Il veliero di 85 metri di lunghezza nel pomeriggio del 17 novembre dopo avere rotto gli ormeggi si è incagliato nel porto di Gaeta (LT). Fortunatamente illesi gli uomini dell’equipaggio e il comandante che sono stati messi in salvo dagli uomini della Guardia Costiera.
Le mareggiate e le perturbazioni che si stanno abbattendo lungo le coste italiane in questi giorni non fanno sconti a nessuno, nemmeno alle “signore del mare”. Tra le centinaia di barche ormeggiate nei porti o rimesse in secco nei cantieri che se la sono vista brutta c’è anche lei, la Signora del vento, lo storico veliero di 85 metri di lunghezza che nel pomeriggio del 17 novembre dopo avere rotto gli ormeggi si è incagliato nel porto di Gaeta (Lt).
La Signora del Vento, che ricordiamo è il più grande veliero italiano dopo l’Amerigo Vespuccied è in uso all’Istituto Nautico Caboto di Gaeta, era ormeggiata provvisoriamente alla Banchina Cicconardi del porto laziale quando alle ore 6,20 a causa delle mareggiate e del forte vento con raffiche fino a 50 nodi, anche l’ultimo dei 18 cavi di ormeggio ha ceduto, lasciando che il veliero andasse alla deriva per circa 15 metri. La nave si è quindi arenata nei bassi fondali antistanti i cantieri Italcraft.
Le onde di 4 metri hanno rotto gli alberi
A nulla sono valsi gli sforzi congiunti del comandante di bordo, dell’equipaggio e degli operatori tecnici della Capitaneria di Porto di Gaeta che hanno assistito increduli alla rottura dei due alberi causata dall’impatto con onde alte più di 4 metri. Per fortuna nell’incidente tutti i membri l’equipaggio sono rimasti illesi e la Signora del Vento non ha imbarcato acqua. All’alba di domenica 18 novembre i rimorchiatori della Guardia di Finanza hanno portato a termine le complesse operazioni di recupero del veliero che si sono concluse alle ore 23,30, quando la nave è stata rimorchiata presso la Banchina “La Cittadella”, all’interno del deposito Nato della Marina Militare.
Un’antica palestra di marineria
La Signora del Vento è famosa tra tutti gli amanti del mare. È stata varata nel 1962 e ha operato per circa 30 anni nei mari del Nord e nei Caraibi. A partire dagli Anni 90 il veliero è stato impiegato come Nave Scuola nei mari di tutto il mondo, partecipando a innumerevoli raduni di navi a vela. Nel 2006 è stata completamente ristrutturata dalla Società Italiana di Navigazione per adeguarla agli standard di sicurezza necessari all’ottenimento della bandiera italiana e all’iscrizione nei Registri Italiani seguendo la normativa SOLAS del RINA.
Nel dicembre del 2016 il veliero è stato donato, dalla Società M.AR.TE. del gruppo delle Acque minerali Uliveto – Brio blu – Rocchetta, all’Istituto Nautico “Giovanni Caboto” di Gaeta che, con finanziamenti ottenuti dal MIUR nell’ambito dei “Laboratori territoriali per l’occupabilità”, lo ha restaurato e adattato per essere impiegato nell’attività di addestramento a bordo.