Soprattutto per quei velisti che passano molto tempo in barca può essere piacevole e utile l’idea di coltivare piante e germogli a bordo per avere sempre a disposizione vegetali freschi con cui insaporire e arricchire la cambusa. Ecco come dare vita a un piccolo orto in barca.
Chiunque va per mare sa bene quanto una buona cambusa sia una parte fondamentale della vita in barca. Eppure gli equipaggi di barche che navigano anche solo per qualche settimana nel Mediterraneo, spesso avvertono la difficoltà di potere disporre quotidianamente di buoni cibi freschi, soprattutto vegetali. Perché allora non provare a coltivare piante e germogli a bordo? Un’esperienza che può diventare una piacevole, economica e salutare. I semi germogliati costituiscono infatti un’ottima fonte di enzimi, oligoelementi e aminoacidi essenziali e soprattutto di vitamine e sali minerali, sempre preziosi in barca, particolarmente quando fa caldo e si suda molto.
Vediamo allora quali semi si possono fare germogliare e quali piante si possono coltivare in barca.
Sugli antichi velieri c’era il “giardinetto”
È noto come nel secolo scorso gli equipaggi delle navi a vela che percorrevano lunghe rotte oceaniche erano spesso decimati dallo scorbuto e da altre malattie causate dalla mancanza di cibi freschi e vitamine. Già da allora si coltivavano, ma esclusivamente per gli alti gradi a bordo, piante e germogli nel giardinetto sistemato a poppa, in corrispondenza della cabina del capitano. Poi la scoperta dell’alto contenuto vitaminico degli agrumi, e in particolare dei limoni, che si conservano facilmente anche per più di un mese, ridusse enormemente questo flagello e anche l’abitudine di coltivare i vegetali a bordo. Ancora oggi le barche dei giramondo hanno spesso a bordo delle belle piante.
Quali semi e come piantarli a bordo
In Mediterraneo nella bella stagione le piante in barca si possono coltivare solo all’interno della barca: fuori infatti l’aria salmastra o peggio ancora gli spruzzi di mare uccidono inesorabilmente anche le piante più robuste. Ovviamente si possono piantare in un vaso, con un poco di terra, anche i germogli sviluppati dai semi che abbiamo coltivato noi stessi. La coltivazione dei germogli richiede il consumo di un bel pò di acqua dolce, un bene sempre prezioso a bordo. Tuttavia si può riutilizzare l’acqua già usata per bagnare i germogli e innaffiare le piante. Questa acqua recuperata è infatti ottima per questo scopo perché si è arricchita di elementi molto utili alla crescita dei vegetali. Ma quali semi piantare? Praticamente è possibile utilizzare quasi tutti i tipi di semi, ma i più adatti e i più usati sono quelli di erba medica, grano e fagioli di soia. L’erba medica è una pianta delle leguminose, dai fiori violetti, con frutti a baccelli. I suoi semi, molto piccoli, sono di gran lunga i più facili da far germogliare e i più veloci a crescere, richiedono poche cure e poca acqua e sono di sapore abbastanza gradevole. Per imparare l’arte della coltivazione dei germogli, conviene senz’altro fare un pò di esperienza con questi semi, prima di passare a quelli meno facili.
Il grano probabilmente è il migliore di tutti. Di sapore dolce e gustoso, è semplice da far germogliare ed è particolarmente nutriente e ricco di sostanze preziose, in più non richiede troppa acqua. Il grano, inoltre, si trova facilmente in tutti i paesi del mondo. I fagioli di soia verde e rossa sono i più buoni da mangiare e i più completi e nutrienti. Come tutti i legumi, sono abbastanza facili e rapidi da far germogliare, ma richiedono molta acqua, perché almeno per i primi giorni vanno risciacquati spesso. Ottimi da coltivare sono anche i germogli di ceci, fagioli, lenticchie, fave, crescione, senape, miglio, orzo, riso, avena, segale, mais, zucca, cocomero, melone, basilico, prezzemolo, menta, sedano, ravanello, girasole, anice, finocchio, cumino. Ma anche tanti altri semi possono essere convenientemente usati per coltivare germogli commestibili, nutrienti e gustosi.
Come fare germogliare i semi
Spargere un pò di semi in un piatto e ripulirli dai corpi estranei e dai semi rotti o attaccati dai parassiti e, quindi, lavarli accuratamente. Immergere poi i semi in acqua e lasciarli a bagno e al buio (va bene anche coprirli con uno strofinaccio) dalle 6 alle 12 ore. Lavare quindi i semi e disporli in un germogliatore oppure su di un tessuto a trama larga (tipo garza) tenuto teso fissandolo, con un elastico, sui bordi dell’imboccatura di un barattolo, una scodella o scatola di plastica forati sul fondo per far scorrere l’acqua dei lavaggi. I germogliatori vanno quindi tenuti al riparo dalla luce e i germogli vanno lavati almeno una volta al giorno (meglio due agli inizi) con un litro o due di acqua.
I legumi, e in particolare i fagioli di soia, vanno lavati anche tre o quattro volte al dì, almeno per i primi due o tre giorni, poi sarà sufficiente, per tutti i tipi di semi, un solo lavaggio quotidiano. Dopo qualche giorno (dai tre ai sei) i germogli avranno raggiunto l’altezza di quattro o cinque centimetri e saranno pronti per essere consumati. Prima di mangiarli conviene togliere lo strofinaccio che li copriva ed esporli alla luce, per almeno sei ore, per farli arricchire anche del verde della clorofilla.
Germogli: come gustarli in tavola?
I germogli sono ottimi crudi, conditi come una qualsiasi insalata. Per esempio con olio, maionese, mostarda o anche yogurt, formaggio, uova sode, e apportano così al nostro organismo tutto il prezioso beneficio delle vitamine che, invece, andrebbero distrutte, con la cottura. Comunque, li si può anche cucinare, meglio se a vapore o nella pentola a pressione, per renderli ancora più gustosi, ma così il loro contenuto vitaminico si riduce drasticamente. Possono anche essere tritati insieme a cipolla, aglio e condimenti vari e poi spalmati sul pane o sul pesce, oppure miscelati con yogurt, formaggi o uova sode ed usati per condire il riso o la pasta. Inoltre tante piantine, come per esempio quelle di basilico, prezzemolo e mentuccia, ci aiutano in cucina a preparare cibi più buoni e più ricchi di vitamine.
Parassiti nei semi: passateli al microonde!
I semi acquistati in paesi industrializzati, e quindi sottoposti a varie purificazioni e disinfezioni, dopo qualche mese cominciano a essere invasi dai parassiti. Gli stessi prodotti, comprati nei paesi del terzo mondo, contengono sempre questi sgradevoli ospiti. Un sistema molto efficace per eliminare i parassiti dai semi e dai cibi secchi in genere è quello di passarli, per pochi minuti, dentro un forno a microonde. I semi o i cibi (che devono però essere assolutamente asciutti) non verranno alterati, mentre le bestie che li contaminano e persino le loro uova, che contengono liquidi, verranno distrutte.