Animali marini bellissimi, ma urticanti e a volte pericolosi per l’uomo, le meduse svolgono un ruolo importante per la salute dei nostri mari. Ucciderle in Italia costituisce in ogni caso un reato grave.
A volte d’estate sui nostri litorali capita di vedere persone che tirano fuori dall’acqua gli animali marini per ucciderli, magari facendosi pure un selfie a sfregio. Tra le prime vittime di queste pratiche assai discutibili sono spesso le meduse. Il motivo è semplice: per quanto attraenti e bellissime nelle loro forme trasparenti e multicolore, le meduse fanno paura perché misteriose e soprattutto urticanti e dolorose se vengono accidentalmente sfiorate mentre si fa il bagno.
Uccidere le meduse tuttavia non solo è un’attività crudele, ma fa male alla salute dei nostri mari e non da ultimo in Italia costituisce un reato abbastanza grave. Ecco perché.
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Perché le meduse sono fondamentali per gli oceani
Le meduse sono tra i primi organismi multicellulari che hanno popolato il nostro pianeta e il loro ruolo ecologico è molto importante. Hanno infatti una funzione di “filtro” dell’oceano, partecipano alla biodiversità marina e contribuiscono a bilanciare le catene alimentari. Dopo aver mangiato alghe, fitoplancton, copepodi e gamberetti, le meduse trasformano tutti gli elementi nutritivi in una massa gelatinosa che va sui fondali e diventa nutrimento per altri organismi marini.
Inoltre secondo una recente ricerca pubblicata da Mario Lebrato del Leibniz Institute of Marine Science (Germania) e da Daniel O. B. Jones del National Oceanography Centre (Regno Unito), le meduse avrebbero anche una notevole importanza nel ciclo del carbonio, in particolare in relazione al problema del riscaldamento globale. Le meduse sequestrerebbero infatti grandi quantità di carbonio, alimentando la pompa biologica che lo sottrae all’atmosfera.
Chi le uccide rischia multe salate e la reclusione
E ora veniamo agli aspetti legali. In Italia uccidere gli animali o infliggergli pericolosi maltrattamenti come levarli dal loro habitat naturale, è un reato punibile con multe e carcere. Ad affermarlo è l’articolo 544 ter del Codice Penale che stabilisce: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale, ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.
Una sentenza della Cassazione ha poi decretato che risultano punibili non solo le lesioni fisiche, ma anche altri tipi di sofferenze ai danni degli animali come appunto, nel caso degli animali marini, la pratica purtroppo molto diffusa di toglierli dall’acqua.
Cosa fare in caso di puntura di medusa
Cosa fare se ci si trova di fronte a una medusa? Semplice, si può osservare con maschera e boccaglio da lontano, ma è bene avvisare gli altri bagnanti intorno per evitare che si avvicinino troppo e possano così essere punti. Se invece si nota qualcuno che ha prelevato questo o altri animali marini vi consigliamo di spiegargli bene la sofferenza che sta provocando e, se ciò non basta, fargli presente anche che si tratta di un vero e proprio reato punibile con multe e persino con il carcere.
In caso di puntura a opera di una medusa per lenire il prurito, è meglio ricorrere a una crema o un gel a base di cloruro di alluminio, meglio se a una concentrazione del 5 per cento. Questo prodotto è reperibile in farmacia e serve a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine. Vi ricordiamo, in ogni caso che, che se vi trovate in difficoltà, potete chiamare la Guardia Costiera al numero gratuito 1530, valido in tutta Italia. Il personale specializzato può anche prendersi carico di eventuali comportamenti illeciti.
Infine, diamo per primi il buon esempio ai nostri bambini. Spieghiamogli l’importanza di salvaguardare ogni specie animale e che meduse, stelle marine o granchi non sono giocattoli. Lasciamo gli animali liberi di vivere e nuotare in mare, come è loro diritto.