoveri, day hospital, periodi di isolamento ospedaliero possano beneficiare atrascorrere del tempo all’aria aperta in modo divertente, eccitante e stimolante.
In mare s’impara a superare i propri limiti
Il mare e la navigazione con il loro mondo di riferimento fatto di importanti valori come la condivisione, il rispetto delle regole, la conoscenza dell’ambiente, il lavoro di gruppo costituiscono un potente e prezioso strumento di intervento nel sociale: con il divertimento e il desiderio di avventura si aiutano i partecipanti a superare se stessi e i propri limiti. Provare la vita a bordo consente ai partecipanti di questi progetti di Terapia dell’Avventura di prendere dei rischi calcolati ed esplorare i problemi personali in un ambiente sicuro sotto la guida di professionisti. Una sorta di metafora delle situazioni e delle sfide che i partecipanti affrontano nel mondo reale.
Cultura della navigazione come forma di riabilitazione
In Italia la Terapia dell’Avventura è praticata da oltre dieci anni dall’associazione Tender to Nave Italia Onlus nata dalla collaborazione della Marina Militare e lo Yacht Club Italiano che promuove la cultura del mare e della navigazione come strumento di riabilitazione, inclusione sociale e terapia nei casi di disabilità, salute mentale e disagio sociale o familiare. A bordo di Nave Italia tutti i partecipanti, entrando a far parte di un vero equipaggio della Marina Militare, navigano, fanno una full immersion nell’esperienza di gestire una barca, sperimentano nuovi equilibri, convivono in spazi stretti, imparano i nodi e alzano le vele. Dal 2007 Nave Italia, il brigantino più grande del mondo, ha imbarcato più di 4.000 persone tra passeggeri speciali, operatori e volontari, realizzando 214 progetti.
Un brigantino-scuola in viaggio per il Mediterraneo
Anche quest’anno Nave Italia è salpata il 1° maggio ed è partito per un viaggio lungo le coste italiane toccando i porti di Livorno, Civitavecchia, La Spezia, Genova, Imperia e Cagliari e portando a bordo fino a ora 9 associazioni, per un totale di 151 partecipanti, 47 operatori e oltre 2.300 visitatori accolti durante gli eventi a bordo e nelle giornate di apertura al pubblico.
Il brigantino sarà impegnato fino al 20 ottobre in una traversata del Mediterraneo che vedrà la partecipazione a bordo di 22 associazioni. Entro il 16 luglio, infatti, tutte le associazioni interessate a partecipare alle preselezioni dei progetti di solidarietà per il 2019 possono compilare il modulo presente sul sito www.naveitalia.org e soltanto coloro che le avranno superate potranno accedere alle selezioni finali per l’ammissione definitiva, che si terrà entro il 16 novembre.