Il celebre progettista nautico Dan Lenard, fondatore dello studio Nuvolari-Lenard, è partito di recente dalla Spagna per attraversare l’Atlantico a bordo di una barca di appena 10 metri priva di attrezzature tecnologiche e senza motore. Il suo obiettivo è raggiungere Miami con lo stretto indispensabile e navigando a vista come i marinai di una volta. Una lezione per sensibilizzare alla salvaguardia del mare.
La navigazione a vela in oceano ha sempre costretto i marinai a esercitare l’arte di ridurre al minimo scorte e mezzi, di selezionare e ottimizzare materiali e attrezzature di bordo, di imbarcare l’essenziale e sbarcare il superfluo. Portare con sé solo lo stretto indispensabile era un dettame naturale, una necessità, un istinto di sopravvivenza.
Anche più tardi quando è arrivata la nautica da diporto e le imbarcazioni si sono evolute, il concetto che in mare che ciò che davvero conta è questo sottile equilibrio tra risorse ridotte e sapienza nel gestirle, è sempre stato valido. Oggi la navigazione essenziale non risponde più solo al criterio della semplicità d’uso, dell’efficienza e del rigore, ma anche a richiamare l’attenzione sulla necessità di un’azione immediata e concreta per la salvaguardia del mare. Il minimalismo in barca diventa allora una bandiera dell’ecosostenibilità, della consapevolezza che bisogna invertire la rotta sul piano delle risorse non illimitate su cui il pianeta può contare.
1.400 miglia in solitario e senza strumenti
È questo il messaggio della nuova sfida di Dan Lenard, il celebre designer dei superyacht,che è partito di recente per attraversare l’oceano Atlantico su una barca a vela di 10 metri senza strumentazioni e senza carburante, in completa solitudine. Lui progettista dello studio Nuvolari-Lenard che ha disegnato barche di lusso ormai diventate iconiche come il Seven Seas, lo yacht di Steven Spielberg, e il Black Pearl, tra le barche a vela più grandi del mondo, ha fatto una scelta originale e controtendenza: il 33 piedi con cui si accinge ad attraversare l’oceano, a differenza dei superyacht che progetta e costruisce, è una barca a vela senza motore e senza alcun uso di elettronica, gps, log, bussola o autopilota. Lo aspettano un totale di 1.400 miglia di navigazione da effettuare senza tecnologia, come ai vecchi tempi hanno fatto tutti i grandi navigatori della storia, da Colombo in giù.
Come un Colombo moderno e “green”
“Ogni step del percorso è attentamente pianificato – ha dichiarato Dan Lenard prima della partenza – compreso l’imballaggio del cibo appropriato, così quando arriverò dall’altra parte, non porterò con me né lascerò lungo il percorso nemmeno un po’ di spazzatura dall’Europa. Mi aiuteranno solo la vista, il sole e le stelle. Colombo ha navigato verso le Indie per quattro volte, io seguirò la rotta del suo secondo viaggio solo che invece di fermarmi ai Caraibi punterò la prua su Miami”.
La destinazione finale di Dan Lenard è appunto Miami, dove spera di terminare il suo viaggio in coincidenza con il Miami Boat Show in programma nel febbraio 2019. Navigazione allo stato puro dunque per questo designer nautico che durante il suo exploit non sarà in grado di comunicare fino a quando non raggiungerà i Caraibi. Intanto la sua squadra pubblicherà notizie quotidiane e il monitoraggio in diretta per quanto riguarda la traversata.
Il nostro Vittorio Malingri, uno che di navigazione in oceano anche in solitario ne ha macinata parecchia, si è espresso con entusiasmo riguardo all’impresa di Dan Lenard: “Si sta preparando a una bella avventura che ha dentro moltissimo dell’essenza del andare per mare, se non tutto. Barca completamente costruita con pezzi trovati o usati. Niente motore, niente strumenti, niente pilota, niente imballi inquinanti, niente che fa male. Tutto quello che non ho nominato invece fa bene”.
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