Per ottenere il massimo delle prestazioni dal gommone è necessario gonfiarlo alla giusta pressione. Una panoramica sulle principali tipologie di gonfiatori in commercio, le loro caratteristiche e qualche suggerimento per ottenere un gonfiaggio perfetto.
Il gommone è uno dei mezzi nautici più popolari tra la comunità dei diportisti, a volte preferito anche alle tradizionali barche per i suoi innegabili vantaggi: facilità di trasporto, ingombro minimo, semplicità d’uso, grande versatilità. Che sia per andare a pescare, farsi un bagno al largo, esplorare le coste, passare una giornata in mare, il battello gonfiabile è una garanzia di prestazioni e divertimento.
Per ottenere il massimo dal gommone è tuttavia necessario gonfiarlo alla giusta pressione. Vediamo allora come procedere e quali sono le varie tipologie di gonfiatori sul mercato.
Le principali tipologie di gonfiatori per gommoni che potete trovare sul mercato sono tre: il classico gonfiatore a piede, il gonfiatore manuale a stantuffo e il gonfiatore elettrico.
Gonfiatori a piede: economici, pratici, ideali per piccoli tender
Il gonfiatore a piede è il più economico e nelle sue versioni più semplici è spesso utilizzato oltre che per gonfiare piccoli tender anche per il gonfiaggio di materassini, kayak e giochi da spiaggia. I suoi punti di forza sono l’ingombro minimo, poiché nella posizione chiusa occupano davvero poco spazio, il peso contenuto e il fatto che possono essere utilizzati senza problemi da coloro che hanno problemi alla schiena. Per contro i punti deboli sono generalmente la scarsa pressione di gonfiaggio e la portata ridotta, svantaggi che relegano questo tipo di pompe ad un utilizzo sporadico o come gonfiatori di emergenza. Esistono tuttavia gonfiatori a piede in grado di raggiungere pressioni elevate grazie all’utilizzo di un sistema a doppia camera. Come funzionano? Lo stantuffo consiste in una sorta di soffietto realizzato in nylon morbido. Premendo il soffietto con il piede si pompa l’aria, dopodiché allentando la pressione il soffietto torna a gonfiarsi incamerando nuova aria. Sul gonfiatore a piede troviamo due valvole, una di aspirazione e l’altra di gonfiaggio. Invertendo la posizione del tubo possiamo utilizzare la pompa anche per velocizzare lo sgonfiaggio del nostro gommone. Le capacità di gonfiaggio vanno da 5 a 6,5 l./min mentre le pressioni generate si limitano solitamente a qualche decimo di bar. I modelli più evoluti a doppia camera di gonfiaggio riescono tuttavia a fornire pressioni elevate come nel caso del Bravo 10 in grado di raggiungere i 300 mbar. In genere ogni modello di gonfiatore è corredato da una serie di terminali standard di diametro variabile che si adattano alle comuni valvole di gonfiaggio e sgonfiaggio collocate sui gommoni.
Gonfiatori manuali a stantuffo: alte pressioni a costi contenuti
Altrettanto semplici da utilizzare e piuttosto economici sono i gonfiatori manuali a stantuffo ideali non solo per gommoni e tender, ma anche per Sup, kayak e kite. Si tratta solitamente di pompe a doppio flusso, che possono cioè gonfiare e sgonfiare sia quando si spinge lo stantuffo verso il basso sia quando lo si tira verso l’alto, dimezzando così i tempi di gonfiaggio. Sono in realtà molto più pratiche e veloci rispetto ai gonfiatori a pedale e permettono di lavorare senza grande sforzo. I modelli di nuova generazione offrono maniglie ergonomiche, basi di supporto allargate che ne aumentano la stabilità e soprattutto dispositivi di riduzione dello sforzo necessario al gonfiaggio in quanto permettono di passare automaticamente dal doppio flusso al flusso singolo quando si supera una certa pressione. Quanto a quest’ultima varia 3-400 mbar fino a 1 bar e oltre nei modelli ad alte prestazioni. Anche in questo caso il gonfiatore è munito di un kit di raccordi e adattatori standard.
Gonfiatori elettrici: velocità e zero fatica
I gonfiatori elettrici si caratterizzano per le alte prestazioni in quanto permettono di gonfiare e sgonfiare gommoni anche di grandi dimensioni, oltre a Sup, kayak professionali e kite, con il minimo sforzo e in tempi molto contenuti. Oltre al fatto che possono raggiungere alte pressioni, non temono utilizzi intensi e in genere sono dotati di strumenti di misurazione sia istantanea che programmata. Il loro costo è naturalmente più elevato rispetto ai modelli citati sopra ma viene ampiamente ripagato dalla comodità e dalla velocità con cui riusciremo a gonfiare il nostro mezzo acquatico, corrente elettrica permettendo ovviamente.
La prima caratteristica da prendere in considerazione nell’acquisto di un gonfiatore elettrico è proprio l’alimentazione. Sul mercato esistono infatti modelli alimentati a 220 Volt e a 12 Volt.
Gonfiatori a 12 Volt
I gonfiatori più piccoli sono dotati di spina accendisigari, accessorio che rende possibile collegarsi velocemente e in maniera pratica alla batteria, ad esempio attraverso la presa presente in auto. I modelli più potenti invece, dato il più elevato assorbimento di energia non possono utilizzare questo tipo di connettori e per questo vengono dotati di più robusti e affidabili “morsetti a coccodrillo” da pinzare direttamente sui poli della batteria.
– Consigliati: Bravo BP12, Bravo BST800, Bravo 12
Gonfiatori a 220 Volt
Queste pompe di gonfiaggio sono generalmente dedicate ad un utilizzo professionale, o a situazioni in cui non si può essere limitati dalla ridotta riserva di energia delle batterie ed è ovviamente più pratico sfruttare la rete elettrica civile. I gonfiatori a 220V sono dunque progettati per un utilizzo intensivo e possono raggiungere le più alte portate e pressioni. Sono prodotti utilizzabili proficuamente per il gonfiaggio dei gommoni più grandi ma trovano applicazione anche nel mondo dei giochi e delle piscine gonfiabili.
– Consigliati: Bravo 2000, Bravo 800
Gonfiatori Ricaricabili
E’ il gonfiatore elettrico più versatile in assoluto, puoi usarlo direttamente sulla riva così come in ogni altro luogo in cui non è immediatamente disponibile una fonte di energia. Questo tipo di pompa integra una batteria ricaricabile attraverso la rete elettrica a 220V o a 12V a seconda dei modelli e considerato il suo utilizzo specifico è costruito utilizzando ogni accorgimento per resistere a lungo a sabbia e salmastro. I gonfiatori elettrici ricaricabili si stanno diffondendo velocemente tra gli sportivi che grazie a questi comodi strumenti possono mettere in acqua Sup, Kite e Kayak velocemente e senza sforzo. Unico contro a cui fare attenzione è ovviamente l’autonomia; per mantenere pesi e dimensioni ridotti la batteria integrata ha una durata limitata e consente solo pochi gonfiaggi prima di dover essere nuovamente ricaricata.
– Consigliati: Bravo BST800 Battery, Bravo GE20, Bravo GE21
Portata e pressione massima dei gonfiatori elettrici
Altri elementi decisivi che influenzano la scelta dei gonfiatori elettrici sono dunque la portata e la pressione massima. La portata del gonfiatore indica quanti litri di aria al minuto è in grado di pompare, elemento che influisce naturalmente sui tempi di gonfiaggio. In modelli in commercio vanno da una portata di 125-160 l/m per i prodotti più economici, a 450 l/m per quelli medi, fino a oltre 1000 l/m per i gonfiatori ad altissime prestazioni. Per quanto riguarda la pressione massima di gonfiaggio si va da 11,6 – 14,5 psi (1 bar) per i modelli di più larga diffusione, fino a 22 psi (1,5 bar) per prodotti più evoluti.
Manometri e sistemi di controllo della pressione
Per un gonfiaggio di precisione sono importanti anche gli strumenti di lettura e controllo della pressione. Per chi ama il controllo assoluto, i manometri (semplici indicatori, analogici o digitali) consentono una lettura ottica e istantanea della pressione di gonfiaggio. Questi strumenti sono sempre meno utilizzati, sostituiti dai pressostati, dispositivi che sono in grado di interrompere automaticamente il gonfiaggio al raggiungimento di un valore di pressione impostabile dall’utilizzatore. Questo permette di rispettare perfettamente il valore di gonfiaggio indicato dal produttore eliminando il rischio di sovragonfiaggio spesso dovuto a distrazione.
Suggerimenti per un gonfiaggio perfetto
Ecco infine una serie di indicazioni e consigli pratici su come gonfiare al meglio il gommone. Per procedere al gonfiaggio del gommone è bene posizionare il battello da gonfiare su una superficie piana e sgombra, quindi aprirlo e stenderlo sulla superficie. Prima di gonfiare sarebbe opportuno controllare le valvole per eventuali difetti e assemblare la pompa. Durante il gonfiaggio e lo sgonfiaggio è importante garantire la corretta distribuzione della pressione in tutte le camere d‘aria. Ciò previene l‘incorrere di danni o di rotture all‘interno delle singole camere d‘aria. Può capitare che un gommone che sia stato gonfiato da più di 2 o 3 giorni possa perdere un po‘ di pressione. Secondo la normativa ISO 6185 un gommone può perdere fino al 20 per cento della sua pressione entro 24 ore dal gonfiaggio. In questo caso è necessario controllare la pressione di tutte le camere d‘aria e rigonfiarle se necessario. Per fare in modo che la pressione dell‘aria all’interno del battello rimanga costante, questa deve essere controllata in base alle condizioni climatiche e di utilizzo del mezzo. Ricordiamo che una luce solare molto forte aumenta significativamente la pressione dell‘aria nelle camere, mentre le basse temperature possono farla diminuire.
Si raccomanda infine di non gonfiare il gommone con un compressore ad aria perché potrebbe generare una pressione troppo alta in grado di danneggiare cuciture e guarnizioni dell‘imbarcazione. Potrebbe inoltre creare fenomeni di condensa e umidità che insinuandosi tra i tubolari potrebbero nel tempo generare muffe ed intaccare i materiali.