Tre amici di Rimini hanno realizzato Mal di Plastica, un progetto di sensibilizzazione contro l’uso della plastica usa e getta. In ballo la costruzione di un piccolo catamarano fatto di bottiglie riciclate e un viaggio a vela lungo la costa adriatica fino a Venezia.
Le campagne di sensibilizzazione verso un consumo più sostenibile della plastica si moltiplicano. Anche in forme creative e dallo spirito marinaresco, come il progetto Mal di Plastica”, un’iniziativa ideata e portata a termine da tre amici: Stefano Rossini, giornalista e scrittore, Pietro Munaretto, agente della municipale ed esperto velista e il fratello Matteo Munaretto, tecnico radiofonico il secondo. Semplice ma efficace la loro idea, ossia costruire un catamarano con 3.000 bottiglie di plastica riutilizzate e compiere una navigazione da Rimini a Venezia.
Una barca fatta con le bottiglie raccolte dagli studenti
“Mal di plastica” è una piccola sfida che non passa certo inosservata, anche perché parliamo di una campagna di sensibilizzazione per diminuire l’utilizzo della plastica usa e getta che infesta anche le acque del mare Adriatico. A dare una grossa mano per costruire l’originale barca sono stati i bambini di 30 scuole elementari del complesso scolastico “Dante Alighieri” di Rimini. Gli studenti hanno infatti raccolto circa 3.000 bottiglie di plastica che gli “armatori” hanno utilizzato per assemblare l’anima del catamarano. Il catamarano è un ottimo esempio di riutilizzo dei materiali plastici, così come il regalo che i bambini hanno ricevuto in cambio del loro impegno: una borraccia di alluminio da riempire d’acqua e portare a scuola “licenziando” le bottigliette di plastica da portarsi dietro per la merenda mattutina.
I lavori per la costruzione della barca, che misura 6 metri di lunghezza per 3 di larghezza, sono iniziati alla fine del 2018 e tutta la fase di costruzione è stato oggetto di riprese, così come avverrà per il viaggio in modo da realizzare un documentario.
Propulsione a vela e a pedali per un viaggio “green”
A distanza di un anno ora il catamarano è quasi pronto per salpare martedì 4 giugno dalla costa di Rimini e sbarcare a Venezia quattro giorni più tardi necessari a completare le circa 90 miglia del percorso. La barca solcherà l’Adriatico con il vento a gonfiare le vele, ma anche un motore per le emergenze e tanta energia per spingere i pedali quando la forza del vento non basta.
“Partiremo il 4 giugno dalla Darsena di Rimini – racconta Stefano Rossini – e ci terremo vicini alla costa. Contiamo di avere visibilità grazie alla vela variopinta che stiamo per montare. Il catamarano viaggerà alla velocità di 1-2 nodi all’ora. La navigazione sarà lenta poiché sfrutteremo il vento di Scirocco per procedere a vela e poi i pedali per le manovre e solo in caso di emergenza azioneremo il motore. Cosa importante: la navigazione sarà non stop. Nessuna tappa e turni notturni”.
Vogliamo arrivare davanti Piazza San Marco
Il catamarano navigherà solcando le acque vicine alla costa per avere maggiore visibilità e per essere raggiunto a nuoto da chi vorrà condividere la campagna di sensibilizzazione contro l’uso della plastica usa e getta. Per chi si chiede cosa mangeranno i tre naviganti durante i 4 giorni di viaggio la risposta potrà sorprendere. “Riusciremo addirittura a cucinare, niente scatolette – spiega ancora Rossini – in più abbiamo installato alcuni pannelli solari per poter ricaricare i telefoni cellulari e le attrezzature necessarie per le riprese”. Ancora al vaglio il punto di approdo in terra veneta. “Approderemo di sicuro all’Isola di San Giorgio nella giornata di sabato 8 giugno ma siamo in stretto contatto con l’amministrazione veneziana per poter arrivare il più vicino possibile a Piazza San Marco”.