La prossima Volvo Ocean Race approderà a Taranto

Le due prossime edizioni della prestigiosa Volvo Ocean Race, il giro del mondo a tappe in equipaggio, approderanno nel porto di Taranto. Sarebbe la prima volta che questa regata tra le più importanti al mondo insieme alla Coppa America approderebbe in Italia. Per la città pugliese un investimento di oltre 20 milioni di euro.

Nel panorama delle regate d’altura internazionali sono poche le competizioni che interpretano la vela come disciplina estrema, affascinante e rischiosa, ricca di agonismo ma anche di avventura. Tra queste c’è sicuramente la Volvo Ocean Race, ovvero la ex Whitbread, regata intorno al mondo a tappe e in equipaggio. Nata nel 1973 (il nome completo era Whitbread Round the World Race), questa storica competizione ha sempre rappresentato una grande prova di resistenza che per circa nove mesi impegna equipaggi, barche e team di supporto ai quattro angoli del globo.

Fa allora ancora più piacere sapere che questa prestigiosa regata approdi per la prima volta in Italia. Sembra infatti che le due prossime edizioni della Volvo Ocean Race, quella del 2021/2022 e quella del 2025/2026, faranno scalo nel porto di Taranto.

Una regata dal grande impatto mediatico ed economico

L’operazione è stata seguita in prima persona dal sindaco della città pugliese Rinaldo Melucci. Taranto, con un villaggio composto da decine di attività collaterali legate all’attività del mare, attenderà l’arrivo della manifestazione paragonabile come impatto mediatico ed economico alla Formula 1 o alla stessa America’s Cup. Ricordiamo infatti che la gara è vista in Tv da oltre 2 miliardi di persone. Il Comune si impegnerà per 20,8 milioni di euro scaglionati e finanziabili all’istituto per il credito sportivo. Ma l’amministrazione punta a coprire parte della spesa grazie ai grandi sponsor che inevitabilmente sosterranno la manifestazione, che da sola fungerà da moltiplicatore del giro di affari con ricaduta sul territorio.

“Vi tremeranno le mani – ha dichiarato il sindaco nella sua relazione in Consiglio – perché voterete non un progetto o uno stanziamento finanziario, ma perché state per votare per il futuro di Taranto e quella mano senz’altro vi trema non per la cifra, ma perché riuscite ancora a emozionarvi per le sorti della nostra bella città. Nel mondo non ricorderanno il nome del sindaco Melucci, non sapranno quale sia stato il colore dell’amministrazione che ha accolto gli equipaggi, ma conserveranno per sempre l’immagine di questa nuova Taranto, in Puglia, in Italia, in Europa, nel  Mediterraneo centrale, di questa Taranto capitale di mare”.

Una sfida estrema tra gli oceani del mondo

Il fascino di questa prova d’altura sta innanzitutto nel percorso: una circumnavigazione del globo che si snoda lungo circa 37.000 miglia attraverso gli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico, con il passaggio di Capo di Buona Speranza e del mitico Capo Horn e il doppio attraversamento dell’Equatore. Una sfida durissima per i concorrenti iscritti chiamati ad affrontare tutte le possibili condizioni meteomarine: dalle insidiose burrasche che infuriano nei “40 ruggenti” al pericolo degli iceberg delle latitudini polari, fino alle bonacce tipiche delle fascie equatoriali. Per non parlare della tensione a bordo, dei turni di guardia, della privazione del sonno e dei ritmi serrati che impone una competizione come questa, in cui l’obiettivo per tutti è andare il più veloce possibile.

Ma le ragioni dell’entusiamo e dell’attenzione mediatica che genera ogni quattro anni la Volvo Ocean Race è anche il livello tecnologico delle imbarcazioni in gara, i velocissimi Vor 70, monotipi all’avanguardia che rappresentano lo stato dell’arte nell’ambito della progettazione nautica. L’equivalente dei moderni scafi di Coppa America, per intenderci, ma destinati all’insidiosa navigazione oceanica.

Le due prossime edizioni della Volvo Ocean Race sono ancora lontane ma il fatto che possano approdare in Italia non farà solo la felicità dei velisti e degli appassionati di mare, ma a chiunque voglia bene al nostro Paese che per mille ragioni, oggi più di ieri, merita di essere protagonista di eventi mondiali. Ora aspettiamo un equipaggio tutto italiano che prenda parte alla competizione.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.