Largo in acqua: arriva il wing surfing

Un’ala che si gonfia come un kite e si maneggia come quella di un windsurf, ma non ha cavi, né stecche, né boma. Permette di navigare al vento e divertirsi con un Sup o una tavola con gli hydrofoil ai piedi. Si chiama wing, l’ha perfezionata Robby Naish ed è il nuovo water sport pronto a conquistare tutti.

Prima è arrivata la vela, madre di tutte le discipline acquatiche, poi il surf che a insegnato a tutti a cavalcare le onde, poi molto dopo è stata la volta del windsurf, disciplina per duri e puri che univa i due sport e poi ancora negli ultimi anni a fare la gioia di tutti i rider sono arrivati in rapida successione il kitesurf, lo Stand Up Paddle e il foiling. Le possibilità di stare in acqua e giocare con il vento e le onde sembravano esaurite.

Poi è arrivato lui, il wing surf. È una disciplina fresca, appena affacciatasi nel panorama dei water sports. Nel 2019 il wing surf è stata un po’ la tendenza dell’estate e negli spot più popolari al mondo non è mancata la voglia di ammirarlo e di provarlo.

 

I primi prototipi negli Anni 80

A dispetto di tutte le altre discipline acquatiche il wing surf sembra facile, divertente e molto versatile. Anche se naturalmente non manca chi è scettico, ma questo accade sempre di fronte alle novità. A sorprendere innanzitutto è proprio l’attrezzatura con cui si pratica, a partire dall’ala, a metà tra un windsurf, un kite e un deltaplano. In realtà non è nulla di tutto questo. Il wing, detto anche “kitewing” o “wingfoil”, è un’ala gonfiabile ma senza briglie, stecche o boma. In realtà non è una novità assoluta perché alcuni prototipi simili erano già stati utilizzati fin dagli Anni 80 sulla neve, sul ghiaccio, su strada con i pattini o con il mountain board.

A svilupparla e renderla efficiente è stato il leggendario windsurfista hawaiano Robby Naish. Rispetto al passato i moderni wing utilizzano la tecnologia costruttiva dei kite gonfiabili:  la rigidità della vela è ottenuta grazie a dei tubolari che vengono gonfiati come le vele da kitesurf e rendono queste ali molto più leggere e più sicure in acqua, visto che galleggiano.

Navigare con il wing è facile

Il wing surf si può usare con qualsiasi tavola, ma attualmente i mezzi più utilizzati per navigarci sono le tavole da Stand Up Paddle e soprattutto quelle dotate di hydrofoil. Il grande limite che impediva fin’ora a questo tipo di ali di affermarsi in acqua era dato proprio dalla loro scarsa potenza e dall’attrito della tavola in acqua. Un’ala di questo tipo non genera infatti la potenza di una vela da kitesurf per cui il suo utilizzo risultava in passato molto limitato. La diffusione su larga scala dell’hydrofoil ha aperto nuovi scenari e nuove possibilità di applicazione.

Niente rischi, solo divertimento

Il wing surfing non è in antitesi al kitesurfing, né al windsurfing e in realtà non si rivolge solo a chi già pratica questi sport. È semplicemente una possibilità nuova di stare in acqua per chi vuole provare l’ebrezza di volare sull’acqua, ma senza imbarcarsi nell’apprendimento di uno sport difficile e faticoso. Il wing surfing infatti sembra estremamente semplice da imparare, infinitamente più facile del windsurf, ma anche del kitesurf. Basta mettere il wing a favore di vento e via, si plana. La sua gestione è istintiva e non presenta i pericoli di una vela da kitesurf:  zero rischi di trascinamento, né di impigliarsi nei cavi. Invece dà grande possibilità di controllo della potenza.  Il suo utilizzo in coppia con una tavola da surf o da Sup con foil permette di divertirsi in pochi minuti e senza troppa fatica, purché ovviamente si abbia l’accortezza di scegliere delle condizioni di vento e mare adeguate, ossia acqua piatta e vento leggero.

Per ora in ogni modo il wing rappresenta una ventata di aria fresca e non c’è brand di kitesurfing o hydrofoil che non stia pubblicando sui social qualche video dei suoi atleti che si divertono con questo nuovo giocattolo, per non parlare del fatto che sono ormai sempre di più i brand che hanno annunciato l’uscita della loro personale versione di wing.

Il fatto di essere compatto e maneggevole ne amplifica notevolmente le possibilità di utilizzo e divertimento. Pratico, per esempio, stivarlo a bordo di una barca e portarlo in crociera. Per contro le sue prestazioni a livello di adrenalina non possono essere paragonate a quelle del kitesurf o del windsurf. Almeno per ora, ma diamogli tempo e siamo sicuri che come tutti gli altri water sports anche questo spopolerà presto sulle spiagge di tutto il mondo.

Guarda il video:

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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