Jon Sanders, l’inarrestabile marinaio da record 

Non figura tra i grandi nomi della vela oceanica come Sir Robin Knox-Johnston o Bernard Moitessier, eppure l’australiano Jon Sanders ha compiuto delle imprese veliche in solitario che non hanno uguali.

Chi è il più grande marinaio di tutti i tempi? L’onnisciente Google suggerisce che potrebbe essere Sir Robin Knox-Johnston o Bernard Moitessier o ancora Dame Ellen MacArthur. O forse Robin Lee Graham o Eric Tabarly. In effetti il motore di ricerca propone più di 30 contendenti. Ma da nessuna parte c’è il nome di Jon Sanders. Eppure Sanders dovrebbe essere al primo posto di quella lista.

Nessuno si avvicina infatti a questo marinaio australiano in termini di miglia navigate in solitario. La sua carriera velica è semplicemente ineguagliata nel mondo delle crociere. L’ultima delle sue imprese è la circumnavigazione del mondo in solitario. Roba da ragazzi per lui che ne ha fatte già 10, se non fosse che adesso ha 81 anni.

 

E con l’ultimo fanno 11 giri del mondo in solitario

Il viaggio di Sanders a bordo del suo 39 piedi firmato Sparkman & Stephens “Perie Banou II” è iniziato nell’ottobre 2019 a Fremantle. Durante la navigazione, sotto lo slogan #NoPlasticWaste, ha raccolto campioni di acqua di mare che ha inviato alla Curtin University in Australia occidentale per determinare la quantità di microplastiche nei nostri oceani. Sanders ha navigato prima alle Mauritius, dove si è fermato per alcune riparazioni, poi a Città del Capo prima di continuare verso Sant’Elena e St Maarten. Lì è stato fermato dal l’emergenza Covid-19. Quindi a giugno ha passato il Canale di Panama.

Poi ha navigato per oltre 4.000 miglia direttamente a Tahiti e poi ancora per altre 3.000 miglia fino a Bundaberg. Nel frattempo teneva un blog e raccontava tutto, compresa la sua dieta: latte e uova in polvere, frutta in scatola, polpette, riso e Nescafé. Semplice ed essenziale, come il suo modo di viaggiare e di essere.

Gli oceani sono la sua “casa”

Eppure Jon Sanders ha stabilito dei record velici da far girare la testa. Nel 1982 è stato il primo marinaio a fare 2 volte il giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza, in una doppia circumnavigazione di 48.000 miglia. Rimase in mare per 419 giorni. Quattro anni dopo è ripartito, questa volta facendo 3 circumnavigazioni consecutive, di nuovo in solitaria, senza scalo e senza assistenza. Quel viaggio straordinario è ancora in cima alla lista primati velici per la più lunga distanza mai percorsa ininterrottamente da un velista solitario: 658 giorni e oltre 70.000 miglia.

Ma Sanders ha anche fatto molte regate oceaniche, comprese 7 edizioni della Sydney Hobart e 3 edizioni della Cape to Rio. Se si dovesse sommare il tutto, Jon Sanders ha trascorso più di un decimo della sua vita in mare. Ha ricevuto anche molti premi, tra cui l’Ocean Cruising Club Lifetime Cruising Award. Potrebbe essere una celebrità, se non fosse così poco interessato alla fama.

Sulle orme di Robin Knox-Johnston

Ma qual è la storia di questo marinaio? Jon Sanders è nato e cresciuto in Australia occidentale. Suo padre era un professore alla University of Western Australia e sua madre un’insegnante e romanziera, che ha scritto 42 libri con il nome di Lucy Walker. A scuola si metteva nei guai per assentarsi alle lezioni di cricket per andare in barca. Terminati gli studi, Sanders andò a lavorare come tosatore di pecore. Nei due decenni successivi gestì una squadra di 20 tosatori, viaggiando verso stazioni remote e lunghi sentieri sterrati dell’Australia. Un’attività che lo impegnava per tutto l’autunno e l’inverno. Poi però d’estate era libero di andare in barca a vela.

Lui e suo fratello Colin comprarono un S&S 34 costruito con gli stessi stampi del primo Morning Cloud di Sir Edward Heath e lo chiamarono “Perie Banou”, come la fata di Arabian Nights. Nel frattempo leggeva i libri di Robin Knox-Johnston e pensava: “Potrei farlo anche io”. Così ha completato la sua prima circumnavigazione in solitaria tra il 1975 e il 1977, principalmente attraverso i tropici, e presto ha iniziato a pensarne a un’altra. Nel 1981 partì di nuovo con Perie Banou, questa volta navigando da Ovest a Est attraverso il Pacifico e facendo due volte il giro dell’Antartide e di Capo Horn. Le sue peggiori esperienze furono proprio in questa occasione, quando le onde che si infrangevano lo rovesciarono completamente, per due volte.

“Parry Endeavour”, la barca ideale per l’oceano

Era la prima volta che qualcuno aveva completato 2 circumnavigazioni in solitario e alla fine aveva trascorso 419 giorni in mare e navigato per 48.510 miglia. Ma non era ancora abbastanza. Sapeva che “Perie Banou”, con i suoi 34 piedi, non era sufficientemente grande per il carburante e le provviste necessarie, così ha comprato la “Parry Endeavour” di 47 piedi e ha consultato ingegneri e architetti navali per prepararsi. Insieme hanno rinforzato la barca. Aggiunto dei longheroni e un po’ più di vetroresina, una chiglia diversa e un rinforzo in corrispondenza della stessa. Sanders ha eliminato i mobili che non gli servivano, le porte dei gavoni e alcune assi del pagliolo. “Se riesci a rendere la tua barca forte e leggera, andrà più veloce e più lontano”, era convinto.

Nel 1986 lasciò di nuovo Fremantle sulla “Parry Endeavour” per un viaggio ancora più lungo, questa volta cercando di fare il giro del mondo per 3 volte di seguito. Ogni volta ha tracciato una rotta a Nord dell’Equatore per aggirare l’arcipelago di San Pietro e Paolo al largo della costa del Brasile, assicurandosi che la sua rotta comprendesse entrambi gli emisferi.

Gli incidenti in mare non lo fermano

L’incidente più pericoloso di quel viaggio è stato quando si è scontrato con un peschereccio al largo delle isole Falkland. Aveva il timone a vento e il vento è cambiato, ma faceva davvero freddo ed era un po’ riluttante ad alzarsi dal letto, anche se sapeva che c’erano dei pescherecci in giro. Nella collisione ha piegato la prua e rotto uno degli stralli.

La navigazione di Sanders fu di 71.022 miglia e duròo 658 giorni, allora la più lunga distanza coperta a vela ininterrottamente e il più lungo tempo speso in mare. È stato battuto solo nel 2009 dall’americano Reid Stowe che ha fatto il giro dell’Atlantico per 1.152 giorni. Jon Sanders non si è mai stancato di navigare intorno al mondo. Nel 1990 ha fatto un’altra circumnavigazione, di nuovo tra il 2010 e il 2012 e un’altra tra il 2013 e il 2015. Nel 2015 ha subito un intervento chirurgico a cuore aperto ma, una volta recuperato, è salito di nuovo nel 2016 su “Perie Banou II”, e poi ancora una volta nel 2019.

La sua vela prudente, essenziale e senza fatica

Ma cosa c’è nella navigazione in solitario che lo fa sempre tornare in barca? “Semplice – dice ridendo. Mi dà qualcosa da fare”. In realtà non sono un solitario, ma solo uno indifferente alla solitudine. Non mi sono mai sposato. Ho persone che navigano con me che mi piacciono e mi piace la loro compagnia. Ho avuto ragazzi che hanno iniziato molto giovani e che ora hanno 40 anni e hanno fatto migliaia e migliaia di miglia con me. Ma la navigazione di lungo corso non è per tutti. Molto spesso è solo noiosa”.

Un’idea della vela essenziale, ma infaticabile di Jon Sanders è il suo approccio alle vele. Su “Perie Banou II” il suo piano velico preferito con venti fino a circa 15 nodi è un terzarolo nella randa e il fiocco con pochi avvolgimenti. “Progresso costante. Nessun carico sull’attrezzatura”, questo è il suo mantra. Questo stile di navigazione conservativo e poco stressante è una delle ragioni per cui ha completato quasi tutti i viaggi lunghi che ha iniziato. Sa bene che in mare non deve cercare la battaglia. “Probabilmente la maggior parte delle persone non ci crederà – osserva – ma non è affatto difficile per me navigare in sicurezza con uno yacht attraverso l’oceano o intorno al mondo. È molto semplice e basilare. Meglio essere un po’ più prudenti. Si conduce meglio e lo scafo, il sartiame e l’attrezzatura sono meno sollecitati. E c’è meno sforzo anche per me”. E lo dice un marinaio da record che ormai ha superato gli 80 anni

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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